Herat, 27 settembre 2013. Si è conclusa da pochi giorni l’operazione denominata “Ballpark”, coordinata e condotta dagli assetti aerei del contingente italiano di stanza ad Herat, finalizzata a garantire la messa in sicurezza, da probabili ordigni esplosivi improvvisati (improvised explosive device – IED) e da azioni di elementi ostili, di un lungo tratto della principale autostrada afghana (Highway one) utilizzata da numerosi convogli militari e veicoli civili.
La stretta collaborazione tra i vari assetti dipendenti dal Regional Command West (RC-W), il contingente multinazionale a guida italiana attualmente su base Brigata meccanizzata “Aosta”, ha consentito un puntuale coordinamento fra le forze impiegate in terra e nel cielo.
In particolare l’impegnativa operazione, denominata “Ballpark”, si è conclusa con successo grazie al forte impegno organizzativo, di uomini e mezzi, della Joint Air Task Force dell’Aeronautica Militare italiana.
La dettagliata pianificazione e la puntuale precisione nell’esecuzione hanno consentito, seguendo il principio “zero danni collaterali”, ai velivoli caccia bombardieri AMX di effettuare due azioni operative contro due postazioni di elementi ostili realizzate lungo la Highway one.
Per garantire la massima precisione nell’intervento i velivoli, facenti parte del Task Group “Black Cats”, hanno utilizzato le immagini prodotte dai Predator unitamente alle indicazioni di personale sul campo.
La peculiarità dell’operazione è da ricercarsi nell’elevato grado di tecnologia ed integrazione che le Task Force del contingente hanno messo in campo: attraverso gli “occhi” del UAV (unmanned aerial vehicle) si è potuto conoscere in tempo reale lo sviluppo dell’ operazione in corso; le immagini ricevute presso il comando dell’operazione, situato a molti chilometri di distanza, hanno permesso di tenere costantemente aggiornata la catena di comando e controllo.
La “Ballpark” è stata la conferma di come la tecnologia di cui si dispone, unitamente all’elevata professionalità degli operatori, possa offrire nuove frontiere di impiego. Il mezzo aereo, utilizzando le immagini fornite dagli UAV, e sfruttando le informazioni ricevute dal personale impiegato sul terreno, può intervenire rapidamente e con estrema precisione al fine di garantire la sicurezza della popolazione afghana, delle truppe locali o delle forze di ISAF.
La Joint Air Task Force (JATF), costituita da personale dell’Aeronautica Militare italiana, è stata creata per gestire l’impiego degli assetti di volo ad ala fissa e rotante schierati presso la base di Herat. Garantisce le seguenti capacità: Intra Theatre Airlift Sustainment di ISAF, EW (Electronic Warfare), ISR (Intelligence, Surveillance, Reconaissance), CAS (Close Air Support), comunicazioni operative attraverso leaflet drop, trasporto tattico, Airdrop e contribuisce alla generazione di prodotti intelligence.
La JATF si articola sulle seguenti unità:
- il Task Group “Black Cats“, che dispone di caccia-bombardieri ricognitori AMX provenienti dal 32° Stormo di Amendola e dal 51° Stormo di Istrana;
- il Task Group “Albatros“, su velivoli da trasporto C-130J e YEC-27-J JEDI della 46^ Brigata Aerea di Pisa;
- il Task Group “Astore“, che opera con velivoli a pilotaggio remoto “Predator” MQ1C del 32° Stormo di Amendola.