Come in precedenza detto (VOX MILITIAE luglio 2005) la scrittura geroglifica è un sistema complesso in quanto è allo stesso tempo figurativa, simbolica e fonetica. Prendiamo per esempio un’anatra e consideriamola sotto diversi punti di vista. questo disegno rappresenta un’anatra quindi possiamo tradurre questo segno “anatra”, perciò in questo caso la scrittura geroglifica è una scrittura senza dubbio (ideogramma). Se il volatile è associato al sole in una frase che riguarda il Faraone come nell’esempio la traduzione ora non è “anatra del sole” ma “figlio del sole” in quanto l’anatra non è più se stessa ma diventa simbolo di “figlio” perciò ora la scrittura è certamente Però in alcuni casi questo disegno potrebbe non avere più alcun legame con “anatra” e “figlio” sparendo il significato delle due parole prese separatamente. Ad esempio: “re” e “te” costituiscono due parole distinte ma se si uniscono in una terza parola “rete” il significato cambia radicalmente, perciò in questo caso la scrittura diventa La scrittura geroglifica ha due generi: maschile e femminile la cui differenza è caratterizzata dalla lettera “t” es. sen = fratello senet = sorella , la “e”può significare il “singolare”, “il duale” ( per indicare coppie di cose) e “plurale”. La sequenza della frase è costituita da: verbo –soggetto – complemento diretto e indiretto- avverbio. Altro particolare importante è che nella frase manca del tutto l’interpunzione, non c’è punto né virgola e tutto è scritto di continuo. Per separare le parole o isolare una frase dall’altra, bisogna individuare il “determinativo” cioè un geroglifico simbolo che è posto alla fine di una parola o di una frase. Per quanto riguarda l’alfabeto nel suo specifico, si tratta di un alfabeto di sole consonanti (la vocale infatti viene inserita nella lettura e spesso modificata dalla pronuncia) e che non tutte le lettere corrispondono con quelle dell’alfabeto italiano.