ROMA – Il giorno scelto per inaugurare la prima edizione del premio ‘DivinaMente Donna’, organizzato dall’Associazione internazionale VerbumlandiArt Aps – su idea e progetto della presidente Regina Resta – non è casuale: 7 marzo, a ridosso della giornata internazionale della donna. Così la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma si è trasformata per una mattinata nel palcoscenico dedicato al riconoscimento e alla celebrazione di “donne che ispirano la società”.
Dall’arte all’impresa, dalla giurisprudenza allo sport. Tante e da vari ambiti le figure premiate che, per riprendere le parole di Resta, “stanno ispirando un cambiamento culturale e possono fornire modelli positivi per le generazioni future”.
“Esistono tanti premi dedicati alle donne. Ma ‘DivinaMente Donna’ è già diverso nel nome: ‘Mente’ scritto in maiuscolo richiama l’attenzione sulla necessità di valorizzare le donne per il loro ‘cervello’, la loro intelligenza. Il nostro impegno non si ferma a questa giornata. Stiamo organizzando incontri e convegni non solo in Italia, ma ovunque. Anche e soprattutto in quei Paesi in cui le donne sono meno emancipate. L’obiettivo è arrivare a parlare di certe tematiche a cominciare dai bambini. Inoltre, avvieremo una piattaforma online per fare rete con altre realtà che credono nella nostra missione: ho una lunga esperienza nella Caritas e so che solarizzando e restando uniti si può arrivare lontano”, ha spiegato a Fortune Italia Regina Resta.
Presidente onorario del Comitato di giuria del premio: Marisa Manzini, sostituto Procuratore a Catanzaro. Mentre Maria Pia Turiello è la presidente della giuria, composta da Christelle Ollandet, Hebe Munoz, Marisa Palazzone, Roberto Sciarrone, Sonia Fanuli, Stanislao Liberatore, Stefania Romito e Goffredo Palmerini.
“Non siamo vicini soltanto all’8 marzo”, ha ricordato Manzini. Tra pochi giorni, ricorrerà infatti il 10 marzo, la data dichiarata con la risoluzione 75/274 dell’Assemblea generale dell’Onu del 2021, “International Day of Women Judges”. Una data per sensibilizzare sul ruolo essenziale delle donne nei sistemi giudiziari.
“Le donne sono entrate in magistratura da relativamente poco: nel 1965. Questo è un passaggio importante perché ci fa considerare come siano stati superati quei meccanismi che facevano considerare la donna come ‘instabile’, priva di equilibrio, prerogativa necessaria per chi esercita poteri ad alto livello”, ha poi sottolineato a Fortune Italia Manzini.
Le donne premiate per categoria
A proposito di donne del sistema giudiziario, per la categoria ‘Magistratura e Avvocatura’, hanno ricevuto il premio Francesca Ceroni, sostituto procuratore generale della Cassazione e Lucia Secchi Tarugi, presidente Ordine degli avvocati di Siena e componente del Consiglio nazionale forense.
“Faccio il magistrato da trent’anni e credo che l’impegno della magistratura sia fondamentale quando si lavora sulla sensibilizzazione delle tematiche di genere. Ci sono donne che hanno realmente bisogno di tutele, che hanno bisogno di proteggere se stesse o i loro figli dalla violenza maschile. Oppure donne che subiscono discriminazioni sul posto di lavoro. Nel corso di questi anni molto è stato fatto, perché la stessa magistratura si è ‘tinta di rosa’. Oggi le donne in magistratura sono oltre il 50%. Quando ero più giovane mi dava quasi fastidio chi parlava di quote rose: ‘Avrò sul serio necessità di quote per arrivare dove meriterò?, mi chiedevo. Allo stesso modo mi faceva orrore l’idea di essere chiamata ‘avvocata’ o ‘magistrata’. Ho dovuto rivalutare tante mie posizioni, perché un cambiamento culturale passa anche attraverso la forma”, ci ha confidato Ceroni.
A Giovanna Spatari, rettrice dell’Università degli Studi di Messina (e prima rettrice del Sud Italia) è invece andato il riconoscimento per essersi distinta nel campo dell’istruzione. “Quando sono stata nominata rettrice la prima cosa che mi ha colpita è stata proprio la declinazione al femminile. Io sono arrivata in questo ruolo facendomi conoscere dalla comunità accademica”, ha raccontato Spatari a Fortune Italia. “La mia priorità è sempre stata quella di mettere le persone al centro, con le loro esigenze. Probabilmente la mia elezione è avvenuta perché l’università aveva bisogno di qualcuno che avesse questo genere di attenzioni. Si fa un gran parlare di ambienti di lavoro ‘tossici’: le donne, per natura sono sicuramente ben disposte all’ascolto, alla comprensione e all’empatia”.
