La grande prova dell’Italia
Una risata allunga la vita, ma non la nostra: quella degli Italiani sembra appesa ad un filo ed oggi è il gran giorno! Ce la farà il nostro Popolo a riprendersi davanti all’Europa ed al Mondo?
Enorme punto interrogativo che verrà sciolto solo nella giornata odierna quando il Premier si ripresenterà all’UE con l’elenco dei buoni propositi per non sprofondare nel default con la Grecia. Certo, il fatto che sia stato convocato insieme con Papandreu non sembra lasciare àdito a dubbi in merito a quello che pensano a Bruxelles, soprattutto i due Grandi dell’UE, cioè Germania e Francia. Il sorrisetto – mi vien da dire beffardo – e lo sguardo complice che la Merkel e Sarkozy si sono scambiati qualche giorno fa non sono equivocabili: siamo in bilico fra la promozione e la bocciatura! Il problema serio, a mio parere, è ulteriore e sta nella scarsa considerazione di cui l’Italia attualmente è bersaglio, a livello europeo e mondiale. Mi sento di condividere quanto più volte ripetuto dalla Presidente Marcegaglia: l’Italia è un grande Paese e merita di riacquistare, agli occhi del Mondo, il ruolo ed il rispetto che è riuscita a conquistare nel tempo ed a costo di grandi sacrifici. La situazione è indubbiamente critica: i nuovi poveri siamo praticamente tutti o quasi. La Caritas è in affanno, soprattutto nelle grandi Città, Roma in testa, dove pure le Associazioni di volontariato sono numerose ed organizzate: una per tutte la Comunità di S. Egidio, abituata fino a “ieri” a svolgere la propria attività a favore di extracomunitari ed oggi invece impegnata ad offrire il proprio supporto materiale anche agli Italiani. D’altronde, arrivare alla fatidica fine mese è diventata una fatica per molti e per alcuni addirittura impossibile: i soldi finiscono molto prima. La peggior crisi dal dopoguerra,
almeno nel dopoguerra c’era la prospettiva di ripresa! Adesso cosa abbiamo? Il futuro è davvero incerto, nemmeno nero – almeno avremmo un colore. Il futuro non sembra avere colore: non si capisce proprio che aspetto prenderà e se e quando ci sarà la svolta del ricorso storico che stiamo vivendo. Ce lo insegna la scienza: ad ogni calo corrisponde una risalita e noi siamo nella fase discendente, è indubbio, ma il punto di svolta QUANTO è lontano? Abbiamo toccato il fondo o questo fondo è ancora lontano? La mia generazione non aveva sperimentato il dopoguerra ma solo i suoi benefici: il baby-boom, la ripresa, il benessere. Dover stare attenti a “spendere” è un’esperienza nuova, anche per un Popolo comunque abituato a risparmiare, quasi al livello dei Giapponesi! Non ci resta che aspettare e sperare che chi ha il difficile compito di governarci sappia cosa fare per la propria gente. Governare è una “missione”, richiede dedizione, umiltà, sicuramente rispetto. Significa avere una “visione futura”, una sorta di capacità di previsione sulla base della quale assumere decisioni ponderate.
“Qui si parrà la tua nobilitate”
Dante
Francesca Bocchi