L’evento a L’Aquila, nella splendida sala Rivera di Palazzo Fibbioni, con insigni relatori
di Goffredo Palmerini
2 novembre 2023
L’AQUILA – E’ stata presentata lunedì 30 ottobre a L’Aquila, nella Sala Rivera di Palazzo Fibbioni, sede civica esaurita anche nei posti in piedi, la guida archeologica AMITERNUM, riedizione aggiornata ed arricchita del volume edito nel 2014. L’iniziativa è stata organizzata dal Centro Studi Sallustiani, che dell’importante opera ha promosso la pubblicazione. Perfetto anfitrione della serata il prof. Carlo Fonzi, tesoriere del Centro, che ha raccolto e coordinato la copiosa eredità culturale lasciata dalla prof. Elda Fainella, scomparsa nel 2018. Già preside del prestigioso Liceo Classico “Domenico Cotugno”, Elda Fainella è stata fondatrice nel 2001 del Centro Studi Sallustiani e animatrice delle Giornate della Cultura Classica e del Certamen Sallustianum, il concorso internazionale di lingua latina riservato agli studenti liceali che ha interessato e coinvolto molti Paesi che affacciano sul Mare Nostrum. Queste valenze il prof. Fonzi ha voluto richiamare in apertura della serata, sottolineando come il Centro Studi Sallustiani abbia scelto alla presidenza insigni storici antichi, dapprima il prof. Elio Lo Cascio ed attualmente il prof. Arnaldo Marcone, riservando quindi un affettuoso e intenso tributo di riconoscenza verso la fondatrice Elda Fainella.
“La pubblicazione della nuova Guida di Amiternum, – ha sottolineato Carlo Fonzi – rinnovata nella veste grafica e arricchita nei contenuti, segna un momento importante per il Centro Studi Sallustiani che torna, dopo un periodo complesso seguito alla scomparsa della fondatrice prof. Elda Fainella, a svolgere quel ruolo culturale e sociale tanto significativo per il territorio aquilano ed abruzzese e per la cultura classica in generale. E’ questo un tassello rilevante di un piano editoriale riguardante una Collana di guide del cospicuo patrimonio archeologico presente nell’Abruzzo aquilano, “…con lo scopo di avvicinare alla bellezza dei siti, ai percorsi delle vie e dei sentieri della nostra civiltà un pubblico spesso ignaro, comunque distratto da eventi meno impegnativi e più accessibili”, come annotava la prof. Fainella nell’introduzione all’edizione precedente. Troveremo le risorse culturali e finanziarie necessarie, anche con il supporto di chi, come la Fondazione Carispaq, non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno.”
Ha poi dato la parola per un saluto all’assessore al turismo del Comune dell’Aquila, Ersilia Lancia, la quale ha vivamente ringraziato il Centro Studi per la pubblicazione della nuova guida. “Abbiamo la fortuna e la responsabilità di consegnare a visitatori e turisti un messaggio autentico delle bellezze dell’Aquila, di cui uno degli elementi è proprio Amiternum”, ha detto tra l’altro l’assessore Lancia, peraltro seguendo per intero gli interventi dei relatori, fino alla conclusione dei lavori.
Il prof. Arnaldo Marcone, presidente del Centro Studi Sallustiani e ordinario presso l’Università di Roma Tre, ha aperto il suo intervento annotando come “la pubblicazione di una riedizione arricchita e aggiornata, a nove anni dalla precedente, della Guida archeologica di Amiternum merita di essere salutata con grande soddisfazione. In primo luogo per la qualità del lavoro scientifico che presuppone, a cominciare da quello della curatrice, la dr. Rosanna Tuteri, autrice di un significativo contributo, coadiuvata da un’équipe di studiosi di prim’ordine come Simonetta Segenni, Alfonso Forgione, Giulio Pacifico. In una sintesi assai efficace sono presentati in modo accurato gli aspetti storici, archeologici, topografici più rilevanti che interessano la città di Amiternum dalla sua fondazione sino all’Alto Medioevo. Il visitatore, anche occasionale, trova modo, grazie a questa guida, di soddisfare le proprie curiosità e trova stimoli per ulteriori approfondimenti.
