Le acque esplodono nelle grotte di Stiffe, disegnate da stalattiti e stalagmiti millenarie, e s’intrecciano con la storia di un santo, nume tutelare della piccola comunità, un tempo di pescatori e agricoltori. Dall’antica chiesa di Sant’ Andrea, che ancora reca le ferite del sisma, oggi quattro prestigiose sculture emigrano temporaneamente a Pescara, presso la Casa Natale di Gabriele d’Annunzio, grazie alla disponibilità dell’Arcidiocesi dell’Aquila, dopo aver transitato in un laboratorio di restauro nei pressi di Roma, sottoposte a sapientissime cure con i fondi del Mibact, sollecitati dalla Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo. Soprattutto la straordinaria terracotta raffigurante Sant’Andrea era frantumata in mille pezzi; ora la riammiriamo splendente e luccicante d’oro, attribuita ad un maestro di spicco quale Saturnino Gatti da Lucia Arbace, curatrice dell’esposizione. Lo sguardo basso verso il libro, capelli lunghi e barba, questa monumentale scultura ispirata a prototipi di ascendenza classica, è posta accanto alla delicata Santa Caterina d’Alessandria in un dialogo silenzioso e mistico, riproponendo quello che le statue hanno sussurrato sin dagli esordi del XVI secolo. La funzione processionale giustifica presso la medesima chiesa la presenza di un altro Sant’Andrea in cartapesta, gemellato con San Vincenzo Ferrer, l’uno e l’altro memori della grande tradizione statuaria napoletana del Settecento. Nella mostra queste quattro statue restaurate, provenienti dalle montagne aquilane, andranno ad incontrare un altro culto, non fluviale ma marino, ricomponendo un percorso di fede dalla sorgente alla foce. A Pescara la processione raggiunge il mare, la statua del santo prende il largo fra vecchi pescatori, bagnanti e autorità, defluendo da riti d’antica tradizione verso una contemporaneità che ha rinnegato il silenzio.
La Mostra inaugurata giovedì 24 luglio 2014 sarà aperta dalle 09,00 alle 13,30 fino al 30 settembre.