Ancora battaglie e morte nei quartieri di Damasco
Una serie di esplosioni violente hanno causato morti e feriti mentre cresce il timore per un contagio delle violenze nel vicino Libano: i ribelli minacciano ritorsioni contri gli Hezbollah, alleati libanesi del regime siriano.
La polizia siriana ha precisato che le esplosioni hanno investito anche la sede del partito Baath di Bashar al-Assad, nel quartiere di Mazraa, sulla Piazza 16 novembre.
Migliaia di civili continuano a fuggire in Giordania: secondo l’Onu, sono oltre 4 milioni le persone che hanno bisogno di aiuti umanitari. Ieri, presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra, c’è stata una riunione riguardo la situazione umanitaria in Siria. 44 Paesi hanno firmato un appello comune in cui si domanda soprattutto che ci sia rispetto per i civili che hanno bisogno di protezione e di assistenza umanitaria, e che si tenga conto, che le strutture mediche, come ospedali e cliniche, il personale medico, non possono essere utilizzati come obiettivi di guerra (dal sito Radio Vaticana).
La Coalizione nazionale siriana starebbe cercando di arrivare a un accordo di pace che non comprenda Bashar al-Assad che dovrebbe dimettersi prima che inizi il dialogo.