Ad Amiternum – ha poi aggiunto il prof. Marcone – all’inizio del I secolo a.C. ha avuto i natali uno dei più grandi storici della latinità, Gaio Sallustio Crispo. Accostarsi con una guida adeguata alla località dove è nato rappresenta un modo appropriato per valorizzare la cultura classica nel suo insieme e l’eredità che ci ha trasmesso. Ma Amiternum merita di essere apprezzata non solo per Sallustio. Tra i preziosi documenti di cui si dà notizia nella Guida c’è il calendario di Amiternum, che era iscritto in due tavole. Della prima tavola, relativa ai mesi da gennaio a giugno, resta un frammento, che riporta i giorni 18-28 del mese di maggio. La seconda, in più frammenti, riporta i mesi da luglio a dicembre e conserva circa i primi venti giorni di ciascun mese.”
Il prof. Marcone ha poi rimarcato come la Guidasia certamente un utile strumento di studio per i corsi universitari e anche per gli studenti liceali degli ultimi anni di corso. La pubblicazione, peraltro, è particolarmente apprezzabile anche perché edita dalla Casa Editrice Quasar di Roma, specializzata in pubblicazioni archeologiche, fatto che garantisce alla Guida un’adeguata diffusione. Ha quindi avuto la parola il prof. Alfonso Forgione, che ha portato il saluto del Rettore dell’Università dell’Aquila, prof. Edoardo Alesse, che aveva dovuto lasciare presto l’incontro per un impegno sopravvenuto. Il prof. Forgione ha dichiarato quanto forte sia l’attenzione dell’ateneo aquilano verso l’area archeologica di Amiternum e le ricerche correlate. Un’attenzione che ha portato l’ateneo ad acquistare terreni del compendio – fatto assolutamente insolito ed unico per una università – allo scopo di poter implementare l’attività di scavo e ricerca, facendo poi il punto anche sui progetti che interessano l’area. “Vogliamo trasformare l’area acquistata dall’Università – ha dichiarato il prof. Forgione – in un punto di welfare culturale. Stiamo portando avanti i progetti in stretto rapporto con il Comune, con la Direzione regionale musei e con la Soprintendenza. Quando tutte le istituzioni cooperano i risultati si vedono”.
Simonetta Segenni, docente di Storia romana all’Università Statale di Milano, dichiarando dapprima con orgoglio i suoi natali aquilani, ha portato il suo saluto. Nella Guida c’è un suo ampio inquadramento storico su Amiternum, arricchito da un significativo apparato epigrafico. E’ seguito quindi l’intervento dell’archeologa Rosanna Tuteri, già funzionaria della Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo, che ha guidato importanti campagne di scavo, studi e ricerche sui principali siti archeologici della regione e particolarmente su Amiternum. Alla sua preziosa cura si deve questa riedizione della Guida, che reca inoltre il suo notevole contributo sulle diverse fasi storiche di Amiternum e una dettagliata visita alla città attraverso le principali emergenze archeologiche, quali l’anfiteatro, il teatro e le domus riportate alla luce negli anni recenti, oltre alle suppellettili e alle sculture, bronzee e lapidee, rinvenute in situ durante gli scavi.
Altri importanti contributi nella Guida sono firmati da Alfonso Forgione, relativamente alla Cattedrale di Amiternum, la cui campagna di scavo sviluppatasi dal 2012 al 2019, ha permesso di indagare un sito pluristratificato con depositi archeologici e strutture riferibili ad un ampio arco temporale che copre oltre 1500 anni di storia, dal II secolo a.C. fino al XIII secolo d.C., trattato in undici periodi cronologicamente inquadrati. L’altro importante contributo presente nella Guida è firmato dal prof. Giulio Pacifico, dove si dettagliano i rilevanti esiti dei suoi studi e ricerche su Foruli, attuale Civitatomassa, il vicus sabino a qualche chilometro dalla città di Amiternum situato all’incrocio tra la via Cecilia (diramazione della via Salaria che collegava il territorio amiternino con Teramum e il territorio dei Pretuzi) e la via Claudia Nova, che collegava la città sabina con la vestina Peltuinum fino a congiungersi con la via Valeria. Nel contributo sono descritte, tra l’altro, le magnificenti e raffinate statue lapidee rinvenute a Foruli, nelle campagne di scavo del 1952 e anni seguenti, ora esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Chieti.
