REPLICA DEL MAGG. GEN. (RIS) VINCENZO RUGGIERI
CONSULENTE GIURIDICO AMMINISTRATIVO PRESIDENZA NAZIONALE ANUPSA
Al
Sig. Generale di C.A. Mario ROGGIO
MINISTERO DELLA DIFESA
Direttore Generale per il Personale Militare
Viale dell’Esercito n. 186
00143 R O M A CECCHIGNOLA
replico alla missiva del V. Direttore generale inviatami per Suo esplicito mandato in data 6 luglio u.s. che, oltre ad evidenziare uno scortese aspetto pilatesco, appare evidente un opinabile comportamento per avermi voluto privare di una risposta autografa con la palese intenzione di proporsi al di sopra dell’essere umano. Una non bella figura a livello istituzionale.
Purtroppo solo recentemente ho appreso che, nonostante Direttore generale di una Direzione posta anche a tutela del personale della Difesa, non si è mai adoperato nell’interesse del personale militare sia in servizio che in quiescenza, impugnando favorevoli sentenze fino a proporre in Commissione Difesa, con una dubbia cultura giuridica, l’abolizione del Ricorso Straordinario al Capo dello Stato allo scopo di stroncare, per via legislativa, un sacrosanto istituto a tutela degli interessi patrimoniali e non dei pubblici dipendenti. Una proposta fuori dalla logica dell’esercizio della Giustizia costituzionalmente garantito ad ogni cittadino.
Un diritto universalmente riconosciuto alla difesa che risale al Re Sole, al secolo Luigi XIV, despota più assoluto del genere umano.
Un comportamento che impone una severa riflessione. Specie se si tien conto che prima o poi sarà anche Lei dalla parte del personale in quiescenza.
Infine, ma non per ultimo, meglio avrebbe fatto affidare la risposta ad un ufficiale anche di grado non elevato, e non ad un “civile”, anche se Vice Direzione generale.
ConoscendoLa oggi meglio di ieri, mi accorgo di essermi sbagliato a proporre una documentata iniziativa presso l’Ufficio Legislativo dello Stato Maggiore della Difesa. Iniziativa che Le avrebbe certamente dato onore e merito. E di questo faccio ammenda.
Magg. Gen.(r) Vincenzo Ruggieri
Certuni credono di non dover morire mai e soprattutto credono che non andranno mai in pensione. Peggio per loro avranno un’amara sorpresa!!!
Sono anch’io un Ufficiale in quiescenza. Il Gen. Roggio è mio collega di corso di Accademia e quindi lo conosco bene. Dico solo che quando mi ha invitato a partecipare al raduno del quarantennale, mio malgrado, non ci sono andato proprio perchè me lo ha chiesto lui. Ho detto tutto. Cordialmente.
Luciano MUSSO