Non ci sono parole per esprimere l’amarezza
Vincenzo Ruggieri
Durante le festività natalizie, sono stato oggetto di richieste di chiarimenti da parte di colleghi che si sono visti diminuire di qualche Euro il loro trattamento pensionistico mensile.
Ancorché provvisto di PC e Tablet, ma non del PIN per entrare nella mia casella previdenziale dell’INPS, ho dato risposte vaghe riservandomi di approfondire la incredula situazione.
Vi ricordate di quella notte del 1992, mi pare di ricordare, in cui il governo Amato prelevò il sei per mille da tutti conti correnti, compresi quelli dei i neonati freschi di codice fiscale, suscitando indignazione?
E’ successo di peggio.
Si da il caso che l’inflazione, tenuta “sotto stretto controllo” da chi ci governa, è risultata più bassa, sarà vero o falso, delle previsioni per cui sono state erogate perequazioni maggiori rispetto a quella reale tant’è, che il Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con Decreto del 20 novembre 2014, ha stabilito una percentuale definitiva (1,1%) che è una percentuale in una misura inferiore rispetto a quella provvisoria (1,2%) stabilita un anno fa dallo stesso Ministero. Ossia l’Inps ha erogato nel il 2014 pensioni rivalutate di più rispetto al dovuto e quindi di importo superiore dell’01%. E ciò autorizza l’Inps al recupero della maggiore rivalutazione (0,1%) sulle pensioni erogate da gennaio a dicembre 2014 a tutti i pensionati. Ovviamente viene recuperato un anno intero in unica rata.
Ma il peggio del peggio dove si nasconde?
Chi non ha ricevuto le citate perequazioni perché destinatario di pensione si fa per dire “d’oro” ma che non è nemmeno di argento, non poteva subire – legittimamente – la prevista trattenuta. Insomma, l’INPS non poteva trattenere quanto non aveva erogato.
Qui scatta la genialità della previdenza – dove l’illegittimo diventa legittimo – con uno stratagemma che avrebbe fatto impallidire Arsenio Lupin e lo stesso citato Giuliano Amato, concede nel gennaio 2016 – quindi – “ora per allora” la perequazione e nello stesso tempo la recupera. Questo artifizio contabile, di cui dubito la leicità, dà la possibilità all’INPS di operare una ritenuta a tremilioni ed oltre di pensionati circa due/tre Euro al mese per tutto il 2015. E forse anche oltre.
Confesso che sono rimasto ammirato di fronte a questa perversa e malandrina saggezza. Non credevo si potesse giungere a tanto.
Purtroppo è vero. Al peggio non c’è mai limite.
Abbiamo un futuro ricco amare di sorprese.