di Antonio Bini
PESCARA – Dopo oltre 16 anni p. Carmine Cucinelli lascia il Santuario del Volto Santo di Manoppello (Pescara), dove era giunto nel mese di settembre del 2004, dopo diversi anni trascorsi nella parrocchia di San Francesco di Paola di Sulmona. Un lungo periodo che non poteva non lasciare traccia nel suo primo editoriale pubblicato sulla rivista del Volto Santo n. 2-2004, in cui nel ringraziare il suo predecessore p. Germano Di Pietro, manifestava la volontà di proseguire con gioia il cammino già tracciato, cogliendo il periodo “pieno di fermento” intorno al Santuario. Non tralasciando di manifestare di essere un po’ dispiaciuto per aver dovuto lasciare Sulmona dichiarava tuttavia di essere contento di iniziare la nuova esperienza che lo portava ad “essere a servizio del Vero Volto di Gesù”. Aveva le idee chiare e così è stato.
E’ sufficiente scorrere velocemente i numeri della rivista degli anni scorsi per comprendere come l’espressione “essere a servizio” non sia stata una promessa generica o di circostanza. Poi il terzo millennio ha indotto l’antica rivista fondata nel 1906 da p. Francesco da Collarmele a trasformarsi in uno strumento di comunicazione di eventi straordinari che hanno posto al centro esclusivamente il Volto Santo, la sua devozione e la sua progressiva conoscenza in Italia e nel mondo.
Non è facile fare un consuntivo dell’opera svolta da p. Carmine in questi anni, ma non si può fare a meno di considerare come durante la sua guida il Santuario siano accadute “cose” straordinarie che resteranno nella storia del Volto Santo. Mi riferisco non solo alla visita di Papa Benedetto XVI a Manoppello il primo settembre 2006, memorabile per le sue implicazioni. P. Carmine accolse il papa tedesco, il primo papa pellegrino a Manoppello. Una visita di importanza storica per molti, come mons. Amerigo Ciani, canonico di San Pietro, che nel corso dell’omelia pronunciata il 15 gennaio 2017 a Manoppello, affermò senza tanti giri di parole che “dopo ben 479 anni un papa si inginocchiò davanti a quello che era stato il tesoro più prezioso dei Papi”. Un concetto già espresso l’anno precedente, sia pure con parole diverse, anche da mons. Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia.
La Veronica, questione controversa, complessa, affascinante, è stata al centro del primo Convegno Internazionale “Il Volto Santo e l’iconografia dell’immagine di Cristo” (Chieti, 10 11 febbraio 2006, promosso dal Santuario, d’intesa con l’arcivescovo della Diocesi Chieti-Vasto e l’Università di Chieti. Il Convegno, nell’ormai imminente prospettiva del cinquecentesimo anno dell’arrivo a Manoppello del Volto Santo, ha visto impegnato in prima persona come organizzatore p. Carmine, in collaborazione con p. Heinrich Pfeiffer, con l’influente ruolo del cardinale Fiorenzo Angelini, presidente dell’Istituto Internazionale di Ricerca sul Volto di Cristo.
Soltanto l’anno prima erano stati pubblicati due saggi sul Volto Santo, il primo di Saverio Gaeta, diffuso in allegato con il numero del settimanale Famiglia Cristiana di Pasqua, l’altro – di Paul Badde – pubblicato in Germania, con immediata edizione in lingua polacca. Prima di allora nessuna pubblicazione sul Volto Santo, tra le poche edite, aveva varcato gli angusti confini locali. L’arrivo del Papa, l’elevazione del Santuario a Basilica, avvenuta appena tre settimane dopo e la preghiera di Benedetto XVI dedicata al Volto Santo, scritta esattamente un anno dopo dalla sua visita a Manoppello, sono stati momenti che appartengono alla storia della sacra immagine, che hanno avuto una particolare diffusione nel mondo cristiano.
Alcuni momenti da ricordare. Sul piano scientifico il Volto Santo, insieme alla Sindone e alla Tilma di Guadalupe, è stato al centro dell’International Workshop of Scientific Aproach to the Acheiropoietos Images, promosso dal Cento Sperimentale dell’ENEA di Frascati – dal 4 al 6 maggio 2010, al quale hanno partecipato ricercatori e scienziati provenienti da vari paesi. Per la prima volta un qualificato contesto internazionale riconosceva l’attendibilità dell’ipotesi che il Volto Santo fosse da considerare un’immagine acheropita (non fatta da mani d’uomo). P. Carmine ha seguito l’evento, invitato dal responsabile scientifico del Convegno.
