Archeologia e letteratura per una rilettura
del contributo di due grandi etnìe alla formazione
di una identità nazionale.
Venerdì 17 marzo, ore 17
Con l’intervento di Gianni Letta e Adriano La Regina
“Etruschi e Italici. le radici dimenticate”, questo il titolo del convegno che si svolgerà a Firenze in occasione del 156° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia nella prestigiosa cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio con protagonisti l’archeologia, la storia e la letteratura unite per aiutare la riscoperta delle caratteristiche profonde dell’Italianità, concetto mai ben definibile forse anche perché nato, in antichità, da più apporti diversissimi tra loro.
Il convegno si aprirà con l’intervista di Paolo Pellegrini al prof. Adriano La Regina, fra i più noti e importanti archeologi italiani. Seguirà la presentazione di due grandi successi editoriali, entrambi di Itaca Edizioni: “I segreti della via etrusca”, di Marco Parlanti e Gianfranco Bracci, a cura dell’etruscologo prof. Carmine Pellegrino, e “Viteliú. Il Nome della Libertà”, autore Nicola Mastronardi, di cui parlerà autorevolmente Gianni Letta, ospite d’onore della serata. Due romanzi storici da utilizzare come straordinarie “finestre” aperte sulla fase storica meno conosciuta dagli italiani: il periodo preromano in cui si formarono gli elementi etno-antropologici ancor oggi alla base delle culture regionali del nostro Paese.
Nel giorno in cui si celebra la ricorrenza dell’Unità d’Italia, il convegno intende riaffermare il fatto che l’identità nazionale italiana trova le sue profonde radici ben prima dell’unificazione romana e non è “solo”
figlia della cultura latina: al contrario, essa trae origine da etnie e culture diverse tra le quali le principali, oltre alla latina, sono l’ETRUSCA E l’ITALICA. Basti pensare che le stesse origini di ROMA non furono solo
latine ma ebbero da subito TRE BASI ETNICO CULTURALI: latina, etrusca e sabino-italica. Nozione oggi scomparsa dalla cultura generale italiana, ma di stringente attualità per il tema della integrazione tra culture ed etnie diverse.
E ancora: il primo concetto di comunità nazionale, inteso come unità etnico politica di genti sul suolo italiano, non fu latina, ma italica. Se è vero, infatti, che l’unità della Penisola fu “sistemata amministrativamente” dall’imperatore Augusto nel 7 d.C., è altrettanto vero che essa aveva visto il suo primo seme nella FEDERAZIONE ITALICA del 91 a. C. quando per la prima volta nella storia apparve una nazione che si chiamò ITALIA (VITELIU nella versione originaria in lingua osca) che batté moneta con questo nome e fu inglobata nella romanità con pari dignità dopo il 69 a.C.
Un incontro, quello di Firenze, che intende restituire, infine, piena dignità storica ai territori d’origine di Etruschi e Italici ma soprattutto di questi ultimi (in particolare le regioni Abruzzo, Molise, ma anche Marche, Alto Lazio, ed Umbria meridionale) in un momento nel quale proprio le zone centrali dell’Appennino italiano, che hanno dato origine a tutti i popoli Italici, hanno subito i gravi danni che conosciamo. Un tributo a chi vi abita e una spinta a rigenerare nuovamente vita sui territori dalla grande storia antica.
Così come tema centrale dell’evento è il valore della MULTICULTURALITÀ che fu alla base della nascita di Roma antica e che fu la vera forza dell’impero; la stessa e ancor più complessa MULTICULTURALITÀ originaria della nostra Nazione – ricchezza e non handicap – nata dalla fusione, difficile e mai veramente compiuta, di più etnie: un vero insegnamento per gli avvenimenti di oggi. Ancora una volta la Storia riesce ad insegnare molto al mondo contemporaneo; in questo caso il valore assoluto dell’integrazione pacifica a tutto vantaggio delle stesse società accoglienti.
