L’ARTISTA PUGLIESE PIERLUCA CETERA ESPONE LE SUE SIRENE
Dal 2 maggio al 3 giugno si terrà presso il Museo “Costantino Barbella” di Chieti la prima nazionale della mostra “Sirene” dell’Artista Pierluca Cetera, catalogo a cura di Massimo Pamio, patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Chieti, dall’Assessorato alla Cultura e dalla Direzione del Museo Barbella, nell’ambito del Maggio Teatino. Sarà esposta la più recente produzione del docente dell’Accademia delle Belle arti di Bari, che reinterpreta ed attualizza il mito delle sirene, raffigurando nudi con occhi lenticolari di giovani adolescenti colte nella fase di passaggio verso la giovinezza. Letture dell’attrice Antonella De Collibus, intermezzi musicali dei Moonflowers, (Loris Mantini, tastiere, Giulia Martino, voce, Tommaso D’Onofrio, violino, Thomas D’Emilio, basso, Matteo Basciano, percussioni, Fabio Di Francescantonio, chitarra), saluti istituzionali del Sindaco Diego Ferrara e del Vicesindaco Paolo De Cesare.
PIERLUCA CETERA
SIRENE
- Luogo: Museo “Costantino Barbella”
- Indirizzo: V. de Lollis – Palazzo Martinetti Bianchi – Chieti
- Quando: dal 3/05/2023 – al 3/06/2023
- Vernissage: 2/05/2023 ore 18 e 30
- Autori: Pierluca Cetera
- Generi: personale
- Curatore: Massimo Pamio
Che cosa hanno rivelato le Sirene a Pierluca Cetera, per quale motivo il pittore pugliese si è misurato nella composizione di dipinti ad olio su lastra di ferro dal cui fondo nero e avvolgente emergono figure mitologiche riproposte in sembianza di corpi gemmati d’innumerevoli occhi magicamente versatili?
Si tratta di un sequestro di corpi, trasferiti senza la loro volontà in uno spazio da cui è possibile osservarli attraverso uno schermo che impedisce loro di fare altrettanto. È questo il motivo che ne chiarirebbe il loro rapimento quasi estatico, il loro disinteresse per l’osservatore?
Quel che immediatamente colpisce di questi corpi è la loro fattura di lemuri, di fantasmi, che li carica di un apparire labile e misterioso e ne suggerisce la provenienza mitologica, esoterica, l’appartenenza a visioni sfuggite agli esercizi di un medium o di un negromante.
Probabilmente, l’artista è un alchimista. Egli scava il piano con la tecnica chiaroscurale del bitume. Prevede, prefigura, profetizza. Trae auspici dalla superficie richiamando a sé corpi trasparenti, diafani, dotati di un’interiorità traslucida, vuota. Schermi spettrali, proiezioni televisive o cinematografiche, approdi della navigazione in internet, corpi molli, melliflui, equorei, procedure algoritmiche di una Matrix, di una coscienza universale che li genera come bolsi, falsi effetti: le Sirene sono finzioni o meglio predizioni della postumanità?
