DESIGNATI I VINCITORI DEL PREMIO INTERNAZIONALE “CESARE DE LOLLIS” – X EDIZIONE

19 Ottobre 2012
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QUEST’ANNO SARA’ ASSEGNATO ANCHE IL PREMIO “ENNIO ESPOSITO” PER LA RICERCA NEL CAMPO DELLE NEUROSCIENZE.
NEI PROSSIMI GIORNI LA GIURIA COMUNICHERA’ I NOMI DEI VINCITORI.

CHIETI – La giuria composta da Vito Moretti, Daniele Cavicchia, Massimo Pamio ha  reso noto i nomi dei Vincitori della X edizione del Premo Internazionale “Cesare de Lollis”, la cui premiazione si terrà con una cerimonia prossimamente a Casalincontrada. Qui di seguiti i Vincitori per il 2012.

Premio Saggistica Fondazione Carichieti:
Enrico Ghezzi, per la carriera, critico cinematografico, massimo interprete in Italia del fenomeno cinematografico, occhio vivente che è riuscito a penetrare nel mistero dell’immagine in movimento, facendosene carico nel corpo, quale icona e narciso equoreo dell’incontro tra veggenza e luce, nel solco tracciato dagli studi più innovativi della ricerca semiologica europea.
Sergio Givone, premio per la saggistica, per l’opera “Metafisica della peste” (Einaudi), in cui ancora una volta il filosofo prova a dare una risposta definitiva all’atto mediante cui l’umano interroga se stesso e la Natura nell’acrobatico esercizio del pensiero filosofico.

Premi speciali della Giuria:

per la saggistica:
Marco Damilano per l’opera “Eutanasia di un potere” (Laterza),
Daniela Musini, per l’opera “I 101 piaceri di D’Annunzio”;  (E.Lui)
Giuseppe Melizzi per l’opera “Astrazione e silenzio nel cinema d’autore”; (Armando Curcio)

per la narrativa:
Sabatino Ciocca, per l’opera “Storia di lettere”. (Solfanelli).

SERGIO GIVONE (1944) è professore ordinario di Estetica nell’Università di Firenze dal 1991. Ha insegnato nelle Università di Perugia e di Torino. E’ autore di numerose pubblicazioni, alcune delle quali tradotte in francese, spagnolo, tedesco e catalano. Si segnalano in particolare Hybris e melancholia, Milano 1974; Disincanto del mondo e pensiero tragico, Milano 1988; Storia del nulla, Roma-Bari 1995, Metafisica della peste, Torino 2012. E’ autore anche di tre romanzi: Favola delle cose ultime, Torino 1998, Nel nome di un dio barbaro, Torino 2002 e Non c’è più tempo, Torino 2008. È editorialista de “Il Messaggero”. Dal giugno 2012 è assessore alla cultura per il Comune di Firenze.

ENRICO GHEZZI (1952) è un critico cinematografico, scrittore, autore e conduttore televisivo italiano. In giovinezza si trasferisce a Genova dove frequenta il cineclub Filmstory e il gruppo scout Agesci. Nel 1974 è tra i fondatori della rivista Il Falcone Maltese assieme a Teo Mora e Marco Giusti. Nel 1975 partecipa alla nascita della prima radio privata genovese, Radio Genova International, con un programma di critica cinematografica. Entrato alla RAI nel 1978, ha curato il palinsesto cinematografico della Rai 3 di Angelo Guglielmi dal 1987 al 1994.  È l’inventore del contenitore televisivo notturno Fuori orario. Cose (mai) viste e uno dei creatori di Blob, entrambe trasmissioni nate alla fine degli anni ottanta. Nel 1995 ha ideato la maratona televisiva di 40 ore non-stop La magnifica ossessione, una delle più lunghe mai realizzate sulla RAI, per celebrare i novant’anni del cinema. Nel 1989 ha diretto “Gelosi e tranquilli”, episodio del film Provvisorio quasi d’amore. Ha diretto il Festival cinematografico di Taormina dal 1991 al 1998. Nel 2009 la RAI celebra il ventennale di Blob con un cartoon interamente incentrato su Enrico Ghezzi: Hello Ghezzy!, realizzato da Mario Verger. Nel 2011 cura per Rai Tre il programma in sei puntate Zaum – Andare a parare. Tra le sue opere: Stanley Kubrick, 1977, pp. 165, (con Marco Giusti, Vladimir Fava) Il libro di Blob, 1993, Paura e desiderio. Cose (mai) viste. 1974-2001, 1995, Cose mai dette, 1996, Il mezzo e l’aria, 1997, (con Carmelo Bene) Discorso su due piedi (il calcio), 1998, (con François Burkhardt, Peter Greenaway) Luoghi di affezione. Oltremano 2, 2000, Stati di cinema. Festival ossessione, 2002, (con Stefano Francia di Celle, Alexei Jankowski) Aleksandr Sokurov. Eclissi di cinema, 2003.

