Il Direttore Generale dell’INMP, dott.ssa Concetta Mirisola, insieme a tutto l’Istituto, esprime profonda solidarietà per le vittime e i sopravvissuti alla nuova tragedia che in queste ore ha colpito centinaia di migranti nel canale di Sicilia.
Una partecipazione dettata dalla consapevolezza che, in quanto rappresentanti istituzionali, medici, ma soprattutto uomini e donne della società civile, non è possibile ignorare i principi fondativi dell’Humanitas e di un’etica solidale. Nel rispetto della persona, è necessario dare dunque risposte operative e immediate che vedano uniti tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.
L’Istituto, vigilato dal Ministero della Salute, con i suoi ambulatori polispecialistici, è da sempre impegnato nell’assistenza socio-sanitaria alle persone migranti e alle fasce fragili della popolazione, attraverso un modello di accoglienza basato su un’équipe composta da medici, psicologi, antropologi e mediatori transculturali. Dal 2007 al 2014 ha preso in cura 75.239 persone, di cui il 69% di origine straniera, per un totale di 262.606 accessi. Non si tratta quindi di un intervento e di un’assistenza dettati dalla grave emergenza in corso, quanto di un impegno quotidiano che tutto l’INMP porta avanti con dedizione presso gli ambulatori di Roma e in collaborazione con le Regioni, le Aziende sanitarie e le associazioni del terzo settore, su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alle aree coinvolte nell’emergenza sbarchi.
In un contesto internazionale segnato dall’acuirsi della crisi nell’area mediterranea, il fenomeno degli sbarchi ha assunto nell’ultimo anno i tratti di un’emergenza umanitaria: 170 mila persone arrivate via mare solo nel 2014, di cui oltre 26 mila minorenni (13 mila dei quali non accompagnati da un adulto). Al contrario di quanto comunemente si ritiene, la maggior parte di queste persone non vuole restare in Italia, lo dimostra la differenza tra il numero degli sbarchi e quello delle richieste di protezione internazionale: 63.041 sempre nel 2014. Più di 100 mila persone tra donne, uomini e minori hanno dunque attraversato il Paese diretti altrove. Nel periodo compreso tra il 18 giugno e il 6 novembre 2014 il personale sanitario dell’INMP, attraverso il suo ambulatorio mobile, insieme alla ASL RMB, alla Croce rossa e ad altre organizzazioni del privato sociale, ha infatti effettuato oltre 3.800 visite su migranti in transito nel nostro Paese, presso tre insediamenti spontanei nella periferia romana; persone che poi hanno proseguito il proprio percorso migratorio verso l’Europa.
A conferma che le persone migranti in arrivo sulle nostre coste, in fuga da situazioni di particolare gravità nei Paesi di provenienza, in cui vengono violati i diritti umani fondamentali, necessitano di sguardi inclusivi verso una più matura cultura dell’accoglienza.
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