(dal catalogo, testo di Massimo Pamio)
PIERLUCA CETERA, concepito in un rovente San Valentino del 1969, nasce puntualmente a Taranto il 13 novembre 1969. Nel 1998, sotto la guida del prof. Maurizio Giuffredi, realizza “il simposio del dentista” per la mostra collettiva “Unheimlich” nell’ex convento di Santa Chiara di Castellaneta, il paese in cui ha risieduto fino al 2007. Nel 2000 dipinge grandi tele per la galleria Paolo Erbetta di Foggia con cui partecipa a diverse fiere nazionali. Antonella Marino lo coinvolge in diversi eventi a Bari tra il 2000 e 2004, Pierluca Cetera realizza dei dipinti su tavola: la serie “indovinelli”, “parti” e “prima fila”. Con una personale nel 2003, a cura di Monica Demattè, espone la serie “replay” nel Biz-Art di Davide Quadrio a Shanghai. Nel 2004 espone “la conquista della posizione eretta” nel vorraum space della galerie di Urs Meile di Lucerna a cura di Nataline Colonnello. Tra il 2005 e 2012 realizza diversi “progetti pittorici” esposti tra Milano e dintorni, dove indaga su voyeurismo, su arte Sacra e pornografia. Nel 2010 comincia a collaborare con Vincenzo Schino del gruppo teatrale Opera, con l’idea di riuscire a presentare la pittura in scena, non come fondale, ma come protagonista. Del 2010 è lo spettacolo “Limite” e nel 2011 è la volta di “Sonno” vincitore del premio Lia Lapini. Entrambi gli spettacoli vantano moltissime repliche nei teatri di tutta Italia e a Mosca. Inoltre, Vincenzo Schino si occupa di allestire la serie di dipinti e luci “il Bosco” esposta anche alla triennale di Milano e al teatro di Verona. Del 2016 è la realizzazione di “Film- macchina della vista e dell’udito”, 35 metri per tre metri di tela dipinta, in una sorta di pellicola filmica che gira in una macchina, realizzata appositamente, interagendo con luci, suoni e versi poetici. La storia racconta il sogno di un feto, frutto di un progetto meditato per molti anni e che finalmente, grazie alla collaborazione di più professionalità, si è potuto realizzare. Negli ultimi anni, dal 2011 ad oggi, si segnalano le collaborazioni con Roberto Lacarbonara, Marinilde Giannandrea, Carmelo Cipriani, Alexander Larrarte con la realizzazione de “le Cavie” presso le centrali teatrali Koreja di Lecce, “la (mala) Creanza” nella galleria FormaQuattro di Bari, “ tarli” alla CoArt gallery di Corato,“i chiaroveggenti” nello studio d’arte Fedele di Monopoli. Grazie all’interessamento di Guglielmo Greco, partecipa a diverse mostre ad Edimburgo presso il consolato italiano. Ad ottobre del 2015 inaugura la stagione espositiva AMACI presso Casa Sponge di Giovanni Gaggia con “indiGesta” a cura di Davide Quadrio. Ad ottobre del 2016, presso il MoArtSpace di Xinmi, installa “Pioggerella e fuochino” una vera e propria ricerca sulla pittura e sull’Arte. Più volte è coinvolto da Francesco Sannicandro nella rassegna itinerante “Olio d’Artista”. Ad Agrigento espone nell’aprile 2017 “i perseveranti” nello “spazio Espositivo di Francesco Siracusa. Nel maggio 2017 inaugura con “gli Ospiti” lo spazio espositivo “Casa Vuota” a Roma a cura di Francesco Paolo del Re e Sabino de Nichilo. Il 2018 una nuova personale dal titolo “ti riguarda” a Shenzen sempre a cura di Monica Demattè, visto il successo della mostra, che presenta le serie di dipitni “le Comparse” e “Signore e signori”, a novembre dello stesso anno la mostra è stata riproposta al MoArtSpace di Xinmi. Nel 2019 realizza la serie “L’Ozio” esposta a Bari per una personale al Museo Nuova Era di Bari. A Maglie, presso la Fondazione per L’Arte e le Neuroscienze di Francesco Sticchi, presenta la mostra personale “Dopamina”. Attualmente vive a Gioia del Colle ed è docente all’Accademia d’Arte di Bari. Principali mostre personali: 2019 – “Dopamina” a cura di Francesco Sticchi, FANS di Maglie (Le); “L’Ozio” a cura di Francesco Paolo Del Re, Museo Nuova Era, Bari“; L’AntiPasto” a cura di Nicoletta De Santoli, RA contemporaryArt, Terlizzi (Ba); 2018 – “Ti riguarda” a cura di Monica Demattè, MoArtSpace, Xinmi (Repubblica popolare