Quella che negli anni precedenti per p. Carmine era stata una “missione italiana”, con convegni, incontri e mostre in varie città italiane, tra cui Taranto, Lucca, Padova, Udine, S. Maria di Leuca, Roma, e altre città), si è andata trasformando in una missione internazionale. Nel 2011 – dopo la visita a Manoppello del vescovo della diocesi di Tarbes-Lourdes Philippe Perrier, lo stesso rimase particolarmente colpito dal Volto Santo esprimendo il desiderio di allestire una mostra a Lourdes organizzata con l’impegno di p. Carmine e la collaborazione storico-artistica di p. Pfeiffer e di sr. Blandina Paschalis Schlomer . La mostra “Le Image du Christ a traver le visage de la Vierge” (L’immagine di Cristo attraverso il volto della Vergine) fu inaugurata a Lourdes il primo settembre 2011. La mostra rimase aperta per un mese, nel periodo di maggiore affluenza di pellegrini.
Sempre nel 2011 p. Carmine fu invitato a tenere una relazione nell’ambito della seconda “Semana Guadalupana”, presso l’Università Popolare di Stato di Puebla (Messico), in cui veniva riproposto il tema delle immagini acheropite oggetto dell’incontro promosso dall’Enea, tra Sindone, Volto Santo e la Tilma di Guadalupe. Nel febbraio 2012 p. Carmine accolse il pellegrinaggio al Santuario dei partecipanti all’European and African Bishops Conferences. Oltre una cinquantina di vescovi che guida a piedi sulla salita della via crucis che porta al Santuario, con la strada innevata. Nell’agosto 2013 – nell’ambito del Meeting di Rimini – viene proposta la mostra “Il Volto Ritrovato” (“The Rediscovered Face: The unmistakable features of Christ“), curata da Raffaella Zardoni, con la collaborazione del Santuario del Volto Santo. La mostra, visitata da migliaia di persone, viene replicata a New York dal 17 al 19 gennaio 2014 e poi in altre città.
Nel settembre 2014 è protagonista della prima missione negli Stati Uniti e nelle Filippine, aderendo alla proposta di una devota americana di origini filippine, la sig.ra Daisy Neves, molto legata al Volto Santo. Il programma della missione si sviluppa in varie città, tra cui San Francisco, Las Vegas, East Palo Alto, Manila, ecc., con eventi organizzati in collaborazione di diocesi e parrocchie. Nelle Filippine, una replica del Volto Santo viene solennemente intronizzata il 16 settembre nella cittadina di Nampicuan. La chiesa sarà elevata a Santuario con la denominazione di Holy Face of Jesus in Asia, diventando nel corso degli anni meta di pellegrini da tutte le Filippine.
Nel settembre del 2015 la missione fu ripetuta negli USA e nelle Filippine, toccando anche Vancouver in Canada. Tra le mete toccate la cattedrale di Los Angeles, L’Università di Manila, Taguig City e ancora Nampicuan.
Il 16 gennaio 2016 – nell’anno del Giubileo Straordinario Misericordiae Vultus, indetto da papa Francesco, viene rievocato, sotto forma di pellegrinaggio, la processione istituita da papa Innocenzo III nel 1208, che portò la Veronica da San Pietro al vicino ospedale di Santo Spirito in Sassia nella seconda domenica successiva all’Epifania (Omnis Terra). La processione, con la replica del Volto Santo nel reliquario d’argento realizzato nel 1902, a fatica riuscì a raggiungere l’altare della storica chiesa di Santo Spirito in Sassia. Durante l’esposizione, due messe celebrate dall’arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e dall’arcivescovo libanese Edmond H. Farhat, canonico di San Pietro. Il rito di Omnis Terra è stato replicato a Manoppello nel 2017, 2018, 2019, 2000, con la presenza di mons. Amerigo Ciani, il cardinale Gerhard Müller, il cardinale Kurt Koch e l’arcivescovo di San Francisco Salvatore J. Cordileone.
