Il prossimo 17 dicembre alle ore 17,45 il Salotto culturale “Prospettiva Persona” ( con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale della Diocesi di Teramo Atri e Arciconfraternita SS. Annunziata) nei locali di Via N. Palma 33 il prof. Francesco p. Alfieri terrà una conferenza dal titolo “Edith Stein: il pensiero filosofico in trincea” per illustrare la figura di Edith Stein a partire dalle recenti scoperti di inediti e dalla pubblicazione del libro Ripartire da Edith Stein a cura di P. Manganaro ed F. Nodari.
Edith Stein (in religione Teresa Benedetta della Croce; Breslavia, 12 ottobre 1891 – Auschwitz, 9 agosto 1942) è stata una religiosa e filosofa tedesca dell’Ordine delle Carmelitane Scalze. Di origine ebraica, si convertì al cattolicesimo dopo un periodo di ateismo che durava dall’adolescenza, venne arrestata nei Paesi Bassi dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau dove, insieme alla sorella Rosa (anch’ella monaca carmelitana scalza) trovò la morte. Singolare e tragica appare, in tal senso, l’inequivocabile grandezza di Edith Stein, irrigidita nel tempo in icone stereotipate che l’hanno vista ora pensatrice pedissequamente allineata al maestro Husserl, ora fenomenologa “tomista”, ora teorica della mistica, ed ancora filosofa del pensiero femminile ed anche espressione di una nuova filosofia cristiana.Nel 1998 papa Giovanni Paolo II l’ha proclamata santa e l’anno successivo l’ha dichiarata compatrona d’Europa.
Il prof. Alfieri, assistente ordinario presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Lateranense si occupa di studi steiniani e collabora con la docente Angela Ales Bello, presidente del Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche, esperta della studiosa ebrea Santa Teresa della Croce, patrona d’Europa.
Francesco Alfieri autore del volume Die Rezeption Edith Steins. Internationale Edith Stein Bibliographie. 1942-2012, ha senza dubbio segnato una ripresa entusiasta degli studi steiniani. Raccogliendo in cinquecento pagine i quasi tremila titoli, relativi alle ricerche sull’illustre fenomenologa, l’instancabile ricercatore italiano non ha certo inteso presentare una neutra raccolta di studi sul tema, quanto riaccendere l’entusiasmo sulle nuove piste di lavoro, che qui si intravedono e che richiedono nuovi sforzi per rileggere le pagine dense e ricche delle opere della Stein. Si deve al giovane Alfieri il ritrovamento di un prezioso carteggio intercorso tra Edith Stein e il fenomenologo polacco Roman Ingarden, un plico di 164 lettere per un totale di 354 pagine stenografate, ancora da esplorare da quanti hanno a cuore le origini della scuola fenomenologica.