NAPOLI – Il 26 gennaio prossimo, alle ore 10, presso il Centro Polifunzionale “Soccavo” del Comune di Napoli, l’Associazione Arte per le Marche” condurrà un evento culturale ed artistico promosso dall‘Assessorato allo Sport del Comune di Napoli nella figura dell’ assessore Pina Tomassielli e dal CAD Sociale, dal titolo : “ Chi Ha Paura dell’Uomo Nero? La Vita a Colori..”
Nella giornata Nazionale dedicata alla “Memoria” si vuole celebrare la Vita nella sua bellezza in ogni sua diversità. L’iniziativa viene anticipata a sabato, un giorno prima del 27 gennaio, proprio per permettere ai giovani delle scuole di partecipare ad una iniziativa corale e positiva, dove l’obiettivo è promuovere un concetto anti-razzista, anti-violenza, a favore della Vita sempre!
La città di Napoli, che in queste ore si sta interrogando in quale modo la Cultura deve e possa operare per fattivamente combattere la piaga della violenza e il degrado che ivi comporta nelle sue strade e nelle sue vie più martoriate, ha accolto con molto interesse l’iniziativa : Chi Ha Paura dell’Uomo Nero? La Vita a Colori… poiché si colloca come analisi e narrazione su un piano diverso, da altre iniziative. Il diverso è il soggetto principale, ed è bellissimo. Ha il volto di Uomo nel cui genoma porta dentro il viaggio del viaggio : la sua Memoria e la sua solitudine , come ogni emarginato.
Anche i nostri giovani hanno spesso questo sentimento, nella fase delicata della crescita, per questo cercano il branco, per nascondere la paura del diverso. Crescere è comunque un problema a cui la nostra società contribuisce ancora di più , con una devastante, cultura di morte. Per questo nel giorno della Memoria ove si ricorda la peggiore cultura della Morte creata come sistema perpetrato dall’Uomo verso se stesso, si vuole come un viaggio a ritroso ripartire dall’archetipo più radicato nella nostra mente, la paura dell’uomo nero, il quale è dentro di noi ed ha a che fare con la mancanza di luce: l’ignoranza.
“Chi ha paura dell’Uomo Nero? La vita a colori” è un concept che nasce da Antonella Ventura, curatore d’arte e Elvio Ciccardini, professore di economia. Prendendo spunto dall’arte del pittore romeno Madalin Ciuca, hanno colto dal corpus unico di tre opere, 50 x 70, olio su tela, il bianco e il nero della stessa faccia di un unico Uomo, al fine di esprimere il gioco perverso delle contraddizioni umane. Espressionista di pennellate incisive e taglienti, Madalin Ciuca è un artista materico-metaforico che trae dalle forme evidenti della sagoma umana un ritratto profondo e incisivo, dove l’Uomo è tridimensionale, fatto cioè di spirito, carne e intelligenza.
Celebrare l’antirazzismo diviene un valore assoluto che esalta la bellezza, la conoscenza e l’evoluzione stessa della nostra società. Per questo Arte per Le Marche ha chiesto a persone del mondo della cultura e dell’impegno sociale un contributo per un così alto messaggio. Ad un uomo, più di tutti, al poeta scrittore Mohammed Ba, nato in Senegal, emigrato in Francia, che ha scelto l’Italia quale paese d’elezione e dove, a Milano, promuove e partecipa ad un’intensa attività culturale divenendo una delle personalità più interessanti e intelligenti del panorama internazionale, di portare un messaggio di “bellezza universale dei diritti umani”.
Anche un altro scrittore, impegnato nella ricerca della verità, storica e scomoda, Massimiliano Comparin, è stato chiesto di partecipare, autore di un romanzo appassionato, “I Cento Veli”, nelle cui trame tinte di giallo si celebra un lutto nazionale mai rielaborato, l’esodo dal confine orientale italiano a seguito della perdita dei territori dopo la fine della Seconda Guerra, il quale leggerà una sua “Lettera aperta contro ogni Chiusura”. C’è poi una storia di anti-razzismo che dal profondo nord, a Varese, nasce dal “Rowling Club” dove un gruppo di giovani manager racconteranno la storia di un giovane che dall’Africa andato a Varese ed è stato “adottato” dalla città tanto che ora non c’è più, loro continuano a farlo vivere.
L’evento si aprirà con una firma rosa, quella di un’artista poliedrica e impegnata, la torinese Francesca Maranetto Gay, che nel video “In Cammino… per la Libertà e l’Eguaglianza dell’Uomo” riassumerà un secolo di soprusi e violenze dell’uomo sull’uomo, il ‘900. In particolare, verrà citata la famiglia Jervis Rochat, quale dinastia distintasi nella difesa dei diritti dell’Uomo scegliendo, nella seconda metà dell’800, l’Italia come paese d’elezione al posto della neutrale Svizzera. Qui, con altre famiglie illuminate, come i Vannucci, i Jervis Rochat fonderanno, nei primi del ‘900, il Partito d’Azione.
Quanto è lontana quell’Italia tanto amata e citata da scrittori e uomini di genio e cultura che da ogni parte del mondo, traevano spirito ed esempio nel nostro solare modo sociale di essere civili? Dove è finita quell’Italia? Si pensi che, soli pochi giorni fa, il Giornale di Sicilia parlava di una richiesta da Trapani di fare due linee di trasporto , una per i cittadini bianchi e una per i cittadini di colore. Mai dunque abbassare la guardia! Perché il seme della violenza si ciba di stupidità e paura. E dalla paura nascono le guerre più atroci, quelle fratricide, come in Bosnia 20 anni fa. L’atrocità di quella guerra sarà ancora ricordata in alcune pagine di recente memoria, come quelle scritte dal Gen. Misha Loncarevic di Sarajevo, il quale ben conosce il seme dell’odio come seme che nasce dall’apartheid. La chiosa musicale, all’insegna dell’interazione creativa e positiva, ricorderà Napoli e la sua immensa anima-nera, grande maestra di vita vera vissuta, chiuderà la manifestazione.
ANTONELLAVENTURA
GIULIANA DE ANTONELLIS
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