“Titt’l titt’ ti” – le ragioni del dialetto degli italiani contemporanei

20 Giugno 2013
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ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO ORAÕ

Giulianova, domenica 23 giugno, ore 18,
Sala conferenze “B. Buozzi”, Piazza Buozzi

GIULIANOVA (Teramo)- Le lingue locali e i dialetti parlati in Italia sono centinaia, per non dire migliaia. Ogni comune italiano ha il suo idioma, il suo accento, la sua inflessione linguistica; e ognuno è simbolo delle nostre radici e della nostra storia. Per ricordare questa grande ricchezza linguistica, l’Associazione culturale Gruppo Oraõ organizza un conference-reading giuliese (conferenza + reading in dialetto giuliese) dal titolo “Titt’l titt’ ti – Le ragioni del dialetto negli italiani contemporanei”.

 L’appuntamento, fissato per domenica 23 giugno, avrà luogo alle ore 18:00 presso la Sala conferenze “B. Buozzi” di Giulianova Paese (piazza Buozzi), vuole portare l’attenzione sull’importanza dei dialetti (con particolare attenzione a quello giuliese), nella formazione e nella diffusione dell’italiano contemporaneo e dell’identificazione dell’italiano nell’italiano (nelle
rispettive accezioni di lingua e di cittadino).

 La conferenza, presieduta dalla demo-etnoantropologa Alessandra Gasparroni e dallo scrittore Mattia Albani, lascerà ampio spazio a letture di opere in vernacolo locale dei poeti Bernardino Dell’Aguzzo e Dante Di Pompeo e dello scrittore Domenico Trifoni.

 In tutta Italia, nel corso della storia della letteratura, tanti sono stati i poeti e gli autori che hanno deciso di esprimersi in dialetto: da Giulio Cesare Cortese e Giovan Battista Basile, a Carlo Maria Maggi, Goldoni, Porta, Belli e, in tempi più recenti, Salvatore Di Giacomo, Trilussa, Eduardo De Filippo, Camilleri, tanto per citarne qualcuno. Senza contare le numerose opere di scrittori locali, alcune di ottima fattura, rilegate nell’ambito di sterili distribuzioni editoriali.

 Andrea Zanotto, a proposito del dialetto amava dire: “Il dialetto è qualcosa che serve per individuare indizi di nuove realtà che premono ad uscire…”. È ormai assodato come il dialetto, grazie al verismo che lo contraddistingue, possieda una forza espressiva e descrittiva genuina senza pari; è, infatti, lo strumento che meglio esprime sentimenti, valori, culture, speranze, con cui ripercorrere a ritroso i sentieri della memoria resi sempre più oscuri dalla globalizzazione che contraddistingue la nostra epoca.

 È importante conoscere l’italiano (idioma nazionale) come strumento di comunicazione, ma la diversità socio-culturale fra le diverse comunità italiane, espressa dai dialetti, è una ricchezza che va mantenuta, difesa, valorizzata e divulgata. Occorre, pertanto, all’interno del più ampio disegno della letteratura nazionale recuperare questo patrimonio linguistico dialettale in tutta la sua ricchezza, varietà, bellezza e significato.

 

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