PREMIO MEDAGLIA AL VALORE STORIOGRAFICO ASSEGNATO AD ELENA AGA ROSSI.

26 Settembre 2021
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Il premio

L’AQUILA 23 settembre 2021. Nella caserma G. Pasquali, sede del 9° reggimento alpini, si è svolta la manifestazione per la consegna del premio al Valore Storiografico organizzata dal Gruppo ANUPSA dell’Aquila (Associazione Nazionale Ufficiali Provenienti dal Servizio Attivo) con il patrocino del comune dell’Aquila, rinviata lo scorso anno causa Covid.

Il premio è stato assegnato alla Prof.ssa Elena Aga Rossi da un comitato di esponenti della cultura aquilana per i suoi scritti sulla storia delle FFAA italiane nella 2^ GM, in particolare Una Nazione allo sbando (8 settembre 1943) e per il libro su Cefalonia (la resistenza, l’eccidio, il mito).  La data scelta non è stata casuale poiché coincidente con l’anniversario dei combattimenti di Cefalonia e con la fucilazione di nove ragazzi aquilani “i nove martiri aquilani” proprio nella caserma Pasquali dalle forze armate naziste.

Elena Aga Rossi

Presenti le autorità militari aquilane dell’Esercito Col. Gianfranco Laurencig (comandante del 9° rgt alpini) e il Col. Marco Iovinelli (Cte del CME Abruzzo e Molise), l’assessore regionale Guido Quintino Liris, il consigliere comunale Ferdinando Colantoni, il dr. Marco Nicolai Vicequestore della Polizia di Stato della Questura aquilana, esponenti dell’università dell’Aquila che hanno lavorato in passato con la premiata.

Sottotenente Aldo Di Carlo MAVM

Di particolare rilievo la presenza in sala dei nipoti della medaglia d’argento alla memoria S. Ten. Aldo Di Carlo, morto in combattimento a Cefalonia, Mariano ed Enrico Innocenzi. Il giorno 24 settembre sulla tomba del S. Ten. Di Carlo, che riposa nel cimitero aquilano, una delegazione dell’ANUPSA alla presenza dei familiari ha deposto un mazzo di fiori.

Le opere e l’impegno di Elena Aga Rossi sono state presentate da due suoi allievi: la prof.ssa Maria Teresa Giusti professore associato di storia contemporanea presso l’università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara e il prof. Gilberto Marimpietri laureato in storia contemporanea che ha ricevuto l’affidamento di didattica della storia presso l’università dell’Aquila, ora dirigente scolastico.

Le opere di Elena Aga Rossi sono frutto di una delle migliori scuole storiografiche europee, ovvero di quegli studi sul fascismo fondati e perseguiti da Renzo De Felice. Dentro la “scuola” di De Felice, pur ricchissima di frutti, Elena Aga Rossi è forse la studiosa più coerente e di certo quella che maggiormente si occupa dell’aspetto militare.

Il riconoscimento, che è anche la prima edizione di un premio dedicato alla storiografia di argomento militare, non casualmente elegge a modello una non apologia. Il contrario di una storiografia apologetica è la migliore definizione che si può dare della carriera e dell’opera di Elena Aga Rossi, partendo dal suo libro più epocale “una Nazione allo sbando” per arrivare ai nobili studi recenti, dedicati a Cefalonia, episodio davvero non dimenticabile della storia militare della nostra città dell’Aquila, per tanti anni sede della “Acqui”.

I temi della storiografia militare e dei valori di appartenenza, di identificazione con una funzione pubblica, oggi si pongono come un’ossatura unica dentro un paese in palese difficoltà, dove storiografia, cultura e compattezza sociale presentano enormi problemi di fondo.

La storiografia, forse eccessivamente sovvenzionata, è concepita non solo molto ideologicamente ma anche come un tribunale, con dei saggi che sempre di più somigliano a delle istruttorie.

La prof.ssa Elena Aga Rossi, ha tenuto a sottolineare come “la vicenda di Cefalonia e la reazione della grande maggioranza dei militari in tutta Italia dimostrano che dopo l’8 settembre del ’43 i militari non sono andati tutti a casa, l’esercito non si è disciolto, ma ha anche combattuto. Ѐ, dunque, importante ricordare queste vicende perché non è stato riconosciuto il ruolo che ha avuto l’esercito nella reazione contro i tedeschi e nazisti”.

Al termine della manifestazione la premiata si è dichiarata onorata del premio e del suo senso: effettivamente per tutta la mia vita ho dedicato particolare attenzione allo studio, senza ideologismi e senza schematismi, delle vicende della Seconda guerra mondiale e del ruolo dell’esercito. L’8 settembre e l’armistizio sono state una tragedia per la nazione, un momento di svolta in cui dover scegliere da che parte stare. I militari non avevano avuto nessuna indicazione, dovettero decidere per conto proprio. L’esercito è stato uno dei primi a riorganizzarsi contro i Tedeschi, dal Piemonte a Barletta”.

Nel corso della cerimonia lo studioso Francesco Fagnani è stato insignito del titolo di “Primo membro eletto” nel Comitato scientifico per l’assegnazione del premio per il suo impegno di ricercatore, scrittore, giornalista pubblicista, studioso di storia contemporanea ed autore di opere ragguardevoli riguardanti l’Esercito Italiano.

Il premio Medaglia al Valore è stato rappresentato da una opera d’arte del grande pittore umbro Lucio Manna, scomparso a marzo 2021 vittima del covid-19.

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