Prendendo spunto da un video diffuso sul web sentiamo il dovere di chiarire le molteplici attività in cui sono impegnate le Forze Armate.
Il 16 febbraio u.s. il presidente Berlusconi si è così espresso: tutti i militari (debbono essere) per le strade a difendere i cittadini invece di stare nelle caserme a giocare a briscola, ad annoiarsi e dare gli assi.
Dichiarazioni che ci hanno profondamente colpito anche se pronunciate in campagna elettorale. Si tratta di luoghi comuni, di vecchie delegittimazioni degli anni 70 e 80 quando la NATO si contrapponeva al Patto di Varsavia e le Forze Armate erano composte da militari di leva ai quali si dava un minimo di istruzione militare, quella di base, perché “politicamente corretto”, erano figli di mamma.
Ma i tempi sono cambiati. Nelle caserme ora ci sono militari professionisti impegnati in 35 missioni fuori area in 23 Paesi che si avvicendano ogni sei mesi e quando rientrano in Patria devono necessariamente recuperare lo stress psico-fisico accumulato stando segregati per mesi in un’area logistica, oltre che recuperare le tante ore di servizio svolte oltre l’orario di lavoro.
Dimentica il presidente Berlusconi che i militari nelle strade, in concorso alle Forze di Polizia, sono oltre 7000.
Mi spieghi il presente Berlusconi quali consegne darebbe loro, ovvero quali devono essere i compiti da svolgere. Armarli con fucile mitragliatore? Non penso sia il caso, certamente non possono mettersi a sparare per strada?
Infine, le Forze Armate devono principalmente addestrarsi al compito principale previsto dalla Costituzione, ovvero la Difesa della Patria. Tanto per essere chiari.
Ciò detto: nulla contro all’impiego dei militari per garantire la sicurezza dei cittadini.
Fortunatamente il presidente Berlusconi ha fatto mea culpa.