Una buona notizia dalla Libia, finalmente un accordo per formare un governo di unità nazionale. Speriamo che l’accordo regga.
Il nuovo governo sarà formato da 31 ministri, un po’ troppi, e ci vorrà una grande pazienza e “savoir fare” per tenere insieme tante particolarità per la definizione di una linea politica condivisibile. Ma finalmente qualcosa si muove.
Il rappresentante speciale per la Libia del Segretario generale Onu, Martin Kobler, ha dichiarato: “è un importante balzo sul sentiero verso la pace e la stabilità in Libia. Mi congratulo con il popolo libico. Abbiamo davanti un duro lavoro”. “Mi appello ai componenti della Camera dei Rappresentanti e alla sua presidenza a porre gli interessi nazionali del paese al di sopra di ogni altra considerazione e di riunirsi prontamente per discutere e approvare il proposto gabinetto”.
Certamente a spingere per una soluzione negoziata è stato il pericolo del rafforzamento dello IS che minaccia la comunità internazionale. A noi italiani l’accordo fa particolarmente piacere perché avere ai nostri confini uno “stato fallito” è una minaccia diretta alla nostra sicurezza.
Se il governo di Unità Nazionale richiederà un supporto armato per fronteggiare l’IS l’Italia si è dichiarata pronta a guidare una coalizione internazionale.
Ma l’Italia è pronta a questa nuova sfida? Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Gen. C. A. Danilo Enrico, in un suo recente intervento ha lamentato il continuo taglio dei fondi all’Esercito in un momento così delicato della situazione internazionale.
