L’ITALIA E LA POLITICA INTERNAZIONALE.

3 Agosto 2020
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di Raffaele Suffoletta

Carta LibiaIl giorno 30 luglio 2020, un Hercules C130 dell’Aeronautica Militare Italiana è atterrato in Libia a Misurata con 40 militari italiani che operano nell’ambito della Missione Bilaterale di Assistenza e Supporto in Libia (MIASIT). Alcuni militari sono stati fatti rimpatriare perché privi del visto di ingresso sul passaporto.

L’episodio ha aspetti inquietanti, non tanto per le migliaia di clandestini provenienti dalla Libia che ogni giorno arrivano sulle nostre coste senza documenti, quanto perché ancora una volta, dopo l’abbattimento di Gheddafi con il quale avevamo instaurato un proficuo rapporto di collaborazione che non andava bene a qualche altra nazione (anche amica o presunta tale), ora altri giochi politici internazionali vogliono estrometterci del tutto dalla Libia.

Non pare che nella stampa nazionale tale episodio abbia avuto molto risalto. La politica estera in Italia ha un aspetto secondario rispetto alle dispute di partito. Dimenticando gli interessi economici ed i legami di amicizia che ci legano a quel Paese.

L’evento del rimpatrio dei nostri militari è umiliante ed evidenzia lo scarso peso politico dell’Italia sul piano internazionale.

Sempre attuale la poesia di Giuseppe Giusti “Sant’Ambrogio”:

….. che fa il nesci, Eccellenza? O non l’ha letto?

Ah, intendo; il suo cervel, Dio lo riposi,

in tutt’altre faccende affaccendato, a questa roba è morto e sotterrato….

 

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L’Italia in Libia partecipa a due missioni.

Dal sito della Difesa, operazioni militari in corso.

Missione bilaterale di Assistenza e suporto in LibiaLa prima: Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (MIASIT)

La Missione bilaterale è intesa a fornire assistenza e supporto al Governo di Accordo Nazionale in Libia ed è frutto della riconfigurazione, dal 2018, della precedente Operazione “Ippocrate”.

Lo scopo è quello di incrementare le capacità delle Istituzioni locali, in armonia con le linee di intervento decise dalle Nazioni Unite, mediante supporto sanitario e umanitario, security force assistance e stability policing e agevolando attività di formazione/addestramento sia in Italia sia in Libia.

Il Comando della Missione è schierato a Tripoli ed il Comandante è il Generale di Brigata Maurizio Fronda, mentre la dipendente Task Force “Ippocrate”, che include il Field Hospital, è schierata a Misurata.

​Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è di 400 militari, 142 mezzi terrestri e 2 mezzi aerei.

Il contingente comprende:

  • unità con compiti di formazione, addestramento consulenza, assistenza, supporto e mentoring (compresi i Mobile Training Team);
  • unità per assistenza e supporto sanitario;
  • personale sanitario;
  • unità per il supporto logistico generale;
  • unità per lavori infrastrutturali;
  • personale di collegamento presso dicasteri/stati maggiori libici;
  • unità con compiti di Force Protection del personale nelle aree in cui esso opera;
  • unità di tecnici/specialisti, squadra rilevazioni contro minacce chimiche-biologiche-radiologiche-nucleari (CBRN), team per ricognizione e per comando e controllo.

EUDEL LibiaLa seconda: European Union Delegation to Libya (EUDEL Libia)

La Delegazione Europea, a seguito della decisione del Consiglio Europeo 2013/254/PESC del 24 maggio 2013, assicura l’attività di supporto per il consolidamento di alcuni settori vitali del Paese quali la riconciliazione delle parti in conflitto, il processo costituzionale, la protezione dei diritti umanitari, la tutela dei diritti delle donne, la sicurezza, la giustizia, il controllo della migrazione, la riforma dell’amministrazione, la salute, l’istruzione e le future elezioni politiche.

La Missione, al momento, è dislocata a Tunisi.

Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è di 2 militari.

 

 

 

 

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