Un Compleanno come Iniezione di Fiducia per il Futuro
COMEPER – Comitato Mesagne Per la Ricerca
Il 10 Gennaio del 2004, di fronte a Lavinia VACCA – notaio che ha dato molto a Mesagne provenendo dall’isola più bella al mondo, Capri – quarantanove Cittadini costituirono un comitato, il COMEPER, al fine di indicare a giovani e senior che la ricerca e la formazione sono le due vie maestre per fare Innovazione Sociale. Negli anni, il COMEPER si è dimostrato essenziale per l’ISBEM (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo) essendo uno dei 45 Soci fra cui spiccano l’OSA (Villa Bianca) di Mesagne, la Fondazione Ospedale Padre Pio di S. Giovanni Rotondo e tanti altri, non solo italiani. Se l’ISBEM è un riferimento per il territorio, gran parte del merito va al COMEPER, strumento della Comunità a servizio di tutti. Infatti, è proprio un miracolo che un istituto di ricerca fragile si radichi in una città come Mesagne, ricca di tradizioni umanistiche e agricole ma povera di imprese. Il 15° compleanno è quindi un’opportunità non solo per ringraziare i sostenitori ma anche per ricordare, con affetto, persone straordinarie come la Prof.ssa Marisa Portulano, compianta preside, studiosa e benefattrice!
Essendo entità territoriali nate dal basso, ISBEM e COMEPER si sono messe in sinergia per avviare giovani e senior verso la ricerca e verso l’acquisizione di competenze che servono per far crescere la cultura moderna nel Pianeta Salute. Infatti, per avere un sistema sanitario, pubblico e/o privato, che garantisca assistenza e servizi di qualità, non serve fare lunghe liste di lamentele e/o di accuse a presunti colpevoli di inefficienza. Occorre invece rimuovere la “anestesia sociale” che la “noncuranza” in ognuno di noi, riflettendo sul fatto che tanti problemi e conflitti si risolvono praticando la ricerca e la coesione sociale.
In tre lustri sono stati organizzati molteplici eventi per informare politici, docenti, impresari, cittadini, studenti, giornalisti, impiegati etc., che investire sui giovani (ad es., inviandoli al dottorato di ricerca) non è solo atto di lungimiranza, ma anche un atto di generosa intelligenza che rende concreto il Paradigma del Dono.
Chi dispone di mezzi finanziari non diventa più ricco se acquista qualcosa in più, ma lo diventa di sicuro se aiuta gli altri per costruire il futuro, con operatività e creatività, facendo ricerca e acquisendo le competenze necessarie per identificare i problemi e trovare le soluzioni appropriate con la sperimentazione progettuale.
La ricerca è la via maestra per imparare metodi, generare prodotti ed esplorare le soluzioni per le criticità, le inefficienze e i problemi che ci affliggono. Umanamente e scientificamente, anche nel mondo della ricerca si può sbagliare ed incappare in soggetti che perdono di vista il bene comune e pensano ai propri interessi. Ed anche per questo bisogna aumentare il tasso scientifico e il numero dei ricercatori nel Mezzogiorno che vive una situazione drammatica: negli ultimi 16 anni, la sola Puglia ha perso 220mila giovani laureati che sommati ai 500mila con diploma configurano un esodo biblico! Investire in ricerca, quindi, significa generare benefici per la comunità ed al contempo predisporsi ad arginare l’esodo.
Fra tanti cittadini di buona volontà, sono ancora pochi quelli che si impegnano per costruire il futuro con le loro stesse mani. Pensare che l’Europa e lo Stato facciano investimenti in territori poveri di ricercatori, di imprese e di sinergie istituzionali, è una pia illusione! Ad esempio, se le ASL incoraggiassero i propri operatori ad abbinare l’assistenza all’innovazione (ricerca più formazione) per aumentare la fiducia dei cittadini nei servizi del proprio territorio, si ridurrebbe la mobilità passiva. Infatti, siamo tutti pronti a sopportare grandi sacrifici per curarci dove percepiamo che si lavora sulla frontiera della conoscenza. Peraltro, questo approccio è in linea con la stessa Regione Puglia che, in tema di Salute e Ambiente, attinge dalla ricerca le solide evidenze secondo cui “decarbonizzare” è la via obbligata per produrre salute su larga scala, riducendo i tumori, oltre che le malattie cardiache e polmonari, sia acute che croniche. Pertanto, uscire dalla “anestesia sociale” e dal perenne lamento di “essere abbandonati” giova a tutti!
Essendo afflitto da molte difficoltà (economiche, occupazionali, infrastrutturali, ambientali e finanche culturali), il nostro territorio potrà fermare l’emorragia dovuta all’emigrazione di capitale umano solo se opera in stretta sinergia. Servono più imprese, più dottorati e più cittadini che “proteggano” gli istituti scientifici che sono gli strumenti giusti per introdurre l’innovazione nel Mezzogiorno. Attraverso le domande di ricerca, e con i protocolli sperimentati nei vari progetti, si possono ottenere risultati utili a superare le criticità che migliorano il territorio. Così, l’aiuto finora dato dal COMEPER all’ISBEM riflette la volontà dei Soci, dei Simpatizzanti e dei Benefattori che sembrano raggi di luce ispirati dal Paradigma del Dono. Questi “raggi di sole nostrani” vengono oscurati dall’inconsapevole (?) autolesionismo che vede il 70-80% dei pugliesi destinare il proprio 5×1000 ad Enti fuori Regione. Di fatto, in 11 anni, più di 200milioni di euro sono volati dalla Puglia al Nord, per volontà degli stessi cittadini che inviano altrove le risorse finanziarie pur assai necessarie per i giovani del territorio.
L’ISBEM si dirige ora verso il futuro, quale Fondazione di Comunità e/o Ente del Terzo Settore, focalizzato sulla cultura, l’ambiente e la salute in stretta sinergia con Istituzioni, Enti di ricerca, Imprese, Cittadini, Scuole e Mondo dei Media. E il COMEPER, visti i risultati ottenuti dal lavoro in sinergia per generare Innovazione e Coesione Sociale nel Mezzogiorno, farà di tutto per favorire tale “rifondazione”. Ad esempio, avviare tanti Monasteri del 3° Millennio – di cui l’ex Convento Cappuccini in Mesagne è un modello esemplare – potrebbe consentire di trasformare le testimonianze monumentali di molte città in cantieri immateriali fruibili ed evocativi dei cardini che hanno reso grande l’Italia, cioè la cultura, arricchita dalla bellezza delle cose e dalla generosa creatività delle persone.
Pertanto, per il suo 15° compleanno il COMEPER deve arricchire la sua mission con riflessioni, suggerimenti e contributi finanziari, cioè con molteplici aspetti che ciascuno può declinare in modo originale per il bene comune. Siamo felici di ospitare tutti i Cittadini al Convento dei Cappuccini per raccontare quel che i Ricercatori fanno per guardare al futuro con altruismo. Siete benvenuti, grazie!
Alessandro DISTANTE, Presidente COMEPER
0831-713512; +338-6191300
Mesagne, Monastero del Terzo Millennio
10 Gennaio 2019