Oggi 27 giugno 2013 il 33° reggimento di artiglieria terrestre “ACQUI” di stanza a L’Aquila è stato soppresso. La cerimonia si è svolta presso la caserma “G. Pasquali – Campomizzi” alla presenza del comandante della Brigata Granatieri di Sardegna, colonnello Maurizio Riccò, nella quale il reggimento era inquadrato, e delle autorità civili, militari e religiose della città.
Il provvedimento si inquadra nell’ambito del riordinamento delle unità della Forza Armata per rendere lo strumento adeguato alle nuove esigenze della Difesa “al fine di realizzare un sistema nazionale di difesa efficace e sostenibile, che realizzi i necessari livelli di operatività e la piena integrabilità nei contesti internazionali e nella prospettiva di una politica di difesa comune europea. Come indicato nella Legge Delega al Governo del 31 dicembre 2012 n. 244.
Toccante la cerimonia con tante lacrime ed una forte emozione alla lettura della formula di scioglimento da parte del 64° ed ultimo comandante il colonnello Tommaso Capasso.
La Bandiera di Guerra dell’unità è stata trasferita al comando della brigata “Granatieri di Sardegna” in attesa della destinazione definitiva, presso il Sacrario del Vittoriano a Roma, dove si conservano tutte le Bandiere di Guerra e di combattimento dei reparti disciolti, ma potrebbe essere assegnata ad altro reparto in via di costituzione.
La caserma “G: Pasquali – Campomizzi”, sede del 33°, ospiterà il 9° reggimento alpini “L’Aquila”.
La storia
Il 1° gennaio 1915 si forma in Terni con 5 Batterie tratte dal 1° e dal 13° Reggimento di Artiglieria il 33° Reggimento Artiglieria da Campagna, che partecipa alla Prima Guerra Mondiale combattendo in Cadore, sul Piave e sul Grappa quindi alla battaglia del Solstizio ed a quella di Vittorio Veneto, per essere poi sciolto il 1° agosto 1920.
Ricostituito il 4 novembre 1939 come 33° Reggimento Artiglieria “Acqui”, è inquadrato nella omonima divisione di fanteria con la quale prende parte al secondo conflitto mondiale, prima alla frontiera occidentale poi sul fronte greco – albanese dove si guadagna la Croce di Guerra al Valor Militare.
L’8 settembre 1943 si oppone a Cefalonia agli attacchi portati da preponderanti forze tedesche che ne chiedono la resa, ed è sottoposto alle successive rappresaglie che ne determinano la distruzione. Per l’eroico comportamento mantenuto dai suoi artiglieri il reggimento meriterà la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Viene nuovamente ricostituito il 1° febbraio 1947 quale 33° Reggimento Artiglieria da Campagna e rimane in vita sino al 31 dicembre 1975 inquadrato nella Divisione Meccanizzata “Folgore” di cui porta le caratteristiche mostreggiature.
Le sue tradizioni passano al 33° Gruppo Artiglieria Pesante Campale Semovente “Terni” che, transitato alla specialità Pesante Campale, dal 1° aprile 1993 si ricostituisce in 33° Reggimento Artiglieria “Acqui” nella sede di Casarsa della delizia (PN), per poi trasferirsi, dal 12 settembre 1995 a l’Aquila.
Qui sostituisce il 48° reggimento artiglieria da campagna semovente “Taro” nei ranghi della Brigata meccanizzata “Acqui”. Nell’ambito dei provvedimenti che porteranno allo scioglimento di quest’ultima avvenuto il 30 giugno 1996, in data 15 maggio 1996 passa in forza alla Brigata meccanizzata “Granatieri di Sardegna” dove affianca e quindi sostituisce il 7°
reggimento artiglieria semovente “Cremona”.