“Il passaggio dell’orso”, il nuovo romanzo di Giuseppe Festa: un’amicizia speciale fra un ragazzo e un cucciolo

2 Giugno 2013
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Presentato a Roma, giovedì 30 maggio u.s., il nuovo romanzo di Giuseppe Festail passaggio dell’orso” (Salani editore, pagg. 222, € 14,90) in cui Kevin, studente metropolitano svogliato e tecnologico e Viola, aspirante naturalista che vive in campagna, sullo sfondo del Parco Nazionale d’Abruzzo vivono un’intensa e commovente amicizia con un cucciolo d’orso. Un’occasione in più per narrare le meraviglie della natura e invitare gli essere umani a riscoprirne le bellezze e una relazione all’insegna dell’equilibrio e del rispetto. In un’intervista a Fattitaliani.it l’autore spiega la dinamica dei rapporti fra il ragazzo e l’orso.

 “Kevin – dice – è un adolescente metropolitano e supertecnologico che si trova improvvisamente calato in una realtà, il Parco Nazionale d’Abruzzo, lontano anni luce dal suo mondo. Durante il libro, Kevin imparerà a sopravvivere cinque settimane senza i social network e senza tutte le sovrastrutture virtuali che spesso ci allontanano invece che avvicinarci. La lotta per salvare l’orso gli darà una forza e una motivazione che nemmeno lui immaginava di avere. L’orso, dal canto suo, ha ben poco da imparare da noi umani. In fondo, chiede solo di essere lasciato tranquillo a casa sua“.

 Nel romanzo una figura rappresenta al contrario il rapporto negativo che gli esseri umani instaurano con l’ambiente: “è il misterioso “uomo vestito di grigio” – continua Festa – l’emblema di tutti quelli che, in nome di un ipotetico benessere (per se stessi, non per gli altri), non esitano a devastare ecosistemi unici e meravigliosi, che andrebbero invece protetti in virtù del loro valore simbolico, ecologico e, perché no, come risorsa economica sostenibile”.

Giuseppe Festa, laureato in Scienze Naturali, progetta e realizza percorsi di educazione ambientale per le scuole. Ha prestato più volte servizio di volontariato al Parco Nazionale d’Abruzzo, vivendo a stretto contatto con i guardaparco.

Giovanni Zambito

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