Rosanna Tuteri, nel suo intervento, ha peraltro sottolineato come nel territorio aquilano i dati archeologici sempre più numerosi vanno delineando un nuovo panorama storico, introducendo elementi di novità e di grande interesse. “Questa Guida – ha annotato la dr. Tuteri –, raccogliendo in sintesi i dati archeologici e storici finora conosciuti e accennando alle ultime scoperte ancora in fase di studio, tende a rappresentare un piccolo strumento di comprensione dell’antica realtà amiternina, articolato sul filo conduttore della viabilità antica come aveva voluto per la prima edizione l’indimenticabile Elda Fainella. Di alcune strade, ancor oggi percorse, si rintracciano gli antecedenti già nell’epoca protostorica ed arcaica: al sistema viario definito in epoca classica si ancorano sia la struttura urbana di Amiternum, sia la disposizione dei vici, come nel caso esemplificativo di Foruli; anche l’organizzazione agraria con le villae e le attività commerciali di lungo raggio traggono la loro sistematicità di impostazione dalla fitta rete viaria locale innestata alle lunghe percorrenze. Il cammino delle merci, delle idee e delle consuetudini viene rivelato in modo evidente dapprima dai dati archeologici riferiti ad una stretta relazione tra il Piceno e l’area campana fin dagli inizi dell’età del Ferro, poi dalla precoce penetrazione di suggestioni orientali sulla base della religiosità tradizionale, dall’importanza in epoca romana della consuetudine della transumanza tra la Sabina interna e la Puglia, dalla diffusa dislocazione di possedimenti imperiali e senatorii in zona fino in età tardo antica, e infine dalla presenza delle catacombe paleocristiane sul colle di San Vittorino, per citare solo fenomeni macroscopici. Dal reticolo delle strade è possibile risalire ad una rete delle città antiche in Abruzzo, vera matrice di storie e di civiltà in un territorio tradizionalmente definito marginale nel contesto di un’Italia in evoluzione, ma che si scopre ad ogni indagine inedito e ricco nel suo apporto di dati scientifici e di reperti straordinari.”
Purtroppo saltato il previsto collegamento con il prof. Werner Eck, dell’Università di Colonia, a causa di un’improvvisa mancanza di corrente elettrica nella città tedesca, il prof. Marcone ha proceduto alla lettura della relazione corredata dalla proiezione di interessanti slides. Sono quindi seguiti gli interessanti interventi del prof. Simone Sisani e del prof. Francesco Maria Cifarelli, entrambi del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila. Il prof. Sisani, docente di Storia romana, ha trattato con dovizia di argomentazioni, come la sabina Amiternum e il suo territorio nel 293 a.C. fossero conquistati da Roma in una folgorante campagna bellica contro Sabini e Sanniti guidata dal console Manio Curio Dentato, che espanse rapidamente la conquista fino all’Adriatico. E poi come Amiternum diventasse Praefectura di Roma, una forma di colonizzazione della città rispetto all’organizzazione municipale e amministrativa nel mondo romano. Altrettanto interessante l’insediamento nel territorio amiternino di coloni, con l’assegnazione di terre su cui edificare fattorie per attività agricole, in luogo di insediamenti in ambito urbano. Assai interessante l’ultimo contributo, affidato al prof. Francesco Maria Cifarelli, ricercatore che ha sviluppato i suoi studi sul Lazio antico e in particolare sulla città di Segni, il quale entrando, nel merito delle recenti ricerche e scoperte archeologiche in territorio amiternino, di notevole valenza, ha trattato gli aspetti urbanistici e architettonici della città di Amiternum e quelli relativi del paesaggio archeologico.
Infine qualche nota sul più illustre personaggio che ad Amiternum ebbe i natali, Gaio Sallustio Crispo, nato intorno all’86 a.C. e deceduto a Roma nel 34 a.C. Più noto semplicemente come Sallustio, fu un politico, Senatore nell’ultimo periodo repubblicano e fu soprattutto un grande storico, “Primus romana Crispus in historia”, come lo definì Marziale. Grazie alle sue importanti opere ottenne un’enorme fama ed è annoverato tra gli storici latini più importanti di tutta la latinitas.