FESTA DELLA MARINA MILITARE. UNA FORZA ARMATA CHE SFIDA IL FUTURO CON UN RUOLO PREMINENTE PER LA SICUREZZA NEL MEDITERRANEO CON UNA PROSPETTIVA DI RILANCIO SUL SISTEMA PAESE.

11 Giugno 2023
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Salvo Consoli


10 giugno 2023  la Marina militare si festeggia  nel ricordo dell’impresa di Premuda risalente al  10 giugno del 1918, quando il Capitano di Corvetta Luigi Rizzo e il Guardiamarina Giuseppe Aonzo, alla guida dei MAS 15 e  21 sferzarono un attacco alla squadra navale austriaca nelle coste della Dalmazia , riuscendo a colpire fulmineamente  la corazzata “Santo Stefano” e quindi fermare le azioni di ostilità in corso contro l’Italia.


Dalla storia quindi un esempio come pochi uomini organizzati, motivati e con mezzi di piccolo cabotaggio veloci e ben armati, sono riusciti a fermare il gigante navale austriaco con ferma determinazione e fierezza di essere italiani. Ecco come ancora oggi gli appartenenti alla Marina militare riescono a operare in tutti gli ambienti e in tutte le condizioni, Infatti la Marina militare è la forza armata piu’ piccola nel contesto militare nazionale ma non per questo non riesce ad assolvere i suoi compiti coprendo tutte le componenti operative multiruolo passando dalla attività navale a quella subacquea, da quella aeronavale a quella terrestre-anfibia con la gloriosa Brigata San Marco, a quella dei reparti speciali come il Comsubin, dove incursori e subacquei rappresentano una punta di eccellenza a livello mondiale. 

Ricordiamo  come nell’ultimo conflitto mondiale La Mediterranean Fleet britannica , dopo l’impresa di Alessandria, con l’affondamento di due corazzate, aveva perso completamente il controllo del Mediterraneo e  il primo ministro  Winston Churchill non ebbe dubbi a dichiarare come “Sei italiani equipaggiati con materiali di costo irrisorio hanno fatto vacillare l’equilibrio militare in Mediterraneo a vantaggio dell’Asse”. La squadra era composta da tre coppie di operatori : il tenente di vascello Luigi Durand de la Penne con il capo palombaro Emilio Bianchi, il capitano del Genio Navale Antonio Marceglia  con il sottocapo palombaro Spartaco Schergat, e il capitano delle Armi Navali Vincenzo Martellotta con il  capo palombaro Mario Marino.


La qualità degli uomini della Marina Militare ha quindi una eredità storica insormontabile e che anche oggi echeggia nel cuore di tutti i militari che l’hanno servita con onore e con passione e spirito di dedizione. Una festa che vede partecipi migliaia e migliaia di militari che anche se non fisicamente presenti alle celebrazioni, in servizio o in congedo condividono i valori dell’amor patrio, dello spirito di sacrificio e di dedizione anche da parte di chi è rimasto indietro.


La Marina Militare svolge quindi compiti multiruolo che tutelano gli interessi della nazione, controllando il traffico mercantile e i canali di comunicazioni sommersi come anche gli oledotti che riforniscono il fabbisogno energetico all’interno del bacino del mediterraneo dove la movimentazione di persone e merci  è sempre in tendenziale aumento.


Un altro tema dove la Marina militare potrebbe avere grandi spazi di manovra è rappresentato dall’inquinamento marino anche se già impegnata a tutto campo per il benessere del mare, è l’unico soggetto qualificato che con i suoi uomini, i suoi mezzi e la sua organizzazione puo’ eseguire un progetto mirato per riportare il Mare Nostrum a essere fonte di sviluppo, di  ecosostenibilità e di alleanza tra i popoli che vi si affacciano per un futuro di pace. Il Mediterraneo con una superficie totale di 2,5 milioni di km2 raccoglie inquinamenti liquidi che lo popolano e arrivano secondo alcuni studi a più di 10 grammi per litro, la plastica che galleggia danneggia la fauna marina e anche gli uccelli che la scambiano per cibo mentre i veleni in fondo al mare arrivano ad una densità di circa 2000 oggetti per km2. Tra gli inquinanti che stazionano in fondo al mare ricordiamo  le navi affondate con carichi di veleni che si stimano nell’ordine di un centinaio di unità, ricordando in tale contesto  l’arduo impegno svolto dal capitano di corvetta Natale De Grazia (vds: http://www.comitatodegrazia.org/) della Capitaneria di Reggio Calabria che indagando sull’affondamento della motonave Rigel aprì un capitolo rimasto ancora aperto in tema di veleni sommersi nel “Mare Nostrum”.


Ripulire il Mediterraneo è e resta un obiettivo prioritario che deve trovare nei principali attori istituzionali un referente che è in grado per la disponibilità del sistema uomini-mezzi e con alte competenze a coordinare e intervenire per ridurre e magari eliminare tutte le sostanze che inquinano la nostra esistenza, provvedendo alla salvaguardia dell’ambiente marino in tutti i suoi aspetti e in questo importanto processo la Marina Militare è il soggetto provilegiato che puio’ dare una risposta efficace.
Ancora la Marina militare puo’ rappresentare in versione dual use una risorsa unica per lo sviluppo del sistema portuale, costiero e di tutte le attività che interessano il mare in funzione delle iniziative e dei progetti appositmente studiati e che gli potranno essere affidati. 


Piu’ centralità  verrà data alla Marina Militare tanto piu’ il paese potra beneficiare di una risorsa ad elevato valore aggiunto contribuendo allo sviluppo economico  sociale e culturale della nostra Italia.

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