Molte presenze di rilievo, tra esse il fisico abruzzese Filippo Giorgi, Nobel per la Pace 2007
di Goffredo Palmerini
L’AQUILA – Si terrà dal 6 al 11 ottobre 2013, a L’Aquila, la seconda edizione del Festival dell’Acqua, una riflessione di rango elevato e a tutto tondo su quell’essenziale “bene comune”, l’acqua appunto, intorno alla quale ruota il futuro dell’umanità e la cui scarsità, insieme all’irrazionale uso, muove operazioni geo-strategiche, conflitti d’ogni genere e talvolta guerre. Dopo la prima edizione del 2011, a Genova, la scelta della città capitale d’Abruzzo quale sede del Festival, operata da FederUtility – la federazione che riunisce le aziende di servizi pubblici locali nei settori idrico ed energetico – da un lato risponde ad un’attenzione verso L’Aquila colpita dal terremoto, dall’altro è l’esito felice dell’opera di “persuasione” istituzionale che il presidente di ConServizi Abruzzo ha condotto insieme alla Municipalità, riuscendo a superare altre candidature di rilievo, come Bologna e Pisa. Scelta più giusta – mi permetto d’aggiungere – non avrebbe potuto esserci, atteso che L’Aquila porta l’acqua proprio nel suo nome, origine stessa della città nata a metà del Duecento sulla base di un armonico progetto come mai era accaduto fino ad allora nel mondo conosciuto, sul nucleo preesistente nel luogo detto Acculae o Acquili, ricco di acque e di sorgenti. Su quel sito, nel 1272, dall’architetto Tancredi da Pentima sarebbe stata edificata la Fontana delle 99 Cannelle, simbolo della nuova città, come ricorda l’iscrizione in latino al centro della parete frontale dell’insigne monumento aquilano che, tradotta, così recita: “La nuova città gioisce ora/ delle acque del vecchio fiume/ e di quelle d’una nuova fonte./ Se apprezzi quest’opera egregia/ lodane ogni aspetto ma non stupirti dell’opera/ e ammirane piuttosto i patroni/ che il lavoro e l’onestà/ fanno essere cittadini dell’Aquila.”
Il 2° Festival dell’Acqua, con la settimana d’importanti convegni, seminari, tavole rotonde, laboratori didattici, eventi d’arte e di spettacolo a tema, è stato presentato ieri, per gli enti che hanno promosso la rilevante iniziativa, dal vice presidente di FederUtility, Mauro D’Ascenzi, dal presidente della GSA-Gran Sasso Acqua SpA, Americo Di Benedetto, dal presidente di ConServizi Cispel Abruzzo, Venanzio Gizzi, da Michele Fina, responsabile della segreteria del ministro dell’Ambiente, e dal vice Sindaco dell’Aquila, Roberto Riga, intervenuto in sostituzione del sindaco Massimo Cialente chiamato d’urgenza a Roma per un incontro ministeriale. La grande kermesse sull’acqua allargherà dunque lo sguardo sul futuro, valutando tutti gli aspetti scientifici, politici e gestionali, consentendo di riflettere sui modelli di gestione sostenibile dei servizi idrici in Italia e per promuovere iniziative che realizzino gli obiettivi indicati dall’Onu nel 2000, a New York, con i Millennium Goals. Si parlerà, in particolare, dell’acqua da bere, la cui potabilità in Italia è garantita da milioni di controlli giornalieri svolti dalle aziende erogatrici e dalle strutture sanitarie su tutta la rete idrica nazionale: un’infrastruttura di 337 mila km che trasporta circa 6 miliardi di metri cubi d’acqua, secondo i dati Istat, erogata su tutto il territorio nazionale grazie a sistemi di captazione, adduzione, accumulo e potabilizzazione.
