L’ “AGENZIA DEL TERRORE”

28 Luglio 2012
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Da “Tradizione Militare” (luglio 2012),

 organo mensile degli Ufficiali delle Forze Armate Provenienti dal Servizio Permanente, 

pubblichiamo un significativo ed attuale editoriale

del Presidente Mauro RIVA.

Da tempo stanno giungendo presso numerose famiglie, anche di semplici dipendenti pubblici, lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate che, facendo riferimento alla dichiarazione dei redditi 2011, segnalano spese apparentemente non compatibili con i redditi dichiarati: invitano pertanto a valutare la compatibilità del reddito dichiarato per il 2010 con le spese indicate in un apposito prospetto allegato.
L’Agenzia avverte inoltre che effettuerà analoga valutazione ed eventuali approfondimenti in merito e che potrebbe essere richiesto di dimostrare che la quota di spese eccedente per almeno un quinto dell’importo dichiarato sia stata finanziata con redditi diversi da quelli posseduti nel 2010.
Conclude affermando che qualora non si fosse in grado di dimostrare la compatibilità delle spese sostenute con il reddito dichiarato stesso, potrebbe essere disposto uno specifico accertamento.
Nulla si potrebbe obiettare se questo tipo di lettere fosse indirizzato a contribuenti facoltosi o in odore di evasione, ma se inviate, come sta avvenendo ormai frequentemente, a normali lavoratori dipendenti che utilizzano parte del proprio stipendio ed i propri eventuali risparmi, accumulati faticosamente negli anni, per comperare un appartamento pagando un oneroso mutuo o stipulando una assicurazione tesa ad aiutare in futuro i propri figli, significa fare del vero e proprio terrorismo.
Questo perché, in ognuno dei destinatari, pur consapevole di contribuire correttamente alle spese dello Stato soggiacendo addirittura ad un prelievo fiscale a monte dello stipendio percepito, permane la preoccupazione di doversi difendere dal potere sovrano che tutto può togliere rapidamente ma che, in caso di errore, difficilmente restituisce in tempi brevi e senza ricorso a costosi procedimenti giudiziari di rivalsa.
Pertanto, ad evitare ulteriori preoccupazioni alle normali famiglie che vivono di reddito fisso e che faticosamente risparmiano per migliorare la propria vita e dei figli, suggerirei a questo tipo di Agenzia (che percepisce interessatamente percentuali sui proventi incassati), di collocare propri funzionari sulle strade principali con il compito di annotare le targhe di quei mostri di autovetture che ormai dominano lampeggiando prepotentemente le nostre strade, dal costo mediamente molto superiore alle possibilità di un lavoratore dipendente. Dal controllo delle generalità e dei proventi dei relativi proprietari, risulterebbe sicuramente molto più facile scoprire evasori parziali o addirittura totali.
Questo senza creare ulteriore angosce in coloro che vivono questi tempi di crisi in equilibrio tra l’attivo ed il passivo dei propri conti, in condizioni di ormai permanente sfiducia nei confronti di uno Stato sprecone che succhia indiscriminatamente dalle tasche dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, lasciando impuniti i potenti che lucrano, in modo spesso fraudolento, spese e prebende elevatissime alle spalle dei comuni cittadini.

Mauro RIVA

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