dì Salvo Consoli
Roma 4 dicembre 2020, la Marina Militare festeggia la sua patrona S. Barbara. La Cerimonia è stata celebrata presso la Chiesa Santa Caterina da Siena a Magnanapoli, dall’ Ordinario Militare per l’Italia Sua Eccellenza Monsignor Santo Marcianò, che ha officiato la Messa solenne.
La celebrazione è stata limitata alla presenza solo delle principali autorità militari e civili, rimandando al prossimo anno l’apertura libera alla cittadinanza e alle associazioni d’arma e combattentistiche che sono sempre presenti alla ricorrenza. L’Ordinario militare per l’Italia ha evidenziato nella sua omelia come “sia un dono celebrare oggi l’Eucaristia, un dono particolare, un dono per tutti, soprattutto per voi, cari militari della Marina, che ringraziate oggi Santa Barbara, vostra Patrona, e che, in certo senso, ricevete il suo grazie per quanto avete fatto e state facendo a servizio della nostra gente, soprattutto in questo tempo di pandemia….La famiglia di un militare ha una vocazione speciale, vive in comunione con una dedizione straordinaria, che supera i limiti del dovere professionale o i tempi lavorativi e si identifica con quel senso della missione che, sempre, ci trascende. Rinnegare se stessi, in fondo, significa trascendere se stessi. Tenere lo sguardo e il cuore rivolto verso quell’“oltre” che ci immette nell’orizzonte infinito del bene e del bene comune, nell’economia del gratuito :e se tutto questo, per l’egoismo imperante o per i comuni criteri finanziari, sembra una scelta in perdita, per la logica evangelica è un reale guadagno, l’unico vero guadagno…………….,voi prendete sulle spalle, con la vostra croce, le crocidi tanti fratelli, soprattutto i più piccoli e fragili, nella quotidianità di un servizio ricco di contenuti e di valori, e oggi più che mai necessario alla comunità umana e alla Chiesa. Così, voi cogliete il senso della vita: perché la vita si salva –spiega Gesù –solo se «si perde»; se si la perde per Lui! Cari amici, è stata questa l’esperienza di Santa Barbara e la sua rappresenta una testimonianza eloquente, un messaggio vivo ed efficace per il tempo attuale.
La cerimonia costituisce un momento profondamente sentito per il personale della Marina Militare, presente nei mari internazionali, nei teatri operativi e nella nazione, svolgendo quotidianamente il proprio servizio per la Patria e la popolazione nei tanti molteplici ruoli assegnati.
Il capo di stato maggiore della Marina, l’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, con il suo sguardo fiero e orgoglioso di rappresentare una Forza Armata unita da valori di servizio al Paese e di solidarietà che vedono i militari della Marina in prima linea nell’emergenza sanitaria, è intervenuto nel corso della ricorrenza ribadendo che: “Ancora di più in questo giorno in cui celebriamo la nostra patrona, Santa Barbara, il mio pensiero va alle Donne e Uomini della Marina militare, che, lontano dai propri affetti nei vari contesti operativi, nazionali ed internazionali, continuano a garantire l’assolvimento dei compiti istituzionali della Forza Armata ed a supportare il Paese aiutando la collettività sempre in prima linea”.
Auspichiamo infine che S. Barbara accogliendo le preghiere dei marinai interceda affinché le acque tempestose di questo tempo si plachino al restituendoci pace e serenità.
E’ giusto sapere che S. Barbara è anche patrona di Artificieri, genieri, armaioli, matematici, geologi, vigili del fuoco, campanari, minatori, artiglieri, architetti, tagliapietre, muratori, becchini, polveriere, contro i fulmini, il fuoco, le esplosioni, la morte improvvisa e i colpi d’artiglieria.
Ricordiamo che nel 2017 le reliquie di S. Barbara furono portate in ostensione dopo la celebrazione della S. Messa in S. Giovanni in Laterano dalle mani del Vicario Episcopale della Marina don Marcello Calefati, riscuotendo numerose manifestazioni di affetto e devozione da parte dei marinai, dei vigili del fuoco e dei militari del genio.
La STORIA: Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro, che “al quattro del mese di dicembre, regnante Massimiano imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 288 d.C.), fu incenerito da una fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi.
Ella fu prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, e fu eletta a patrona “di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa”. Infatti, la martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “... tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita la orazione della tua ancilla… Pregoti Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,… mandali grazia per tua misericordia“…
La compenetrazione leggenda/momenti di vita mistica spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha attaccato sulle pareti un’immagine della santa “perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santebarbare”… (Padre Alberto Guglielmotti).
A seguito del Breve Pontificio di Pio XII del 4-12-1951 di proclamazione solenne a Celeste Patrona, ogni 4 dicembre gli uomini della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente e degnamente la loro Santa Patrona. (da www.marina.difesa.it)