FederUtility è un potente osservatorio nel settore, riunendo 424 aziende pubbliche locali, nei settori idrico ed energetico, e rappresentandole negli organismi nazionali ed internazionali. L’Aquila è stata scelta come sede del Festival – lo ha ribadito Mauro D’Ascenzi nel suo intervento – perché con le sue ferite ancora aperte rappresenta un monito verso l’adozione di misure di prevenzione e innovazione nella pianificazione urbanistica delle nostre città. Una sessione dei lavori sarà infatti dedicata alle esperienze dei terremoti di Tokyo, dell’Irpinia, dell’Aquila e dell’Emilia Romagna, con le analisi dell’Ingv e le proposte d’intervento del Governo, grazie alle presenze di Franco Gabrielli, capo della Protezione civile nazionale, e di Erasmo D’Angelis, sottosegretario alle Infrastrutture. Il Festival ha l’alta Adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’Unesco e dell’Eureau. Anche Expo 2015, grazie al protocollo sottoscritto con FederUtility, è partner dell’edizione aquilana del Festival, anticipando una collaborazione che durerà due anni, fin quando a Milano, nei padiglioni dell’Expo, si svolgerà la terza edizione del Festival dell’Acqua. Della filosofia del Festival Mauro D’Ascenzi dà anche un’immagine suggestiva, con i cerchi concentrici disegnati dall’acqua: “L’accesso all’acqua potabile è una priorità mondiale, non è più un problema per soli tecnici. Per coinvolgere ogni tipo di pubblico e raggiungere target anche molto differenti, siamo partiti da un’immagine dei cerchi concentrici. Dal piccolo cerchio dei nostri tradizionali convegni e seminari, che dagli anni ’90 hanno coinvolto le aziende associate e le istituzioni sui temi specifici del settore idrico, abbiamo ampliato l’interesse al pubblico più vasto. In un secondo cerchio abbiamo collocato il valore culturale dell’acqua, coinvolgendo intellettuali, giornalisti, filosofi e scrittori. Poi abbiamo messo a punto spettacoli ed iniziative per il grande pubblico, coinvolgendo artisti, musicisti e perfomer. All’interno di questo ampio pubblico, un ruolo di primo piano spetta a bambini e ragazzi delle scuole, coinvolti tutti i giorni con laboratori didattici ed esperimenti scientifici”.
Di notevole interesse e livello i convegni e le tavole rotonde previste nell’intenso programma della settimana, che avrà l’incipit nel pomeriggio di domenica 6 ottobre e si svolgerà in diversi ambienti della città, in tre grandi Tende e sul Palco a Piazza Duomo, l’antica piazza del Mercato, al Palazzetto dei Nobili, al Ridotto del Teatro Comunale. Personalità delle Istituzioni, della Scienza, della Cultura, dirigenti di Aziende di servizi, manager di grandi imprese del settore saranno presenti al Festival. Lungo sarebbe citare i nomi di tutti i partecipanti ai numerosi appuntamenti del programma. Ci si limita a segnalarne solo alcune, di presenze protagoniste: il presidente del Senato, Pietro Grasso, la presidente della Camera, Laura Boldrini, i ministri Andrea Orlando (Ambiente), Beatrice Lorenzin (Salute), Flavio Zanonato (Sviluppo economico), i sottosegretari Giovanni Legnini (Presidenza del Consiglio) e Erasmo D’Angelis (Infrastrutture), alle parlamentari Patrizia Toia e Stefania Pezzopane, e poi Alberto Biancardi, Guido Bortoni, Giancarlo Cremonesi, Aldo Cazzullo, Claudio De Vincenti, Hiroaki Furumai, Franco Gabrielli, Giulio Giorello, Adriano Giannola, Carl Emil Larsen, Michela Miletto, Jacques Oudin, Rosario Trefiletti, Sergio Santoro, Piergiorgio Odifreddi, Vincenzo Donato, Alessandro Panaro ed altri ancora, oltre ai vertici politici della Regione Abruzzo, in testa il presidente Gianni Chiodi, e del Comune dell’Aquila, con il sindaco Massimo Cialente e vari assessori. Ma tra le presenze accademiche di rilievo, presenti al Festival, spicca quella di Filippo Giorgi, premio Nobel per la Pace 2007. Il prof. Giorgi, nella mattinata (ore 9:30) dell’11 ottobre, giornata conclusiva del Festival, terrà la relazione introduttiva della Prima Sessione sul tema “Dissetare il mondo: esempi e strumenti verso Expo 2015” e ne coordinerà i lavori.
