Obama per altri 4 anni: il meglio deve ancora venire.
Romney, riconoscendo la sconfitta, ha telefonato ad Obama
per ”augurare al presidente ed alla sua famiglia ogni bene.
Sono tempi molto difficili per la nostra grande Nazione,
pregherò il suo successo” nell’interesse del Paese.
La sfida all’ultimo voto nella corsa alla Casa Bianca si è conclusa con la vittoria di Barack Obama. Anche se al secondo mandato il Presidente si presenta più forte perché non ha nulla da perdere per Obama saranno anni difficili per l’approvazione di ogni misura con la camera a maggioranza repubblicana e il senato democratico.
Gli americani sono stati chiamati a votare l’intera Camera dei Rappresentanti, 435 membri, e un terzo del Senato, 33 su 100 componenti. E i democratici si sono aggiudicati le sfide maggiori per il Senato.
Il voto negli USA interessa tutto il mondo, gli USA sono una grande potenza e quel che succede in quel paese ci riguarda sempre molto da vicino. Con il rinnovo della fiducia ad Obama, un presidente ormai noto per il sue atteggiamento riflessivo e moderato, non sono da aspettarsi grandi cambiamenti nelle scelte politiche.
Le prime dichiarazioni della quasi totalità delle potenze mondiali esprimono soddisfazione per la vittoria di Obama. La Cina e la Russia in particolare, al centro del dibattito politico, possono tirare un sospiro di sollievo.
Il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, nel messaggio augurale ad Obama scrive Il popolo americano e il popolo italiano hanno bisogno della più solida amicizia e della più stretta cooperazione tra Stati Uniti ed Europa perché possa avanzare nel mondo la causa della pace, della democrazia e dei diritti umani. Mi consenta – prosegue il capo dello Stato – anche di manifestare ammirazione per l’alto senso di responsabilità con cui i due candidati hanno fatto seguire immediatamente all’annuncio del risultato espressioni di reciproco riconoscimento e di comune impegno a operare per l’unità della nazione.
A Napolitano ha fatto eco il presidente del Consiglio Mario Monti Guardo con piacere alla continuazione della cooperazione tra noi, fondata sulla particolare sintonia che si è venuta creando, a livello personale così come tra i nostri due Governi.
Dello stesso tono sono state le dichiarazioni della maggior parte dei leader mondiali.
Forse l’Italia se lo aspettava o lo sperava, forse anche l’Europa ha tirato un sospiro di sollievo alla notizia della rielezione del Presidente USA Obama.
L’Europa, ormai da tempo, non é più di interesse né di peso per i politici al di là dell’Oceano, ma la rielezione di Obama costituisce un elemento di positività e speranza per il futuro del Vecchio Mondo. La politica di Obama tutto sommato trae vantaggio da un’Europa fuori dalla crisi anche nell’ottica di una migliore politica internazionale.
Le gaffe di Romney – anche in merito all’Italia – sono state puntualmente riportate ed hanno avuto una forte cassa di risonanza, chiaramente dimostrando un nemmeno troppo dissimulato disinteresse per i fatti di casa nostra.
Certo, la politica di Obama nei suoi primi quattro anni di presidenza presenta senza dubbio luci ed ombre: gli USA hanno raggiunto un livello di crescita migliore rispetto a quello europeo, ma resta un livello significativo di disoccupazione nonché una forte sperequazione, un gap fra la classe “povera” ed i super-ricchi. Il Congresso é fortemente polarizzato, letteralmente spaccato fra democratici e repubblicani, aspetto che indubbiamente costituisce (o potrebbe costituire) un ostacolo ad una “serena” vita politica presidenziale.
L’agenda della Casa Bianca è inoltre fortemente condizionata dal profilo sociale, cioè dalle problematiche legate agli immigrati – soprattutto ispanici – e dalle nuove generazioni. Le posizioni rigide dei repubblicani su questi temi hanno svolto un ruolo rilevante al momento del voto, spingendo tali categorie verso i Democratici.
D’altronde, la politica americana ed il suo Presidente non possono non interfacciarsi con tali cambiamenti culturali e sociali ed il loro peso si è dimostrato rilevante.
In definitiva, gli elettori hanno premiato questo sforzo, lo sforzo di un uomo che promette che: “il meglio deve ancora venire”. Hanno premiato i princìpi nei quali egli ha dimostrato di credere, hanno premiato la sua famiglia, nei confronti della quale Obama ha apertamente dichiarato il suo amore, hanno premiato l’idea di un’America multietnica, aperta, giovane ed attiva, un Paese nel quale realizzare più equità e giustizia, riconoscimento dei diritti senza distinzione di sesso, classe, religione.
La conferma dell’inquilino della Casa Bianca assicura una continuità che avrà benefici effetti anche a livello internazionale, cosa che, in un periodo come quello attuale, costituisce una preziosa garanzia.
Associandoci alle dichiarazioni di Romney Auguri signor Presidente per un “quadriennio illuminato”.
Francesca Bocchi e Raffaele SUFFOLETTA