E’ in atto una vera e propria guerra commerciale dove questi sono i contendenti:
GRUPPO A: Usa, Gran Bretagna, BCE, FMI, UE, Giappone, Sud Corea;
GRUPPO B (I NEMICI): Russia, Cina, Nord Corea.
L’arma usata dal gruppo A ed in particolare USA è il calo prezzo del petrolio (principale risorsa russa) che il gruppo A, di concerto ha fatto crollare di più del 60 % per ”punire” Putin del suo attivismo in particolare in Ukraina. L’obiettivo strategico del gruppo A è mettere in ginocchio finanziariamente la Russia, farne crollare la borsa, il rublo e le obbligazioni russe escludendola pure dal mercato dei capitali causandone una crisi del proprio sistema bancario a danno della popolazione russa.
Gli arabi sono neutrali a parole come la Svizzera, ma più per gli USA.
La ”risposta” del gruppo B in particolare della Russia è di non utilizzare più il dollaro per transazioni sulla compravendita del petrolio sostituendolo (il dollaro) con oro fisico in lingotti.
Cina e Russia hanno fatto un’alleanza di ”ferro” in tal senso, infatti la Cina paga le importazioni di petrolio russo in lingotti d’oro e non più in dollari ed in ultima analisi la Cina potrebbe anche incominciare a vendere a piene mani le obbligazioni americane (i treasuries) delle quali detiene più di 500 miliardi di dollari quale riserva facendone crollare il prezzo. La Cina potrebbe anche disinvestire le attività americane acquistate negli ultimi anni e gli americani potrebbero vendere azioni cinesi e provocare una crisi del sistema bancario cinese già sotto pressione per lo shadow banking.
Tutti e due i guppi A e B stanno usando (o potrebbero impiegare) strategie destabilizzanti per le borse mondiali in particolare quelle dell’area BCE ed in primis le borse italiane, spagnole e portoghesi con ovviamente la Grecia che al 90 % uscirà dall’euro a furor di popolo, creando ulteriore scompiglio in Italia che è il paese con il debito pubblico più fuori controllo.
Non si tratta di un ”complotto” semplicemente di un nuovo tipo di guerra: quella FINANZIARIA e non lo scambio di missili o bombe.
Un tempo esistevano le guerre doganali, adesso ci sono quelle finanziarie. I perdenti di questi scambi di colpi sono oltre ai cittadini russi, tutti gli europei del sud in testa greci, italiani, spagnoli e portoghesi, ma abbiamo visto come anche in Bulgaria la popolazione stia soffrendo per l’indifferenza e l’inattivismo della BCE che segue le direttive di USA, Goldman Sachs, FMI…istituzioni alle quali non interessa il benessere delle popolazioni ma solamente la logica del profitto ai pochi già ricchi che beneficiano delle disgrazie e della disperazione altrui, tanto è vero che pur in presenza di un crollo del costo del petrolio, la benzina in Italia non scende mai!
Olivier Doria
Corriere di Puglia e Lucania
(http://www.corrierepl.it/2015/01/06/la-guerra-finanziaria-dei-tempi-moderni/)