Dal sito ufficiale dell’Esercito: www.esercito.difesa.it
Le stelle a cinque punte nell’Esercito Italiano hanno il particolare significato, come dice la vecchia canzone popolare, di simbolo della militarità e di conseguenza di disciplina.
Dopo l’Unità d’Italia con la riorganizzazione dell’Esercito furono emanate diverse disposizioni per uniformare la foggia e i colori delle varie Unità risorgimentali. Con R.D. datato da Firenze il 13 dicembre 1871 fu disposto che “Tutte le persone soggette alla giurisdizione militare, a mente dell’art. 323 del Codice Penale Militare ….. porteranno come segno caratteristico della divisa militare comune all’Esercito e all’Armata (antico nome della Regia Marina), le stellette a cinque punte sul bavero dell’abito della rispettiva divisa”. Per effetto di tale R.D. le “stellette”, prima ornamento, diventarono segno distintivo del militare in attività di servizio, di qualsiasi grado, arma e corpo.
Particolare il momento in cui tale distintivo entra in servizio. Infatti proprio all’inizio degli anni settanta, il Ministro della Guerra Generale Cesare Ricotti Magnani, elimina dalle Uniformi dell’Esercito molte delle prerogative tipiche di tante unità dell’epoca come per esempio le uniformi verde fiammante degli “Ussari di Piacenza” o quelle celesti dei Cavalleggeri “Guide”. Ebbene proprio lui avrà la felice intuizione di apporre questo simbolo sulle divise di chi è sottoposto a condizione militare. E se la gran parte delle sue innovazioni uniformologiche avranno la durata del suo stesso mandato, le stellette lo hanno felicemente superato in età, rimanendo da allora il simbolo incontrastato della militarità.
Risulta però difficile, mancando documenti al riguardo, capire come mai proprio la stella a cinque punte o pentalfa, venne decretata come simbolo unitario delle Forze Armate.