MARCO DAMILANO (1968) è un giornalista italiano. Inviato di politica interna de L’Espresso. Ha iniziato la professione giornalistica come redattore del settimanale “Segno Sette”, dove ha lavorato dal 1995 al 2000. Ha collaborato con Diario e il magazine de Corriere della Sera Sette. Dal 2001 è cronista politico e parlamentare de L’espresso. Allievo dello storico Pietro Scoppola, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’università la Sapienza di Roma, con una tesi sulla televisione italiana e la politica negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, e ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell’Italia contemporanea presso l’Università Roma Tre. È co-autore del soggetto e della sceneggiatura del film Piovono mucche, che racconta in chiave umoristica la vita di un gruppo di obiettori di coscienza in una comunità di disabili, insignito del Premio Solinas 1996 come miglior soggetto e migliore sceneggiatura. Tra le sue opere: Democristiani immaginari (2006), Il Partito di Dio. La nuova galassia dei cattolici italiani (2006), Lost in PD. Partito democratico: chi l’ha fatto, chi l’ha distrutto, chi lo ricostruirà (2009).

DANIELA MUSINI, tra le più profonde conoscitrici della vita e delle opere di d’Annunzio, è attrice e autrice di testi teatrali, tra cui Mia Divina Eleonora, Viaggio nella vita e nell’anima della Duse.

GIUSEPPE MELIZZI, giovane regista abruzzese, laureato in Scienze della Comunicazione a Roma, è specializzato in tecniche audiovisive e multimediali e in sceneggiatura cinematografica. Ha collaborato con Vincenzo Salemme, Dario Argento. Autore televisivo, ha lavorato con Medusa, Sky, Sony e RAI Doc. Ha fondato l’Agenzia Yang-Media e Comunicazione. Ha scritto, con prefazione di Roberto Faenza, “Astrazione e silenzio nel cinema d’autore”.

SABATINO CIOCCA (1953), regista di prosa. è stato fondatore della cooperativa teatrale Quarta Parete e della residenza teatrale Theatria,  autore e programmista RAI con progetti e produzioni radiofoniche e televisive, regista di opere musicali per l’Ente Lirico d’Abruzzo. Come direttore della scuola di recitazione e della compagnia di prosa del Teatro Marrucino allestisce pièces teatrali e convegni.

Daniela Musini, alla notizia dell’assegnazione del Premio Speciale della Giuria, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Ogni volta che partecipo ad un premio letterario l’emozione è grande, un’ emozione sincera e non di forma, perché è in questi contesti che la tanto nominata cultura, esprime tutte le sue potenzialità di risorsa immateriale, capace però di dare frutti concreti, in idee, progetti, riflessioni analisi. In più c’è la scommessa coraggiosa e vincente degli organizzatori, di chi investe in questo settore. Appassionati e un po’ folli, queste credo siano le caratteristiche in comune di chi oggi cerca di declinare la cultura nella sue varie forme. E’ con questa passione e con un pizzico di sana follia che ho scritto questo libro, parlare di Gabriele d’Annunzio, dopo che in tantissimi e prima di me avevano percorso questa strada, senza risultare ripetitiva o scontata. Spero di essere stata all’altezza della sfida.
Dietro le mie pagine ci sono più di dieci anni di ricerca rigorosa, uno studio che mi ha portato poi a cercare di rendere davanti agli occhi del lettore, quel vivere inimitabile di Gabriele D’Annunzio. Il risultato che ne è venuto fuori è stato un romanzo in forma di glossario che parte dalla A di Alcova ed arriva alla Z di Elena Zancle (una delle ultime amanti) passando per arte, amici, segreti inconfessabili, aneddoti  poco conosciuti e divertenti. Ringrazio infine gli organizzatori del Premio per questo prestigioso riconoscimento che arriva nella mia terra. Un motivo di orgoglio in più, vedere accostato il mio nome a quello di Cesare de Lollis, uno dei “padri tutelari” della cultura in Abruzzo, è per me davvero un onore”.

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