Il 18 settembre 2016 nel Santuario del Volto Santo viene celebrata la Divina Liturgia presieduta dal metropolita Job Getcha di Telmessos, del Patriarcato di Costantinopoli, concelebrata da 14 rappresentanti delle chiese ortodosse intervenuti alla XIV sessione plenaria della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa. La celebrazione è avvenuta alla presenza del Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, del cardinale argentino Leonardo Sandri e dell’arcivescovo della diocesi Chieti-Vasto Bruno Forte. Il 17 maggio 2017 il cardinale Luis Antonio Tagle, cardinale di Manila e presidente della Caritas Internazionale, aderisce all’invito di p. Carmine per partecipare alla festa di maggio del Volto Santo. Nella sua omelia Tagle ricordò la diffusione della devozione al Volto Santo nelle Filippine. E’ il cardinale fu il primo nella storia del Santuario a seguire in processione il Volto Santo dalla basilica fino alla chiesa di San Nicola. Sempre nel 2017, seconda missione in Polonia, nella Diocesi di Katowice.
Il 20 ottobre 1018 il vescovo Rodolfo Cetoloni e i religiosi della diocesi di Grosseto, insieme a tanti fedeli sul sagrato della cattedrale di Grosseto accolgono p. Carmine con la copia del Volto Santo, custodita nel reliquario realizzato nel 1902. L’esposizione del Volto Santo fu inserita nella Settimana della Bellezza, organizzata con la rivista I luoghi dell’Infinito. Non può infine dimenticarsi l’impegno profuso da p. Carmine per far riemergere la straordinaria figura di p. Domenico da Cese, apostolo del Volto Santo, riconosciuto Servo di Dio nel marzo 2015, favorendo l’acquisizione di documenti e testimonianze, valorizzando l’opera avviata negli anni precedenti da fr. Vincenzo D’Elpidio. Con il prezioso impegno di suor Petra-Maria Steiner oggi è possibile disporre di un archivio significativo della vita di p. Domenico da Cese, disponibile anche in formato digitale.
Nel periodo in cui è stato rettore e padre guardiano si ricordano anche la ristrutturazione e riapertura dell’Albergo del Pellegrino dopo anni di chiusura e la realizzazione della nuova sagrestia. Con l’espandersi dell’epidemia ha rafforzato, pur con limitati mezzi, i servizi di trasmissione in streaming delle principali celebrazioni religiose e la pagina facebook della Basilica per consentire a tanti fedeli sparsi per il mondo di poter sentire vicino il Santuario. E tanti sono i messaggi di saluto e di ringraziamento che stanno giungendo a p. Carmine da ogni parte del mondo, anche da espressioni della chiesa ortodossa.
Comprendiamo quanto non sia umanamente facile per p. Carmine lasciare Manoppello e soprattutto staccarsi dal Volto Santo, sentito sempre vicino in tanti momenti delicati della sua missione. Il quotidiano impegno straordinario richiesto dalle crescenti responsabilità nella guida del Santuario, avendo però il merito di accogliere la collaborazione offerta da tante persone che hanno condiviso e sono state parti attive della sua meravigliosa missione. Ha accolto e incontrato il Papa, decine e decine di cardinali, centinaia di vescovi, migliaia di religiosi, milioni di pellegrini, uomini di governo, ambasciatori, scienziati, giornalisti, scrittori, troupe televisive, sempre disponibile ad accogliere tutti e pronto a cogliere l’interesse dei vari interlocutori.
Non deve sembrare esagerato per lui il richiamo a quanto Herman Hesse scrisse a proposito di Francesco d’Assisi: “Il suo linguaggio non era quello di un esaltato o di un fanfarone. Parlava ai contadini come un contadino e ai cittadini come a un cittadino e ai cavalieri come a un cavaliere, parlava ad ognuno di quel che a ognuno stava a cuore e ovunque parlava come un fratello ai fratelli, come chi ha sofferto ai sofferenti, come chi è guarito agli ammalati”. San Francesco è stato per p. Carmine Cucinelli il modello di riferimento sin da quando adolescente, appena dodicenne, scelse la vita religiosa entrando in seminario. Nativo di Trasacco (Aq), fu poi ordinato sacerdote il 18 marzo 1972. Proprio nella festività di San Francesco, lo scorso 4 ottobre, ha reso pubblica l’assegnazione ad altro convento conosciuta già diversi giorni prima. Infatti la notizia è stata anticipata il 20 settembre da un articolo di Dirk Weisbrod pubblicato sul sito dell’Agenzia Cattolica Tedesca CNA Deutsch, a testimonianza del rilievo internazionale della figura di p. Carmine https://de.catholicnewsagency.com/article/gefahrte-und-ziehvater-des-volto-santo-1036
La regola dell’obbedienza, che ha accettato diventando sacerdote cappuccino, prevede una permanenza limitata in un convento. Non tocca a me dire quanto sia giusto sempre e attuale. Viviamo nella temporaneità. D’altra parte, il vero credente scorge nel viaggio una metafora della vita. San Paolo disse “non habemus hic manentem civitatem” (Non abbiamo qui cittadinanza permanente).
