Articolo tratto dalla Rivista Ufficiale dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato Anno XLVIII – n 2 – maggio luglio 2021.
Testi a cura della redazione,
foto poliziadistato.it,
e archivio Fiamme d’Oro.
La storia della Moto Guzzi e della Polizia, come abbiamo visto nell’articolo dell’ufficio Storico, segue una strada comune già a partire dagli anni Quaranta del secolo scorso il legame si consolida felice e duraturo tanto da diventare un binomio imprescindibile nell’immaginario collettivo. Negli anni del miracolo economico italiano e della diffusione delle automobili, le Guzzi in divisa hanno percorso le strade d’Italia, e grazie alla loro versatilità hanno raggiunto ogni località e vigilato sulla sicurezza degli italiani.
MOTO GUZZI FALCONE
Presentata per la prima volta al salone di Ginevra nel 1950 la Moto Guzzi Falcone 500 ha rappresentato per lungo tempo il sogno di molti motociclisti. Per più di 20 anni ha accompagnato la Polizia nei pattugliamenti stradali; la moto era dotata di apparato radio sul portapacchi, parabrezza in alluminio e plexiglass. Sulla parte in plexiglass si trovavano le frasi con la scritta Polizia Stradale, mentre sulla forcella si trovava l’unico disco metallico azzurro con lo stemma della specialità. Nella parte posteriore era posizionata la paletta. L’affidabilità di queste moto correva di pari passo con le evoluzioni tecnologiche e sportive della casa di Mandello del Lario; è da segnalare, infatti, che nel 1950 la Moto Guzzi è la prima casa motociclistica al mondo a realizzare una galleria del vento in scala 1:1. E visto che i tecnici erano così convinti della superiorità del marchio italiano, concedevano l’impianto in uso gratuito alle altre case per i loro studi aerodinamici.
MOTO GUZZI V7
Nel 1965, viene presentato al SaIone di Ginevra un altro modello destinato a entrare nella storia del motociclismo italiano e non solo. Dopo una prima versione con motore da 700 cc, la Moto Guzzi V7 850 cc vince la gara d’appalto per la fornitura di motociclette per le forze di Polizia. La moto risulta perfettamente adattabile ai compiti di pattugliamento, le sue caratteristiche la rendono sicura ed efficiente; per questo, e grazie anche all’allora importatore statunitense, la moto partecipa e vince, tra clamore e stupore, la gara per la fornitura di motociclette del Los Angeles Police Department, con il modello Ambassador 750. Per celebrare questa vittoria, la casa italiana immette sul mercato nazionale la Moto Guzzi California V7, prima nella versione limitata da 750 cc, e nel 1972 quella definitiva da 850 cc.
LE PRIME MOTOCICLETTE PER IL SERVIZIO ATTIVO
Le Guzzi V7 destinate alla Polizia montavano cupolino ampio e parabrezza in plexiglass, sella singola comoda e molto ampia, cassette laterali dove riporre le dotazioni di servizio. Sui paragambe erano fissate le caratteristiche sirene “a fischio”, azionate dal pulsante sul manubrio. Alcune moto della Polizia Stradale erano dotate di un apparato radio e di centralina di comando, che permettevano all’operatore di restare sempre in contatto radio con la centrale. Quando il Poliziotto era alla guida, poteva comunicare schiacciando un pulsante sul manubrio; il megafono permetteva di ascoltare e rispondere alle comunicazioni. Quando il veicolo era fermo, il poliziotto poteva utilizzare la cornetta telefonica dotata di interruttore per comunicare con la centrale operativa. Grazie a queste dotazioni, la Guzzi V7 è stata la prima motocicletta per il servizio attivo e il pronto intervento.
LA T3 E LA FRENATA COMBINATA
Alla fme degli anni Settanta arrivano le 850 T3 in sostituzione delle V7, con i tre dischi e il sistema di frenata integrale, brevetto realizzato dalla casa di Mandello e Brembo. Questo dispositivo è stato poi montato su tutte le Moto Guzzi. Il sistema, considerato una vera e propria rivoluzione, consentiva la frenata combinata tra un disco anteriore e quello posteriore; in caso di emergenza, con la leva del freno anteriore era possibile attivare anche il secondo disco. Alla fme degli anni Novanta, tutte le novità introdotte fino a quel momento trovano nuova linfa nella 850 XPA, e in seguito nella Norge, una delle ultime Moto Guzzi utilizzata dalla Polizia di Stato.