Elogiato da etruscologi e archeologi, recentemente oggetto di un’ottima recensione da parte del conduttore RAI Sandro Vannucci e al centro di innumerevoli eventi di presentazione con cene a tema e percorsi trekking nei luoghi del romanzo, I segreti della via etrusca vede protagonista la giovane archeologa Aura Seianti che, spinta dall’intima esigenza di spiegare a sé stessa il mistero delle strane visioni notturne ambientate negli stessi siti archeologici in cui sta lavorando, verrà guidata a ritrovamenti importanti, fino alla sensazionale scoperta della tomba di uno dei precettori dell’imperatore romano Claudio Tiberio Druso Germanico, grande cultore della civiltà e della lingua etrusche. Un episodio giallo ed un rincorrersi di emozioni, conducono il lettore nei due mondi paralleli di oggi e di molti secoli fa.
Gianfranco Bracci-Marco Parlanti, I segreti della via etrusca, Itaca, 2015, p.288, € 15 Informazioni su www.itacaedizioni.it /i-segreti-via-etrusca/
Facebook www.facebook.com/I-segreti-della-via-etrusca
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VITELIÚ. IL NOME DELLA LIBERTÀ
Accolto in molti dei maggiori Musei Archeologici Nazionali d’Italia, recensito entusiasticamente da giornalisti e personaggi come Gianni Letta oltre che da tante migliaia di lettori, protagonista di oltre duecento presentazioni di cui molte in sedi prestigiose e all’estero, adottato come libro di testo da un cospicuo numero di licei del Centro Italia, il libro di Nicola Mastronardi racconta una storia avvincente ambientata nel periodo in cui si formò l’origine stessa dell’idea di una Nazione italiana unita: quella Guerra Sociale che vide comparire per la prima volta nella storia uno stato organizzato che portò il nome di ITALIA di cui il termine Viteliú è la parola osca originaria. Uno straordinario viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici, ambientato nel 72 a.C. diciassette anni dopo il tentativo di genocidio
al quale Silla sottopose il valoroso e indomito popolo dei Sanniti. Un sorprendente romanzo d’esordio che è ormai uno straordinario e conclamato caso letterario.
Nicola Mastronardi, Viteliú. Il Nome della Libertà, Itaca, 2012, p. 488, € 18
Informazioni su www.itacaedizioni.it/catalogo/viteliu/
Facebook www.facebook.com/ViteliuIlNomedellaLiberta/
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GLI OSPITI DELL’EVENTO di Firenze
- Adriano La Regina – Archeologo, Accademico dei Lincei, membro di diverse Accademie straniere e già docente di Etruscologia e Antichità italiche presso l’Università La Sapienza di Roma. È stato Soprintendente agli scavi archeologici di Roma per 28 anni. È il massimo studioso vivente di Archeologia ed Epigrafia dei popoli Italici.
- Gianni Letta – Giornalista, storico direttore de “Il Tempo”, dirigente di Mediaset, vicepresidente della Società Dante Alighieri e Presidente onorario della Fondazione “Civita”. Già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
- Carmine Pellegrino – Archeologo specializzato in Etruscologia è docente all’Università di Salerno.
- Nicola Mastronardi – Giornalista, saggista e scrittore, è membro dell’Accademia dei Georgofili di Firenze per i suoi studi sulle Civiltà pastorali appenniniche; già reporter di Turismo equestre è oggi consulente della trasmissione Linea Verde di Rai Uno.
- Gianfranco Bracci – Studioso esperto di escursionismo sulle vie etrusche antiche, saggista e scrittore, collabora con le principali riviste italiane e straniere dei viaggi e della natura.
- Marco Parlanti Studioso esperto di escursionismo sulle vie etrusche antiche, saggista e scrittore, è uno dei fondatori dell’Associazione Nordic Hiking Italia, dove ricopre il ruolo di istruttore ed esperto delle vie di pellegrinaggio.