ALBANA 1997. L’Italia, per la prima e fino ad ora unica volta, è al comando di un contingente multinazionale in operazioni militari.

13 Febbraio 2023
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Seconda parte

Di Luciano FORLANI Generale di Corpo d’Armata (ris.) già Comandante del 3° Corpo d’Armata e della FMP

Articolo tratto da Tradizione Militare . Anno LXVI n.1 – gennaio 2023.

Organo mensile degli Ufficiali delle Forze Armate Provenienti dal Servizio Permanente.

Le predisposizioni operative attuate nella circostanza hanno riguardato essenzial­mente la riarticolazione del dispositivo e i collegamenti per il C2 (comando e con­trollo) con il criterio di assegnare precisi settori di competenza e responsabilità ai singoli reggimenti, al fine di garantire con immediatezza la sicurezza e il sostegno a ogni “team” del gruppo che si muoveva in ciascun settore.

Per l’immediato e continuo controllo della situazione il COMANFOR ha, inoltre, pre­teso e stabilito un affiancamento fisico nell’ambito delle sale operative, del Comando FMP e dei singoli reggimenti, di funzionari OSCE con relativo operatore radio in modo da far convivere H+24 le  due  linee funzionali per  i l Comando e Controllo, quella della Forza e quella dell’OSCE, assicurando così il raddoppio dei collegamenti, l’immediato e contem­poraneo inoltro delle comunicazioni e in­formazioni a FMP e OSCE, la pronta e si­cura diramazione delle decisioni adottate dal COMANFOR che aveva alle dirette dipendenze tutti gli assetti operativi schie­rati. Il provvedimento si è rilevato deter­minante per intervenire tempestivamente e con efficacia nelle situazioni critiche ad alto rischio verificatesi in alcuni distretti elettorali dove l’intervento delle pattuglie ha evitato sopraffazioni e in alcuni casi attacchi di armati ai seggi.

Il corretto esito delle votazioni è stato con­validato dal rapporto finale della Com­missione Internazionale (Troika) composta dal coordinatore speciale Catherine Lalu­ miere (già Segretario Generale del Consi­glio d’Europa), dal Presidente del Consi­glio d’Europa Sir Russel Jhonston, dal Presidente dell’Assemblea OSCE Javier Rupérez.  Prima di lasciare l’Albania, Ma­dame Lalumiere ha voluto fare visita di ringraziamento al Comandante della FMP per “esprimerle tutta la mia ammirazione, Generale, per un aspetto particolare del vostro lavoro. Non è affatto facile riuscire a esercitare in modo costante e incisivo una presenza come la vostra, restando al tempo stesso rispettosi della popolazione civile e del contesto in cui vi dovevate muovere. Lei e i suoi uomini siete stati perfetti anche sotto questo punto di vista”. Con la costituzione del Parlamento emerso dai risultati elettorali, si procede alla ele­zione del Presidente della Repubblica Rec­zet Mejdani (24 luglio), del Primo Mini­stro Fatos Nano (28 luglio) e viene proclamata la fine dello stato di emer­genza.

La FMP ha terminato il compito assegna­tole avendo conseguito un risultato com­pleto, insperato, lusinghiero, di valore so­stanziale e morale oltre ogni legittima aspettativa.

Volendo esprimere con una indicazione numerica di sintesi l’impegno profuso dalla FMP nei quattro mesi di sviluppo delle operazioni-tuttavia non sufficiente ad esprimere il sacrificio l’abnegazione e il valore di tutti gli uomini della Forza si possonoconsiderare:151 missioni di rpicognizione/esplorazione delterritorio;69attivitàdiricognizioneemessainsicu­rezzaditrattidiitinerari,1.350.000KMperattivitàoperative;1.150.000KMperattivitàlogistiche; 705oredivolodel490 gr. sqd. Elicotteri (AB-205eA-129);1.137missioni di scorta ai”teams”OSCE;260scorteaconvoglidiaiutiumanitari;27dispositivi temporanei di sicurezza perladistribuzionedegliaiuti;5.800tonnel­latediaiutiumanitaridistribuiti;organiz­zazioneesicurezzaper15.000vaccina­zionirelativeapatologie pediatriche; 51 evacuazioni sanitarie via aereo/elicottero sul territorio nazionale (MEDEVAC) per 30 civili e 21 militari (di cui 11 feriti da pallottole); 37 interventi dei Nucleo Bo­nifica Ordigni Esplosivi (BOE); 17 inter­ venti del Nucleo Rilevatori NBC, espres­samente richiesto dal COMANFOR allo Stato Maggiore Difesa, per accertare l’eventuale tossicità e pericolo di conta­minazione di militari e popolazione civile nelle aree di depositi chimici e fabbriche abbandonate, distrutti e o saccheggiate.

Il12agosto 1997, l’Operazione “ALBA” ha avuto termine con l’ultimo rientro in Patria, quello del Comandante della FMP. Il 14 agosto successivo il Consiglio di Sicurezza dell’ONU approvava la Di­chiarazione Presidenziale di Encomio per la Forza Multinazionale di Protezione.

