OPERA D’ARTE DI UN AQUILANO SIMILE AL BOSONE DI HIGGS

12 Ottobre 2012
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Riprendiamo un articolo di Alberto Orsini
pubblicato il 7 ottobre  su www.abruzzoweb.it
che desta curiosità e perplessità

L’AQUILA – Un artista aquilano, Franco Angelosante, del tutto digiuno di scienza, ha “visto” l’esperimento con cui è stato identificato il Bosone di Higgs, la cosiddetta “particella di Dio” da cui potrebbe aver avuto origine l’universo, otto anni prima che si concretizzasse la scoperta.
Una visione che lo ha fulminato all’improvviso, quando meno se l’aspettava, e che ha tradotto in un’opera, Genesi, che perfino un amico ricercatore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso ha ammesso essere molto, troppo simile al rivelatore di particelle Cms attivo in Francia.
Peccato che sia stata realizzata, appunto, anni e anni prima.

“Non mi ero mai interessato di quell’esperimento, ma quando è stato dato l’annuncio in tutti c’era curiosità per vedere cosa fosse – ricorda Angelosante – Quando ho visto sul web le immagini ho pensato, questa è la mia opera! Ha la stessa funzione e la stessa visione. Poi mi sono informato, trovando tutte le assonanze”.
Al di là delle date, che parlano chiaro, le somiglianze tra apparecchiatura (a sinistra nella foto in basso) e opera d’arte (a destra) in effetti ci sono: dalla “corona” circolare al “tunnel” in cui vengono sparate le particelle, pure queste somiglianti.

Al di là delle date, che parlano chiaro, le somiglianze tra apparecchiatura (nella foto centrale )  e opera d’arte (a destra) in effetti ci sono: dalla “corona” circolare al “tunnel” in cui vengono sparate le particelle, pure queste somiglianti.

“Per avere conferma – prosegue – mi sono rivolto a un amico che lavora ai Laboratori. Gli ho mostrato una foto di Genesi e gli ho chiesto semplicemente ‘secondo te questo che cos’è?’. Mi ha risposto ‘Vedo che ti sei ispirato al nostro esperimento’, ma forse sono loro a essersi ispirati a me!”.

E il ricercatore è rimasto colpito dai punti di contatto tra il sofisticatissimo macchinario che si trova al confine tra Francia e Svizzera e l’opera realizzata con vetro, ferro, legno, led e pittura al momento riposta in un magazzino all’Aquila dopo essere stata in mostra nel capoluogo.

Un interesse, quello per la technology art di Angelosante, che da quanto si è appreso potrebbe concretizzarsi in un incontro futuro con Stefano Ragazzi, il fisico nominato a fine settembre direttore dei Laboratori del Gran Sasso al posto di Lucia Votano.

Alberto Orsini

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/opera-darte-di-un-aquilano-simile-al-bosone-di-higgs/494550-5/
http://www.abruzzoweb.it/galleries/genesiopera/

Annotato in calce all’articolo anche il link d’un video presente su Youtube, con le immagini del CMS e dell’opera di Angelosante.

http://www.youtube.com/watch?v=WQCVRqVHLNA

Nel video si vedono le somiglianze tra l’Opera Genesi realizzata da Franco Angelosante nell’anno 2004 e la macchina LHC dei laboratori di Ginevra, costruita per l’esperimento sulla ricerca del Bosone di Higgs,“ la particella di DIO” eseguito nell’anno 2011 ben 7 anni dopo la realizzazione di Genesi.

È straordinaria l’evidenza delle somiglianze tra l’Opera Genesi e la macchina LHC Large Hadron Collider (in italiano: grande collisore di adroni, abbreviato LHC), ancora più straordinario è il concetto dato da Angelosante alla sua Opera, identico sia per metafora che per immagini alla grande macchina LHC.

Siamo di fronte ad un’opera premonitrice del futuro scientifico, un’opera che anticipa i tempi della ricerca scientifica più avanzata, identico anche il titolo “Genesi” il principio della vita, la particella di DIO il principio della vita. Raramente si può constatare visibilmente in un confronto diretto attraverso le immagini la loro similitudine. Si torna quindi alla grande Arte, l’Arte anticipatrice degli eventi futuri, così come era un tempo, quando l’Arte preconizzava il proprio tempo, e che non poteva essere subito riconosciuta tale proprio perché il codice di lettura di quelle Opere erano troppo avanti, e i propri contemporanei non erano in grado di comprenderne il loro vero significato, esattamente come accade oggi.


 

 

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