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Il 2 giugno, Festa della Repubblica e Dia del Inmigrante italiano,
l’inno debutterà in Argentina presso l’Ambasciata d’Italia e il Senado de la Nacion
di Goffredo Palmerini
ROMA – “Italia Patria mia”, questo il titolo dell’Inno degli Italiani nel Mondo che sarà al “Caffè” di Uno Mattina, il programma televisivo che apre la programmazione quotidiana della RAI per gli italiani in tutto il mondo, il 28 maggio prossimo, come omaggio dell’Italia a tutti i connazionali all’estero in vista della Festa della Repubblica. Il brano sarà subito dopo presente su tutte le piattaforme musicali digitali conosciute nel mondo. In Argentina, inoltre, in occasione della Festa della Repubblica italiana, il 2 giugno, il tenore Giuseppe Gambi è stato invitato dall’Ambasciatore d’Italia, Teresa Castaldo, e dal Console Generale d’Italia a Buenos Aires, Giuseppe Scognamiglio, per eseguire in anteprima mondiale l’Inno degli Italiani nel mondo e per celebrare poi solennemente, presso il Senado de la Nacion, il “Dia del Inmigrante Italiano”, festività nazionale sancita da una legge che il Parlamento argentino ha approvato per celebrare il contributo offerto alla crescita e allo sviluppo del Paese dall’emigrazione italiana, l’unica ad avere ricevuto un simile onore. “Italia Patria mia” celebra la storia di 27 milioni di italiani partiti oltreconfine tra Otto e Novecento e che oggi si riverbera in 80 milioni di oriundi sparsi nel mondo. Un’altra Italia che attende segnali di attenzione da parte della madre-patria, alla quale il Tenore napoletano Giuseppe Gambi, insieme a Tiziana Grassi – nota studiosa di Emigrazione italiana e per 10 anni autrice di programmi di servizio per gli italiani nel mondo a Rai International (oggi Rai Italia), – hanno voluto scrivere e dedicare un testo di particolare intensità emozionale nel segno dell’appartenenza, dell’identità e dei legami tra le due Italie.
“Una storia – sottolinea la co-autrice dell’Inno degli Italiani nel Mondo, Tiziana Grassi – fatta di coraggio, orgoglio, sogni e conquiste, e che ben conosco per il mio lungo e appassionato lavoro presso Rai International. Un’esperienza straordinaria, perché è lì che ho potuto conoscere da vicino, direttamente, ogni giorno, il vissuto dei nostri connazionali nel mondo. Ed è lì che ho potuto dare loro risposte a bisogni espressi ed inespressi. Tutto questo, con il tenore Giuseppe Gambi, è l’humus generativo di questo Inno, e sono lieta di poterlo esprimere non solo attraverso un’opera scientifica di approfondimento che ho recentemente diretto, qual è il “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo” (SER ItaliAteneo-Roma con Fondazione Migrantes della CEI), ma anche attraverso le parole e la musica, linguaggio universale per eccellenza, in profonda empatia con i nostri meravigliosi connazionali all’estero che ho appena avuto modo di salutare personalmente in un mio recente viaggio in Argentina, dove ho presentato il Dizionario presso l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e il Teatro Municipal Diagonal di Mar del Plata. E’ lì, all’estero, che trovo particolarmente sentito e toccante il senso dell’italianità, delle radici, dei legami, dell’orgoglio. E’ all’estero dove i nostri connazionali, dopo la sofferenza dell’ambientamento in una terra e cultura nuove, hanno avuto storie di successo, amando come la propria anche la Patria che li ha accolti, diventandone parte fondante e coltivando nel cuore l’amore forte per due Patrie. E’ all’estero che ho visto persone commuoversi soltanto al sentire il suono della propria lingua-madre, come già mi accadeva quando dalla redazione di Saxa Rubra noi chiamavamo i nostri telespettatori e con grande partecipazione mettevamo a disposizione tutto il nostro impegno professionale per risolvere i loro problemi. Un lavoro prezioso, quello che faceva e fa Rai Italia in una dimensione di servizio, una televisione vicina alle persone, alle loro istanze, al loro universo valoriale. Questo Inno è dedicato a tutti loro – conclude la Grassi -, a tutti gli italiani che ieri come oggi partono, emigrano alla ricerca di una vita migliore, lasciando tre madri: la propria madre naturale, la madre-terra e la madre-lingua”.
