Alan Davìd Baumann, direttore de L’ideal
Una settimana piena di scelleratezze, iniziate con il brutale assassinio di una ragazza a Gerusalemme, poi proseguite in Europa.
Come se non fosse bastato il senatore Lannutti (M5s) e le “Banche controllate dai Savi di Sion”, anche in Gran Bretagna il partito di Jeremy Corbyn viene accusato di posizioni antisemite da alcuni “suoi” deputati che lasciano il Labour.
In Francia, dove nel 2018 le azioni antisemite hanno registrato un aumento del 74%, due adolescenti hanno azionato un fucile a piombini davanti a una sinagoga di Sarcelles, vicino a Parigi, ferendo un uomo al polpaccio. Quasi contemporaneamente è arrivata la notizia di un’ottantina di tombe profanate – venerdì scorso ma resa pubblico solo oggi – al cimitero ebraico di Strasburgo. All’inizio della settimana, alcune svastiche hanno imbrattato alcune cassette delle lettere in abitazioni della capitale francese.
Vi è stata poi l’aggressione al filosofo Alain Finkielkraut da parte dei gilet gialli, al grido di “Palestina! Dio ti punirà! Torna a Tel Aviv!”. Uno di questi “galantuomini” era stato catalogato dai servizi francesi come un radicalizzato formatasi all’interno del “movimento islamista” nel 2014. Sull’accaduto segnaliamo un’intervista rilasciata a Rainews dal professor David Meghnagi non solo in qualità di esperto della materia, ma anche come amico personale di Finkielkraut (https://twitter.com/RaiNews/status/1097562147268296705).
Ci dispiace che i politici italiani simpatizzanti dei gilet gialli non si siano espressi riguardo alla vile aggressione.
Il prossimo 18 marzo, l’ONU (quali sarebbero le Nazioni Unite?) condannerà nuovamente Israele. Articolo di Joel Terracina pubblicato ieri su “L’ideale”
(http://www.lideale.info/doAnteprimaConfTot.php?ArticleAn=2436).
Fra i tanti comunicati stampa ricevuti recentemente, mi inquieta quello relativo al “Gemellaggio di Cori (comune nella provincia di Latina con poco più di diecimila abitanti), e Betlemme”, non perché vi sia stato il gemellaggio con Betlemme, quanto per il motivo di segnalare che la “Dichiarazione di Intenti” si sia svolta in “Palestina”. Per di più Cori vanta nel comunicato l’altro suo gemellaggio con “Oswiecim/Auschwitz”. Inquietante se la città polacca ha gradito il nome anche in tedesco e definirei perversa la scelta dei gemellaggi della cittadella laziale.
Vorrei infine rivolgermi al collega Vittorio Feltri – e mi scuso per la volgarità del titolo dell’articolo da lui “suggerito” -: sei nato nel 1943 e se avessi perduto dei familiari o fossi stato tra i milioni di persone innocenti deportate ed uccise, ti assicuro che anche tu ancora oggi, “romperesti i cosiddetti” (sempre parole tue), esattamente come tutte le persone di buona volontà o coloro che, come gli ebrei, come i martiri delle Foibe, come chi ricorda le vittime delle Brigate Rosse o della Mafia, intendono trasmettere la storia come monito, affinché possa non ripetersi. Buona giornata “Feltri senza filtri”.