Per ‘Arte e Cultura’ il premio è stato tutto della scrittrice Anna Vinci, mentre per ‘Imprenditoria‘ l’attestato è andato a Chiara Coricelli, presidente di Pietro Coricelli Spa. A Claudia Conte, conduttrice e opinionista tv e attivista per i diritti umani, è stato assegnato invece il premio per la categoria ‘Giornalismo‘. Nella categoria ‘Sport‘ infine, la premiata è stata Viviana Bottaro, karateka italiana, bronzo olimpico a Tokyo 2020, per essersi distinta in un ambito, quello sportivo e in particolare quello delle arti marziali, ancora prettamente maschile.
“Sono entrata in Nazionale a 17 anni e ho smesso a 34. Il tatami è la mia vita”, ha detto commossa Bottaro, che da pochi mesi è anche diventata mamma. “Le vere vittorie non sono state le medaglie che ho vinto, ma il fatto che abbia sempre vissuto lo sport in maniera sana, senza calpestare nessuno: nemmeno l’avversario”.
Adesso Bottaro è tecnico delle Fiamme Oro. “L’agonista può essere un ruolo egoista, quando sei tecnico la tua visuale si allarga. Diventi educatore. A mia figlia auguro di fare sport, qualunque esso sia: nel mio caso mi ha aiutata ad abbattere tanti limiti, in primis la timidezza. E mi ha insegnato a essere determinata”, ha detto a Fortune Italia.
Premi speciali d’eccellenza
Donne, ma anche uomini e associazioni. I premi speciali d’eccellenza sono stati consegnati a chi, in modo diverso, ha contribuito a sensibilizzare sulla ‘tematica donna’.
Nello specifico, ‘DivinaMente Donna’ è andato a: Marcella Camellini, dirigente medico dell’Unità Operativa di Cardiologia ospedale di Sassuolo, coordinatrice del training Site AHA, responsabile Progetto Salute&formazione; Nico Spuntoni, giornalista vaticanista; associazione 6LIBERA, che lotta contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro (e la cui presidente è Dhebora Mirabelli); associazione Progetto Angeli (presidente Aida Abdullaeva, che attraverso le sue iniziative “usa l’arte per promuovere l’inclusione”).
“Rivolgersi alla Chiesa porta a parlare a un pubblico molto spesso prevalentemente femminile. Le donne sono protagoniste della vita delle parrocchie e la Chiesa si regge sulle comunità locali. Ho molte mail di suore che mi leggono e mi scrivono. Da uomo, credo sia fondamentale che tutti prendano consapevolezza del divario che ancora esiste tra sessi”, ha precisato a Fortune Italia Spuntoni.
L’ ‘oscar’ delle Donne
La statuetta-premio di DivinaMente Donna è stata progettata dall’artista e designer della porcellana Patrizia Almonti. “Ho voluto rappresentare una donna nella sua femminilità che a braccia aperte si innalza sopra tutte le traversie rispettando la sua bellezza e la sua tenacia. Era stata prevista inizialmente una separazione del busto per simboleggiare il distacco dalla parte materica. Poi nella fusione del bronzo non è stato possibile, quindi ho evidenziato lo slancio attraverso il movimento degli arti superiori e lo sguardo, che è orientato verso l’alto”, ha spiegato a Fortune Italia Almonti.
Sponsor ufficiale del premio è Pioda Imaging, di Stefano Conti Pioda. “Come editore, sono attivo in prima linea per sensibilizzare sulle tematiche di genere. La maggior parte dei testi letterari che seleziono e selezioniamo raccontano storie che parlano di donne”.
Premi concorso letterario
Poesia, saggistica e narrativa. I premi del concorso letterario indetto da DivinaMente Donna sono stati consegnati per la poesia a: Alba Rosaria Contino, Luisa di Francesco in ex aequo con Laura Ficco e Donatella Nardin in ex aequo con Stefania Di Leo.
Per la saggistica ad Anna Maria Lombardi, Fiorella Franchini e Paola Cecchini. Per la sezione libri saggistica a Paolo Miggiano, Giovanni Teresi e Antonella Demola. Il premio speciale saggistica invece, è stato consegnato a Gabriella Cinti (‘Il canto di Saffo’, Moretti&Vitali Editore).
Sul podio della sezione narrativa hanno trionfato Lolita Rinforzi, Manuela Magi e Serenella Maria Siriaco. Il premio speciale narrativa è stato ricevuto da Veneranda Basile e Serafina La Marca e il premio speciale ‘Resilienza Radiante’ a Pina Palermo.
Per la sezione video-poesia infine, hanno ricevuto il premio Graziella Epifania Campagna, Lucia Lo Bianco e Giuseppe Milella. Il premio speciale è andato a Luciano Manfredi.
Tra gli autori stranieri, per la sezione libri hanno trionfato Arjan Kallco e Jeton Kelmendi; per la poesia Veronica Paredes; per il saggio Gordana Saric e Mubera Sabanovic. Il premio speciale alla cultura lo hanno ricevuto Ivana Asanin e Zoran Jovicic.
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