Cinese); LUCIFERI a cura di Piero Chiariello, Spazio Corrosivo, Marcianise; “I VERBI BREVI” (bipersonale) a cura di Nicola Zito, Kunstschau, Lecce “Ti riguarda” a cura di Monica Demattè, Meicheng Gallery, Shenzhen (Repubblica Popolare Cinese); 2017 – “gli Ospiti” a cura di Francesco Paolo del Re e Sabino de Nichilo, Casa Vuota, Roma; “i Perseveranti” a cura di Francesco Siracusa, Spazio Espositivo, Agrigento; 2016 – “Pioggerella e Fuochino” a cura di Monica Demattè, MoArtSpace, Xinmi (Cina); “FILM- macchina della vista e dell’udito” a cura di Vincenzo Schino e del gruppo “Opera”, Fondazione Volume, Roma; “i chiaroveggenti” – a cura di Roberto Lacarbonara, studio d’arte Fedele, Monopoli; 2015 – “indigesta” – a cura di Davide Quadrio, Sponge Living Space (casa Sponge), Pergola (PU); Tarli a cura di Alexander Larrarte, CoArt gallery di Corato (Ba); 2014 – il Bosco a cura di Vincenzo Schino, CAOS di Terni; 2013 – “Scritturati” , galleria FormaQuattro, Bari; 2012 – “la (mala) creanza”, a cura di Roberto Lacarbonara, galleria FormaQuattro, Bari; 2011 – “emiCRANIA (con aura)” testo critico di Antonella Marino, studio d’arte Fedele, Monopoli; “ le Cavie” nell’ambito della rassegna “senso plurimo” a cura di Marinilde Giannandrea presso i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce; 2008 – “Euclidea” personale a cura di A.Trabucco e M.C. Valacchi, presso la galleria Arte Boccanera Contemporanea di Trento; 2006- “le Ore”personale presso la galleria Paolo Erbetta di Foggia, testo critico Alberto Zanchetta; 2004 – “La conquista della posizione eretta” Vorraum space, galerie Urs Meile , Lucerna, a cura di Nataline Colonnello; 2003 –“REPLAY”, personale presso la galleria “Biz-art” di Shangai, a cura di Monica Demattè; testi di Maurizio Giuffredi e Monica Demattè.
Principali mostre collettive: 2020 – “ZOO Generation” – a cura di Christian Caliandro – AncheCinema (Bari); “7” – Centometriquadri Arte Contemporanea – Santa Maria Capua Vetere (Caserta); 2019 – “Entasi” – a cura dell’associazione culturale Arco di Gallieno, Acquario Romano a piazza Manfredo Fanti, Roma; “Requiem” – a cura di Eliana Urbano Raimondi e Ivan Cenzi, Mirabilia Art Gallery di Giano Del Bufalo, Roma; “At Full Blast”- a cura di Massimo Nardi, Pinacoteca Comunale di Palazzo Miani-Perotti, Cassano delle Murge (Ba); “Dissolvenze” – a cura di Enrica Feltracco, Massimiliano Sabbion e Matteo Vanzan, Gallerie di Palazzo vescovile, Museo Diocesano di Padova; Dopo l’umano” – a cura di Eliana Urbano Raimondi, Palermo., 2022 – “OPEReOMISSIONI” installazione di Arte Integrata con Maurizio Di Feo, a cura di PROSSIMAMENTE ARTE, chiesa di Sant’Agostino a Massafra (TA).
MASSIMO PAMIO, saggista e scrittore, è direttore del Museo della Lettera d’Amore, del Festival della Lettera d’Amore, e direttore editoriale di Edizioni Mondo Nuovo. Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” per meriti culturali. Ha lavorato nell’editoria fin dal 1978, ha diretto le Edizioni Noubs per 20 anni. Ha curato la regia del video I poeti, le città, il primo video girato in Abruzzo che mette a confronto un poeta con la propria città, indicizzato da IMDb, il database mondiale di film e audiovisivi.
Ha pubblicato in volume numerose opere: di saggistica, Arrivabene/Pamio; Bisandola/Pamio (2022); Cetera/Pamio (2021); Sentirsi sentire. Che cos’è il pensare (2020), Padovani/Pamio (2020), Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte (2019); di poesia numerose raccolte, l’ultima, Anonimie (2023); diverse monografie su scrittori e artisti contemporanei. Ha ideato “Casa d’Autore” a Capestrano (Aquila), casa museo dove sono in mostra foto, testi, dipinti d’autore, che vuole offrire uno spazio di serenità e di riflessione, un nido per il pensiero e il cuore: tutti gli artisti o gli scienziati che vorranno usufruirne, potranno farlo, ospitati gratuitamente in cambio di un dono (una poesia, un racconto, un dipinto, una pagina delle loro ricerche) che sarà poi conservato nella casa.
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