Maria Grazia Lopardi
Presidente Associazione Panta rei
L’AQUILA – Vi è un affresco nella basilica di S. Maria di Collemaggio all’Aquila dei primi del Quattrocento, in cui appare il sepolcro vuoto di Maria e la Vergine che sale in cielo incoronata dal figlio (fig.1). In analogia all’affresco, nel giorno dell’Assunta, al tramonto, la luce penetrata attraverso il rosone centrale della facciata della basilica va a colpire il fiore a 8 petali sulla sommità del finestrone gotico che si apre nell’abside centrale: in un istante il sole tramontante perde potenza ed appare intorno al fiore il disegno del rosone, una corona di luce che sovrapponendosi alla sagoma del finestrone rende visibile… la Vergine avvolta nel suo manto, incoronata in posizione sollevata rispetto al pavimento, assunta in cielo! (fig.2 parte destra)
E’ la Donna vestita di sole del cap.12 dell’Apocalisse. Pochi istanti e il sole tramonta. Per Bernardo di Chiaravalle “Dio è Luce” (Sermones in Cantica Canticorum, XXVI) conformemente alle indicazioni della sacra scrittura secondo cui il Cristo è la luce del mondo (Gv.8,12), un sole che sorge (Lc.1,78) e il suo giorno è il dies solis, la domenica. Allora la luce che entra nella costruzione sacra simboleggia il Cristo, come ricorda l’abate Sugerio di Saint Denise: “Nobile risplende l’opera ma l’opera che alta risplende deve rischiarare le menti così che vadano per luci vere al vero lume di cui Cristo è porta”.
Lo straordinario fenomeno è apparso integralmente dopo il terremoto del 2009 che ha determinato il crollo della cupola e dell’arco sostenuto dai due pilastri polilobati anch’essi crollati, perché, in precedenza, la proiezione di luce dal rosone centrale veniva bloccata in parte dall’arco (fig.2, parte sinistra), frutto di rifacimento dopo che il soffitto era stato abbassato con un rivestimento barocco – levato negli anni 70 del secolo scorso – che aveva reso ciechi i rosoni.
Il progetto di restauro, stando a quanto appreso da chi scrive e confermato da Monsignor Orlando Antonini che ha proposto un suo progetto per il ripristino della parte crollata, prevede la ricostruzione dell’arco, in linea con un soffitto che non c’è più, con conseguente ostacolo al passaggio dei raggi solari, quando basterebbe rialzarlo di un po’ per consentire la visione di uno spettacolo emozionante e significativo.
Con una petizione sia telematica su Avaaz, sia cartacea, (sito www.collemagico.it per firmare e scaricare il modello per la firma cartacea), sostenuta dall’Archeoclub L’Aquila, dal Gruppo di Azione civica Jemo ‘nnanzi e dall’Associazione Panta rei di promozione sociale, si intende segnalare al Ministro per i Beni Culturali e il Turismo, on. Dario Franceschini, e all’Amministrazione preposta alla tutela dei monumenti perché intervengano con la propria competenza e sensibilità: in tanti, infatti, amiamo la basilica e teniamo alla salvaguardia del messaggio solare dell’Assunta, ferma restando l’infinita riconoscenza per la generosità dell’ENI che finanzia i lavori di restauro del monumento aquilano.