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di Antonio Bini
MANOPPELLO (Pescara) – A qualche giorno di distanza dalla conclusione del periodo di ostensione della Sindone (24 giugno 2015) è possibile fare qualche valutazione sui positivi riflessi che la stessa ha avuto per il Volto Santo. La rivista tedesca Der Pilger (Il Pellegrino) lo aveva previsto nel numero di dicembre 2014: “saranno molti i pellegrini che prima o dopo la visita alla Sindone si recheranno a Manoppello, settecento chilometri più a sud”. Sempre secondo la rivista cattolica, “se la letteratura sul Volto Santo non è così ampia come quella sulla Sindone, è probabile che il piccolo panno di Manoppello, che non è certo meno misterioso, sia stato venerato per molto più tempo del suo omologo a Torino”. Evidente l’allusione alla Veronica.
Sono state tante le persone che hanno colto l’opportunità di visitare la Sindone (19 aprile – 24 giugno 2015) insieme al Volto Santo. Non si tratta certo dei grandi numeri fatti registrare a Torino, dove si stima il flusso complessivo in un milione e mezzo di persone, ma il fenomeno, già percepito in occasione della precedente ostensione del 2010, si è riproposto in termini ancor più rafforzati nel 2015, soprattutto per i pellegrinaggi provenienti dall’estero. Un effetto probabilmente inaspettato per gli organizzatori piemontesi dell’Ostensione, che si è avvalsa di ingenti contributi pubblici e privati – con oltre 4 milioni di euro – spesi anche per promuovere spazi pubblicitari, iniziative editoriali, convegni, ecc.
Uno di questi convegni si è tenuto a Vienna il 17 e 18 marzo scorso, con il titolo “Spuren vom Heiligen Antlitz: Sindon, Sudarium, Mandylion, Veronica, Volto Santo” (Tracce del Volto Santo: Sindone, Sudario, Mandylion, Veronica, Volto Santo), il cui fine sembra essere stato quello di rendere ancor più incerto e confuso il quadro storico riferibile alle immagini di Cristo, anche con irridenti affermazioni sul Volto Santo di Manoppello e non senza code polemiche. Alludo, in particolare, al confronto tra il prof. Karlheinz Dietz e lo scrittore Paul Badde, finito sulle pagine del quotidiano tedesco Die Tagespost. Tanta ostilità nei confronti di Badde sembra derivare dal successo dei suoi libri, soprattutto in Germania, Polonia e Usa, piuttosto che da tesi documentate da parte di studiosi che nemmeno hanno mai visto il Volto Santo.
Anche in tanti redazionali pubblicati in Italia nella fase immediatamente l’ostensione e in gran parte sostenuti dagli organizzatori abbiamo addirittura riscontrato la cancellazione di riferimenti al Volto Santo anche laddove erano presenti nelle medesime pubblicazione in occasione della precedente ostensione del 2010. Singolare la circostanza che molti di questi articoli, dossier o supplementi redazionali facessero risalire alla Sindone qualsiasi immagine conosciuta di Cristo, dalla Veronica al Mandylion di Edessa, anche questa identificata da alcuni nella Sindone.
Si distingue rispetto a questa opera di disinformazione Pierluigi Bailma Bollone, già direttore dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Torino e decano dei sindonologi italiani, che nel suo ultimo saggio – “La nuova indagine sulla Sindone”, ed. Priuli & Verlucca, 2015 – ritenuto il testo più completo e aggiornato sui risultati delle indagini storiche e delle ricerche scientifiche sulla Sindone – appare rispettoso delle tesi di P. Heinrich Pfeiffer sul Volto Santo/Veronica e sulle coincidenze tra i volto della Sindone e Volto Santo documentate da suor Blandina Paschalis Schlömer e dallo studioso austriaco Andreas Resch – confermate in almeno dieci punti.
Eppure da parte degli studiosi che si interessano al Volto Santo e da parte degli stessi Cappuccini si si nutre nei confronti della Sindone rispetto e venerazione, come è anche dimostrato dalla riproduzione della Sindone nelle dimensioni originali esposta recentemente nella rinnovata Sala Mostra del Santuario, in cui erano peraltro già presenti confronti ragionati tra i due volti, mentre non sono mai state fatte valutazioni sui risultati degli esami eseguiti nel 1988 da tre distinti laboratori (Tucson d’Arizona, Oxford e Zurigo) sulla radiodatazione al carbonio 14, che ricondussero il telo ad un periodo tardo-medievale, peraltro senza mai riuscire a spiegare come l’immagine si sia impressa.
