L’AQUILA. Successe cinque anni fa.

4 Aprile 2014
By

Il terremot o all’Aquila tra ricostruzione e speranza

Francesca Bocchi

La speranza

E sono cinque, gli anni che ci separano da quella tremenda notte, per la precisione, cinque saranno domenica 6 aprile, quest’anno Domenica di Quaresima.

Fare un bilancio non è facile. Il bilancio si redige a conclusione e chiusura di una fase, di un periodo: L’Aquila non è ancora né in conclusione né in chiusura della fase di ricostruzione, pur aperta ma non avanzata.

L’Aquila è stata teatro di un G8, avendo ospitato praticamente tutti i Grandi della Terra, ma anche il teatro sul quale ogni giorno si svolge la vita di quanti hanno scelto di tornare. “Scegliere” è un verbo difficile da coniugare, all’Aquila: molti semplicemente non hanno potuto fare altro; molti altri consapevolmente non hanno voluto andarsene.

In ogni caso, il quotidiano resta difficile, spesso pesante, indubbiamente incerto.

In una recente visita in Città, il neo-Ministro Franceschini ha ribadito con forza l’interesse che il Governo centrale ha già espresso negli anni passati anche a più riprese. “Un bel museo non serve a niente”, ha detto Franceschini, aggiungendo che la sfida dell’Italia è quella di riconsegnare L’Aquila in cinque anni agli Aquilani, facendola anche tornare la meraviglia architettonica che era ed “in un contesto di città vissuta”, affermando, in merito al problema delle risorse, che il Governo affronterà anche quel nodo.

Parole di speranza, balsamo per le ferite di un popolo che da troppo tempo ormai lotta per ritrovare il proprio spazio, la propria dimensione, in una parola la propria casa che alcuni sono tornati ad abitare ma moltissimi non rivedranno mai. Il terremoto, con le case, ha cancellato il senso stesso di focolare, il luogo spirituale e materiale di famiglia.

Di certo, la realtà che la Nazione si trova a vivere non aiuta la ripresa del nostro piccolo lembo di terra e la sensazione che resta è che la Politica resti irrimediabilmente lontana, troppo presa dalle proprie logiche e troppo occupata con le proprie incombenze.

L’Aquila e gli Aquilani continueranno a lottare come da cinque anni a questa parte, ricorderanno l’evento e le sue conseguenze con l’auspicio e l’imperitura speranza che in un futuro non troppo lontano le ferite siano rimarginate e la vita torni a fiorire nel Centro mutilato.

Tags: ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dieci anni

Archivio