LE FARMACIE COMUNALI: FUNZIONI E RUOLO

16 Maggio 2012
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Arch. Venanzio GIZZI

LE FARMACIE COMUNALI FORNISCONO SERVIZI DI ASSISTENZA E CONSULENZA AL CITTADINO ED ALLA SOCIETA’ PIU’ DEBOLE, CON UN’ATTENZIONE PARTICOLARE AGLI ANZIANI. LA LORO PRESENZA SUL TERRITORIO CONTRIBUISCE A VALORIZZARE IL RUOLO SOCIALE DELLE FARMACIE ED A PRODURRE UTILI ALLE CASSE COMUNALI.

In un incontro con il presidente nazionale di A.S.SO.FARM, Federazione delle Aziende e Servizi Socio-Farmaceutici – farmacie comunali, dottor Venanzio GIZZI abbiamo affrontato alcune problematiche della categoria.

 

 

Il Governo Monti sta intervenendo in modo sostanziale in numerosi campi, fra i quali quello delle liberalizzazioni. Ciò ha sollevato numerose critiche da più parti e soprattutto da settori del mercato fino ad oggi sostanzialmente intatti che in qualche modo vivevano di rendite di posizione. Cosa è successo nell’ambito farmaceutico? 

Il Decreto Legge e la successiva trasformazione in legge relativo alle “liberalizzazioni”, per quanto riguarda il settore farmaceutico nel nostro paese, evidenzia soprattutto la finalità di spalmare una ricchezza, peraltro sempre minore, delle farmacie con l’apertura di nuovi punti di vendita, impoverendo così tutto il sistema. Si perde, infatti, una buona occasione per procedere a modernizzare la farmacia italiana. Processi di modernizzazione passano, tra l’altro, attraverso un diverso ruolo del farmacista che deve
assumere in pieno la propria forza professionale con l’ausilio di una ormai inderogabile differente remunerazione (come Assofarm sostiene con forza da anni) e attraverso un rafforzamento della concorrenza all’interno del sistema attuale che va salvaguardato e che deve vedere un maggiore equilibrio fra le farmacie private e quelle  pubbliche. Pertanto va rafforzata la presenza di quest’ultima sul territorio nazionale.

La reazione da parte del settore farmaceutico privato, con la minaccia di serrate, non ha trovato concordi le farmacie comunali, perché?

Le farmacie comunali, proprio per la loro peculiare istituzione e per la missione pubblica affidata, non hanno mai aderito e non possono attuare alcun tipo di serrata. Tali manifestazioni di protesta, a nostro giudizio, non risolvono alcun problema se non creare disagi a chi non gode buona salute ed alle categorie sociali più deboli. Le risposte migliori che le farmacie devono dare sono di altro tipo, ovvero sono in termini di proposte affinché le stesse siano inserite all’interno di un organico sistema sanitario nazionale e possano essere supportate da innovazioni tecnologiche e di sistema. Pertanto  è necessario che la farmacia sia protagonista della distribuzione finale del farmaco richiedendo, con forza, che tutto il farmaco rientri e sia distribuito esclusivamente all’interno della farmacia.

Che ruolo giocano le farmacie comunali sul mercato e nei confronti della popolazione? 

E’ vero che le farmacie comunali hanno da sempre avuto una funzione “calmierante” sul mercato, così come è vero che tutto ciò che si identifica solamente con quest’ultimo ha portato ad avere una concezione sbagliata della funzione della farmacia, con tutte le conseguenze negative, in termini di opinioni, che abbiamo subito negli ultimi anni. Siamo convinti che le esigenze economiche dei cittadini non possono prescindere da quelle complessive del sistema sanitario del nostro Paese. I veri servizi erogabili unicamente in farmacia e dal farmacista si riferiscono alla peculiarità della professione di quest’ultimo. Pensiamo ad una serie di interventi che il farmacista può realizzare a sostegno di una certa terapia farmacologia prescritta dal medico e che il paziente deve seguire (Aderenza alla terapia). Queste, a nostro avviso, sono alcune misure capaci di creare maggiore accesso alla professione da parte dei giovani farmacisti e anche un miglior servizio alla cittadinanza, servizio non commerciali, ma sanitario nel contesto della dispensazione del farmaco. Lo sviluppo e la formalizzazione di Buone Prassi della dispensazione farmaceutica, l’istituzione di un Registro Farmaceutico del Paziente, meccanismi di tutoraggio e delle terapie e altri elementi della Pharmaceutical care sono i servizi erogabili in farmacia e che contribuirebbero in maniera sostanziale a ridurre i ricoveri ospedalieri e i conseguenti aggravi di spesa sanitaria. Cosicché si produrrebbero minori
sprechi, maggiore economia a vantaggio finale di tutti i cittadini.

Quale posizione ha assunto Assofarm in merito alla normativa sulle liberalizzazioni ex decreto 1/2012 art.11 comma3?

Assofarm non è stata mai convinta di quanto emanato con la normativa in questione anzi, ha sempre ritenuto non opportuna la sospensione del diritto di prelazione, manifestando una assoluta contrarietà in merito. Lo scopo fondamentale dell’opera delle farmacie comunali è quello di intervenire sul territorio, difatti sono in corso modifiche al decreto sulle liberalizzazioni” perché sia considerato il diritto di prelazione da parte dei Comuni, come pare che sia con le ultime modifiche. Il legislatore deve comprendere la necessità di mantenere il diritto di prelazione per salvaguardare il modello farmaceutico del nostro paese che funziona da sempre, anche con buoni risultati. Chiediamo con forza alle Regioni e quindi alla Regione Abruzzo di provvedere immediatamente, per quanto di competenza, affinché i comuni possano aprire le farmacie comunali così come previsto nella legge sulle liberalizzazioni.

Il nodo da sciogliere sta forse nei bilanci delle farmacie comunali?

Ad Assofarm risulta che tutte le farmacie comunali hanno un bilancio in perfetto ordine ed equilibrio. I bilanci delle Aziende e dei servizi farmaceutici comunali apportano utili ai comuni. Quest’ultimi come è ben noto attraversano momenti di vera difficoltà legata alla crisi economica che investe il nostro Paese e, pertanto, sono alla continua ricerca di risorse che possono
essere facilmente recuperate dalla vendita delle farmacie comunali, tra i servizi pubblici facilmente più privatizzabili con una immediata disponibilità economica. Riteniamo che il Comune, una volta prelevata la farmacia qualora voglia dimetterla la stessa dovrà essere messa a concorso. Si evita così una procedura di vendita che oserei dire speculativa che non solo investe un patrimonio di tutti i cittadini ma si pone in vendita un segmento importante del servizio sanitario nazionale.

 

Venanzio Gizzi,  Laureato  in Architettura, è abilitato all’esercizio della professione.

Presidente Nazionale di A.S.SO.FARM – Farmacie Comunali, è Direttore Generale di Federcasa, Federazione italiana per la casa. 

Già esperto del ministero della Salute,  coordina Comitati, Commissioni e attività di ricerca e studio a livello nazionale con i vari Ministeri e, a livello territoriale, con le Regioni, le  Province e i Comuni su problemi riguardanti la sanità e i servizi sanitari. 

 

 

 

 

 

 

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