Sono in tanti in Italia e soprattutto all’estero ad identificarlo con lo stesso Volto Santo, riferimento inevitabile dell’impegno missionario svolto generosamente in questi anni, per portare avanti, quasi in solitudine, reti di relazioni nel mondo, iniziare la mattina molto presto, aprire il portone della Basilica alle 6, con le email che mi arrivavano prima delle 6, ecc. Ho visto e sentito spiegare pazientemente il mistero del Volto Santo a tanti gruppi, anche diverse volte al giorno, sempre come se fosse la prima volta, coinvolgendo i pellegrini e aiutandoli a vivere l’incontro con l’immagine di Cristo. Ho potuto osservare quanta dedizione e cura ci fosse nella preparazione delle omelie, scritte manualmente, senza mai essere ripetitivo e retorico, o lasciarsi andare all’improvvisazione.
Nella messa di commiato p. Carmine ha salutato con un commosso “arrivederci” i tanti presenti giunti per l’occasione a Manoppello, nonostante le limitazione previste per contenere l’epidemia. Tra questi Sr. Blandina, Paul Badde, Raffaella Zardoni arrivata da Milano, i componenti del Comitato Feste del Volto Santo e tanti altri. P. Carmine ha espresso il suo caloroso ringraziamento, in particolare “a coloro che in questi anni mi sono stati vicino materialmente e spiritualmente, che mi hanno sostenuto, affiancato, incoraggiato, spronato, dato suggerimenti e idee da realizzare. Ringrazio la mia fraternità, i cittadini di Manoppello, gli amici e collaboratori, vicini e lontani, che per mezzo della stampa, di internet e di altri mezzi audiovisivi hanno contribuito a far conoscere il Volto Santo nel mondo: p. Heinrich Pfeiffer, Suor Blandina, suor Petra-Maria Steiner, Paul Badde, Antonio Bini, Saverio Gaeta, i vari editori, giornalisti, realizzatori di trasmissioni televisive, scrittori italiani e polacchi, scienziati, ricercatori, e quanti seguono attraverso internet la vita del santuario, quanti hanno collaborato a diffondere la devozione al Volto Santo nel mondo: signora Daisy Neves (già in cielo), gli amici del Volto Santo in Canada, gli amici filippini, la signora Tamara Klapatch e Raymond Frost negli Stati Uniti e tanti altri.”
Ha ringraziato i fedeli che hanno voluto donargli una icona realizzata da sr. Blandina Paschalis Schlömer, che riproduce San Giuseppe custode del Redentore, per ricordare il delicato ruolo svolto per 16 anni “come custode della reliquia di Gesù più importante al mondo”. Fiori sono stati offerti dalle suore polacche della Casa Santa del Calice Vivente. Ha ricordato come gli anni vissuti a Manoppello siano stati pieni di soddisfazioni e di realizzazioni. Con la consueta modestia ha affermato di “essere stato semplicemente uno strumento nelle mani di Dio”, riprendendo poi quanto diceva Santa Teresa di Calcutta: “Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata”. Ho toccato con mano la grazia di Dio scendere sulle persone e guarirle nel corpo e nello spirito, ho visto gente in lacrime di gioia o di commozione davanti al Volto Santo e folle innumerevoli di pellegrini provenire da tutto il mondo, gente semplice e persone altolocate, desiderose di incontrare uno sguardo di consolazione, di conforto e di speranza negli occhi di Gesù”.
A conclusione della messa la benedizione straordinaria con il Volto Santo. Grazie p. Carmine, per aver mantenuto l’impegno assunto all’inizio dell’arrivo a Manoppello, mentre l’arrivederci autorizza a pensare che continuerà, anche nella nuova destinazione del Santuario della Madonna dello Splendore di Giulianova, la sua preziosa opera in favore del Volto Santo, attraverso l’indispensabile collaborazione al nuovo rettore p. Antonio Gentili e al nuovo padre Guardiano fr. Valerio Maria Di Bartolomeo, provenienti, rispettivamente da Terni e da Viterbo, ai quali auguriamo di proseguire la missione portata avanti instancabilmente da p. Carmine Cucinelli.