Tornando ai pellegrinaggi, significativa, rispetto al 2010, è la presenza di flussi organizzati dagli Stati Uniti, con pellegrinaggi provenienti da Green Bay (Wisconsin), Tampa e Cristal River (Florida), Westerville (Ohio), Ypsilanti (Michigan), Hollywood (California), ecc. Merita di essere segnalato il pellegrinaggio di un folto gruppo di persone proveniente da Manchester (Connecticut), giunto il 19 maggio a Manoppello, prima della visita alla Sindone. Guidati da un sacerdote americano che vive a Roma, hanno riferito che a suggerire il viaggio a Manoppello era stato il cardinale Raymond Leo Burke, che visitò il Santuario in due occasioni. I pellegrini del Connecticut sono rimasti molto colpiti dal Volto Santo, esprimendo meraviglia ed emozione. In molti hanno sostenuto di aver visto il vero volto di Gesù.
Varie organizzazioni hanno proposto programmi mirati. E’ il caso di Catholic Journey di New Orleans che propone un tour denominato “The Passion Christ”, con visite a Torino e Manoppello. Entrambe le destinazioni sono state proposte da Mater Dei, Unitours e altri operatori. In diversi casi il programma del viaggio ha previsto l’inserimento della visita al Miracolo Eucaristico di Lanciano (che, come è noto, presenta lo stesso gruppo sanguigno AB rilevato dalla Sindone). Si confermano i flussi dalla Polonia, Germania e Austria, mentre si sono manifestate per la prima volta presenze di gruppi dalla Birmania, Singapore, Filippine, Corea del Sud, Malesia, Thailandia, Indonesia e Sri Lanka, che confermano l’emergente interesse dei cattolici dei paesi asiatici verso il Volto Santo. Molti i giovani che con entusiasmo e intensa fede si sono accostati al mistero del Volto Santo. Si ritiene che queste presenze siano il riflesso della missione del Volto Santo del mese di settembre del 2014, in un paese, le Filippine, riferimento degli altri paesi asiatici nei quali la presenza dei cattolici è assai esigua. Quando è stato possibile incontrare personalmente tali gruppi ho potuto verificare che generalmente i pellegrini asiatici giunti in Italia durante il periodo dell’ostensione della Sindone non avevano inserito Torino nei propri programmi.
Per i tanti visitatori e per gli organizzatori dei pellegrinaggi il Volto Santo appare sullo stesso piano della Sindone o comunque le due immagini vengono percepite tra loro complementari. Analogamente accade su diverse fonti di informazione, che come il citato magazine tedesco Der Pilger, pongono in relazione i due volti, o, talvolta, sembrano privilegiare il Volto Santo per la sua immediata percezione visiva che si pone senza mediazioni rispetto ai visitatori, devoti e non. Un’immagine vivente che esprime la propria evidente straordinarietà, anche senza particolari supporti scientifici o ausili interpretativi, che pure non mancano.
In proposito sembra interessante segnalare che il 22 maggio 2015, durante il periodo di ostensione della Sindone, il Centro Culturale “Pier Giorgio Frassati” di Torino ha organizzato una conferenza dal titolo “1898-2006 – Il volto ritrovato” che ha visto la partecipazione di Raffaella Zardoni, curatrice della mostra “The Face of Jesus: From that Gaze, the Human Person is Born”, allestita nel Manhattan Center di New York dal 17 al 19 gennaio 2014, nell’ambito della manifestazione New Yorker Encounter 2014. La conferenza, in cui per la prima volta si parlava del Volto Santo a Torino, è stata seguita con interesse da numerose persone, compresi diversi volontari dell’Ostensione, a dimostrazione di un atteggiamento di apertura presente tra i credenti, anche più direttamente legati alla Sindone, che si interrogano sul Velo di Manoppello senza pregiudizi. Tra i presenti anche Mario Trematore, il vigile del fuoco cui si deve il salvataggio della Sindone dalla distruzione in occasione dell’incendio dell’aprile del 1997. L’ostensione della Sindone si è conclusa il 24 giugno, mentre quella del Volto Santo continua ogni giorno ad accogliere visitatori da tutto il mondo al Santuario di Manoppello, in provincia di Pescara.