Filippo Giorgi è uno scienziato che rende onore all’Abruzzo, terra di cui è figlio, e all’Italia. Fisico del clima, nel 2007 ha vinto insieme ad Al Gore il premio Nobel per la Pace. Nato a Sulmona (L’Aquila) nel 1959, Filippo Giorgi si è laureato in Fisica nel 1982 all’Università dell’Aquila, relatore il prof. Guido Visconti, uno dei massimi esperti nel mondo di Fisica dell’Atmosfera e direttore del Cetemps, un centro d’eccellenza per la previsione degli eventi meteorologici severi. Nel 1986 ha conseguito un Ph.D. (dottorato) in Scienza dell’Atmosfera presso la School of Geophysical Sciences del Georgia Institute of Technology di Atlanta (Usa). Dal 1986 al 1998 ha lavorato presso il National Center for Atmospheric Research (Ncar) di Boulder, in Colorado (Usa). Dal 1998 si è trasferito a Trieste, dove vive e lavora nel Centro Internazionale di Fisica Teorica (Itcp). Attualmente è direttore della Sezione Clima e Fisica Meteorologica. Nel 2007, unico scienziato italiano presente nell’organo esecutivo del Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (Ipcc), gli viene assegnato il premio Nobel per la Pace per l’Ipcc. Dell’organismo internazionale, infatti, Giorgi è stato dal 2002 al 2008 vice direttore del Gruppo di Lavoro 1, nonché membro del consiglio direttivo, insieme con Al Gore, già vice Presidente degli Stati Uniti d’America. Attualmente è membro di numerosi Comitati scientifici internazionali e, in particolare, del Comitato misto per il Programma mondiale di ricerca sul clima (Wcrp). Il prof. Giorgi è sposato con Maria Rosaria Marinucci, aquilana, scienziata anche lei, laureatasi in Fisica nell’ateneo aquilano. Il Consiglio Regionale d’Abruzzo, con una recente determinazione, ha conferito al prof. Filippo Giorgi la nomina onoraria di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo”. Sarà il Presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, a consegnare il riconoscimento allo scienziato, in occasione della sua presenza alla giornata conclusiva del Festival dell’Acqua. Una grande soddisfazione anche per le associazioni abruzzesi in Friuli Venezia Giulia, con le quali lo scienziato collabora, quando gli impegni glielo consentono. Il riconoscimento al prof. Giorgi seguirà di una settimana quello conferito ad un altro abruzzese illustre, Sergio Marchionne, cui il Consiglio Regionale d’Abruzzo ha tributato la Medaglia “Aprutium”, consegnata all’amministratore delegato della Fiat dal presidente Nazario Pagano nel corso della solenne cerimonia dell’Assemblea regionale, il 3 ottobre scorso.
Tornando al Festival, ancora qualche annotazione sugli eventi d’arte, musicali, cinematografici, teatrali e di spettacolo che arricchiscono il programma. Si segnalano, al riguardo: il 6 ottobre, “L’Aquila Energy Sound” con i concerti di Malia, Duba Dub e Zio Rufus, in piazza Duomo. Il 7 ottobre, la mostra fotografica “Sinfonia in acqua”, a cura di Maurizio Bacci, nella Tenda 2; al Ridotto del Teatro comunale, la proiezione del film Planet Ocean di Jean Arthus Bertrand e Michael Pitiot, a cura dell’Istituto Cinematografico dell’Aquila, cui seguirà la presentazione del volume “Acqua in mente” (ETS) di Alfredo De Girolamo; quindi nella Tenda 3 la presentazione del libro “Contro i beni comuni” (Laterza) di Ermanno Vitale; a sera, alla Tenda 1, “De Rerum Natura”, Lucrezio secondo Piergiorgio Odifreddi, in collaborazione con l’Istituzione Sinfonica Abruzzese e il Teatro Stabile dell’Aquila. L’8 ottobre, al Ridotto, il film Ti-Koyo e il suo Pescecane, con la presenza del regista e grande documentarista Folco Quilici, a cura dell’Istituto Cinematografico dell’Aquila; la presentazione del volume “Depurazione delle acque” (Il Sole 24 ore) di Luigi Masotti; nel centro storico, per l’intera giornata, “I carri scenografici” dello Studio Festi; a sera, in piazza Duomo, “The Artist-L’Aquila Dance Energy” con la partecipazione di Aldo Cazzullo.
Il 9 ottobre, nella Tenda 2 “Le forme d’acqua”, Laboratori scientifico-divulgativi; ancora i Carri Scenografici dello Studio Festi; a sera, al Ridotto, “Per non morire di mafia”, testo e introduzione di Pietro Grasso, con l’attore Sebastiano Lo Monaco. Il 10 ottobre, alla Tenda 1, “Acqua e Spazio: incontro con l’astrofisica”, in collegamento in orbita con l’astronauta italiano Luca Parmitano; presentazione del volume “Prevedere l’imprevedibile” (Springer Editore) di Susan Hough. L’11 ottobre Laboratori scientifici; presentazione del libro “Storia dell’acqua” (Donzelli) di Vito Teti; infine, a sera, sfilata di Carri Scenografici e lo spettacolo “Water Dance … in fin la meraviglia” dello Studio Valerio Festi, in collaborazione con il Teatro Stabile d’Innovazione L’Uovo. La grande kermesse sta dunque per prendere il via. Si attendono all’Aquila almeno mille presenze, da tutta Italia e dall’estero, che prenderanno parte ai Convegni e alle Tavole rotonde. Previsioni molto promettenti anche per gli eventi culturali a corredo del Festival. Insomma, il centro storico dell’Aquila, per alcuni giorni, tornerà a vivere alla grande. Com’era sua tradizione. Un viatico di speranza per il futuro della splendida città d’arte, capitale d’Abruzzo.