“Di fronte a tanta travolgente passione di Tiziana Grassi – annota il Tenore Giuseppe Gambi -, rispetto a questo bel sodalizio professionale, non potevo non mettermi immediatamente al lavoro. E con altrettanta passione ho partecipato alla stesura del testo di questo Inno per e degli Italiani nel Mondo, coinvolgendo il compositore M° Luigi Polge, persona di straordinaria sensibilità ed umanità, ed un altro grande professionista, un vero maestro degli arrangiamenti qual è Armando De Simone, autore di numerose colonne sonore. A loro mi legano, oltre che affinità elettive e le comuni origini napoletane, un certo modo empatico di partecipare al vissuto migratorio, che trovo sia un valore aggiunto quando si affrontano temi così delicati qual è il distacco dalle persone care, per migrare verso luoghi sconosciuti, spesso ostili, dove riconfigurare ex novo le proprie mappe interiori. Un’esperienza di distacco che ho vissuto sulla mia pelle, in quanto la mia famiglia, come credo molte famiglie italiane, ha avuto una storia di emigrazione. Sin da piccolo ho sentito le lacrime di mia nonna per la lontananza di un figlio emigrato da Napoli negli Stati Uniti – il ‘sogno americano’ – dove faticosamente ha percorso tutte le tappe di una vita nuova. E quindi conosco da vicino la sofferenza vissuta sia da chi era (ed è) costretto a partire, sia da chi restava, come ‘orfano’.”
“Tiziana Grassi – aggiunge Giuseppe Gambi – giustamente parla di coraggio, orgoglio, sogni e conquiste dei nostri connazionali che si sono fatti strada nel mondo a costo di immensi sacrifici fino a diventare, talvolta, protagonisti all’estero. Queste parole credo siano quelle che meglio condensano il portato di questa pagina fondativa della nostra Storia, una storia talvolta un po’ trascurata. Ma sono parole incise sulla pelle dei nostri connazionali, e forse anche dei loro figli e nipoti, perché le ferite si riflettono anche attraverso le generazioni, nella storia di famiglia. Parole che ho ritrovato poi incise anche sul basamento di un Monumento all’Emigrante, ad Adelaide in Australia, posto nelle Settlement Square, presso il Migration Museum in Tintore Avenue. Un luogo simbolo della nostra epopea migratoria, dove un tempo gli europei che arrivavano si radunavano per cercare un lavoro, un monumento bronzeo che ha una copia gemella qui in Italia, ad Asiago. Parole che sia Tiziana Grassi, sia io, abbiamo ritenuto dovessero essere assolutamente presenti in questo Inno affinché gli italiani all’estero potessero ri-trovarsi in pagine di vissuto doloroso ma anche di grande forza morale. E’ a tutti loro che lo dedico, interpretandolo con le emozioni che mi hanno accompagnato sin da bambino, quando mia nonna e mia madre mi raccontavano della partenza di mio zio dal porto di Genova, un porto che per milioni di persone resta il punto di passaggio simbolico e fisico tra un prima e un dopo. Ma la musica può, almeno così spero, ricomporre i pezzi, vivificare i legami e rendere il dovuto omaggio a chi, stando lontano solo geograficamente, non ha mai smesso di amare la propria terra di origine. Il mio sogno – conclude Giuseppe Gambi – è di poterlo cantare da loro e con loro, in giro per il mondo, anche per sollecitare questa Italia dentro i confini sulla nostra Memoria e Identità, che sono parte costitutiva di noi, ad ogni latitudine. Ringrazio “Il Caffé” di Uno Mattina, l’Ambasciata d’Italia e il Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires per avermi dato la possibilità di ‘battezzare’ questo Inno in occasione della Festa della Repubblica, con l’augurio che possa essere cantato dai nostri connazionali, lontani, eppure a noi così vicini.”
Resta dunque da attendere questo debutto dell’inno “Italia Patria mia”, un brano che s’annuncia di forte intensità emozionale e che vuole essere, nel linguaggio universale della musica, un ulteriore segno di sensibilità e di apprezzamento per l’altra Italia, per i grandi valori culturali e umani che custodisce in ogni angolo del mondo.
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Giuseppe Gambi, 33 anni, è un tenore lirico napoletano diplomato in Canto presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino. Vincitore di numerosi premi, apprezzato come una delle voci più promettenti della lirica e con giudizi assai favorevoli della critica, ha partecipato con grandi consensi ad eventi nazionali e internazionali, quali il “Premio Città di Partenope”, “Giornata Mondiale contro l’atassia”, “Premio Euro-Mediterraneo”, “Festival Internazionale del Cinema”, e a programmi televisivi della Rai e di altre reti nazionali. E’ accompagnato dalla pianista e soprano Lauren. Nel 2014, in occasione del 7° anniversario della scomparsa del grande tenore Luciano Pavarotti, ha partecipato a Modena al Tributo a Pavarotti, condotto da Milly Carlucci. E’ stato ospite, tra le altre, della trasmissione “Nostra Madre Terra” su Rai Uno. E’ prossima l’uscita del suo nuovo disco. Come giovane talento, fa parte della Fondazione “Luciano Pavarotti”.
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