MESSINA – Riflettere sul valore della vita e sul bisogno che la società ricordi, per ricavare frutti di civiltà dal sacrificio di una vita irresponsabilmente distrutta. Come quella di Valeria, spezzata improvvisamente nel cuore di Messina, la sera del 20 giugno 1997, al suo rientro a casa, con il fratello Marcello. Vittima di un incidente stradale enigmatico, inquietante, incomprensibile, Valeria Mastrojeni, raggiungeva per sempre un’altra dimensione lasciando nel dolore più profondo, mamma Pina e papà Emilio. Da quella tragica notte, venti anni sono trascorsi nell’impegno a sostegno degli obiettivi di prevenzione e giustizia nel superamento delle aberrazioni giudiziarie, per una società più civile e più giusta.
La storia emblematica di Valeria e di tante vittime della strada deve contribuire al miglioramento sociale in una circolarità di rapporto tra ricordo e cambiamento, secondo i principi avviati dall’AIFVS. Il sacrificio di Valeria, creatura bella, brillante e dolcissima, scomparsa impietosamente a soli 17 e mezzo, diviene risorsa di redenzione umana e sociale. L’impegno per un risorgimento morale, contro le tentazioni egoistiche e gli imbrogli, rappresenta un simbolo di riscatto per Messina. Un simbolo che merita di essere tangibilmente ricordato nel luogo in cui il sacrificio è avvenuto.
Ed è nel 20° anniversario dell’uccisione di Valeria e nel suo ricordo che il 20 giugno l’associazione Italiana Familiari e Vittime della strada (AIFVS) ha promosso un evento nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, ‘’Valeria Mastrojeni, 20 anni d’impegno per la prevenzione e la giustizia‘’. “Per ricercare e continuare insieme quei cambiamenti – ha sottolineato Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente nazionale dell’associazione e madre della ragazza – che interessino il nostro territorio in un impegno a tutto campo che ha visto Messina in prima linea fin dall’inizio, a seguito della morte di mia figlia. Abbiamo puntato sulla necessità di un coinvolgimento diffuso – ha spiegato ancora la dottoressa Cassaniti – perché solo insieme, istituzioni e società civile, possiamo prevenire la strage stradale, non dovuta a fatalità ma alla colpevole trasgressione delle norme di persone e istituzioni. Va, pertanto, recuperato il valore dell’osservanza della norma, consapevoli che la prima risorsa per il cambiamento e la legalità siamo noi stessi, operando nei diversi contesti istituzionali e sociali. Molto resta da fare – ha concluso la presidente AIFVS – soprattutto per la prevenzione, che necessita di coordinamento, controlli e informazione formativa, per la quale la scuola non basta: ciascuno deve fare la propria parte, non vogliamo né vittime e né imputati’’.