CONCLUSIONE

L’esito della Missione “ALBA” è stato un successo per la pace nei Balcani. Tut­t’altro che semplice  e facile da portare a compimento, come a volte si è portati a credere quando le cose finiscono bene e si osservano standone lontani. Alcune con­siderazioni. La organizzazione del Co­mando, in particolare dello Stato Maggiore su base multinazionale, con incarichi chiave assegnati a ufficiali provenienti da altri eserciti, mai incontrati prima, giunti a Tirana alla spicciolata ad operazione già iniziata – è stata del tutto inusuale anzi in­concepibile per qualsiasi struttura orga­nizzativa, decisamente delicata conside­rato che il comando e controllo andava esercitato su unità combattenti immesse in un ambiente potenzialmente ostile. Ma le decisioni politiche hanno due caratteristiche “endemiche”:  lente e com­plicate nel maturare poi,  giunta la decisione si, c’è la pretesa che i suoi effetti si producano immediatamente, senza obie­zioni. Così, l’operatività del Comando è stata assicurata dalla componente italiana: ufficiali e sottufficiali hanno dimostrato qualità individuali e collettive di altissima professionalità, incondizionata dedizione al servizio, spiccato senso del dovere, esemplare contegno, consci che il mondo stava guardando l’Italia e le sue Forze Ar­mate.

L’allineamento tra il mandato politico, la missione militare e le regole d’ingaggio non è stato nel suo insieme soddisfacente, con l’esigenza di dover affrontare numerose situazioni non riconducibili al com­pito assegnato. La limitazione imposta al Comandante nell’impiego dei contingenti di altre nazionalità ha creato situazioni che hanno imposto difficili, pericolose solu­zioni e reso molto oneroso l’impiego dei reparti nazionali, unici di cui il COMAN­FOR deteneva il comando pieno. Questo è stato un grosso problema. Per un co­mandante di forza multinazionale in zona di operazioni è un punto debole: meglio, il punto debole delle forze multinazionali. Ciascun comandante di contingente na­zionale ha disposizioni ben precise per ­quanto riguarda dove muovere e nell’ambito di quale area operare. Per cui in caso di operazioni che assumono un coinvol­gimento intenso di tutta la Forza, il co­ mandante deve avere la sua libertà di azione per disporre di tutte le unità che sono state assegnate per svolgere quel compito. Il compito è assegnato all’intero contingente ed è al di fuori dell’etica e della dottrina militare imporre al coman­ dante limitazioni nell’impiego di forze di altri contingenti. E’ comprensibile che le esigenze della politica, degli accordi e di tutto quello che ne consegue possa sug­gerire una imposizione del genere, però è necessario che i responsabili politici e mi­litari-prima di imporre delle limitazioni – comprendano le difficoltà di un comandante quando si trova ad affrontare situa­zioni che nella pianificazione non sono state previste, perché non era possibile prevederlo, evento più frequente, non era conveniente considerare.

Per finire, la prima e fino ad ora unica operazione militare multinazionale con responsabilità di comando assegnata all’Ita­lia ha ottenuto, per i risultati conseguiti, numerosi riconoscimenti internazionali di grande prestigio. Tra di questi si riporta-per la sua sostanziale valenza politica la dichiarazione resa da William Jefferson Clinton, Presidente degli Stati Uniti d’America: “Nei Balcani l’Italia sta esercitando una leadership straordinaria e in Albania sta compiendo uno sforzo senza precedenti. La mia previsione è che nel futuro guarderemo allo sforzo italiano in Albania come a una eccezionale svolta storica nella capacità delle Nazioni euro­pee di promuovere la pace”. Tra gli eventi successivi i n ambito internazionale si possono ricordare: il conferimento a  rappresentanti italiani di incarichi superiori a quelli fino ad allora ricoperti in organismi internazionali e in operazioni militari (Presidenza Commis­sione Europea, Presidenza del Comitato Militare Nato, Comando delle Forze ONU/NATO schierate in Bosina, Kosovo e Macedonia); il riconoscimento di “Nato Rapid Deployable Corps”( NRDC) al Co­mando del 3°Corpod’Armata.

In ambito nazionale, per iniziativa del Co­mandante del 3° Corpo d’Armata, sono stati sviluppati i seguenti provvedimenti: revisione e potenziamento degli organici del 9°rgt.par.ass.”ColMoschin”, 1°rgt.t., 33°rgt. log.; ammodernamento radicale dell’uniforme da combattimento e delle buffetterie di vario tipo del combattente. In definitiva, è corretto ritenere che la vit­toria militare sul campo è stata determi­nante per una lusinghiera affermazione dell’Italia nel consesso internazionale.

La cerimonia per la conclusione della missione “ALBA”

 si è svolta a Milano, sede del Comando del 3° Corpo d’Armata alla presenza del Capo dello Stato che ha de­corato le Bandiere delle tre Forze Armate con l’Ordine Militare d’Italia.

Unità operative e di supporto

 

1.   Nazionali

  • 1° reggimento CC paracadutisti “Tusca­ nia”
  • 9° reggimento paracadutisti assalto “Col Moschin”
  • 151°reggimentofanteria”Sassari”
  • lA/ 2°reggimento bersaglieri
  • 8 “reggimento ber­saglieri
  • 18″reggimentobersaglieri con squadrone di cavalleria “Guide”
  • 187°reggimentoparacadutisti”Folgore”consquadronedicavalleria”Savoia”
  • 1° reggimento trasmissioni
  • 33° “reggimento logistico “Ambrosiano”
  • Reggimento di supporto Comando Gruppo unità specialistiche {genio, EOO, EW)49″
  • Gruppo Squadroni elicotteri(A-129,AB-205)
  • Battaglione fanteria di marina “San Marco”(Marina Militare)
  • Assetti operativi della Marina Militare e della Aeronautica Militare

2.   Altre nazioni

  • Austria: compagnia di fanteria
  • Danimarca: squadrone di cavalleria
  • Grecia:     reggimento di fanteria
  •  Francia: reggimento di fanteria di ma­rma
  • Romania: battaglione di fanteria
  • Spagna: IOABandera delta Legione
  • Turchia: reggimento di fanteria di ma­rina
  • Belgio:     sezione di sanità
  • Slovenia: sezione di sanità

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