Nel prossimo mese di settembre l’Assemblea Generale
dell’ONU potrebbe dichiarare la nascita dello Stato di Palestina.
L’evento non mancherà di riaccendere la miccia nella polveriera mediorientale.
I primi sintomi della tensione si sono già avuti nei giorni scorsi nella Striscia di Gaza con la ripresa dei lanci di razzi GRAD verso il territorio di Israele che a sua volta ha replicato con raid aerei.
Nella giornata del 18 agosto diversi attacchi, coordinati e in successione di tempo, venivano portati lungo la frontiera tra Israele ed Egitto. Nel primo, un commando ha aperto il fuoco contro un autobus civile sparando da un auto in corsa raffiche di Kalashnikov. Secondo la testimonianza dell’autista del bus a bordo dell’autovettura si notavano almeno tre uomini in uniforme egiziana. Una ventina di persone rimanevano ferite, una di esse decedeva in ospedale. In un secondo attacco, un razzo RPG lanciato contro un’auto privata con a bordo una comitiva di gitanti, in prossimità di Beer Ora, ha fatto registrare la morte di sei persone. Ma non era ancora finita, militari israeliani, intervenuti per soccorrere il bus, cadevano in una trappola minata disposta dagli assalitori. L’ultimo agguato della giornata veniva portato contro altre due vetture civili israeliane, sette persone rimanevano ferite.
Gli incidenti, in aumento dal mese di aprile, sono i primi dopo un periodo di relativa calma e fanno presagire una ripresa delle ostilità in attesa della risoluzione ONU.
Lo stato di assedio dei territori nella striscia di Gaza è insostenibile sia per i palestinesi che per gli israeliani, ma Israele sembra non voler recedere anche perché HAMAS non pare intenzionata a fare un passo indietro con il riconoscimento dello Stato Ebraico.
Gli Stati Uniti con l’attuale situazione interna, economica e politica, aggiunta alla debolezza del presidente Obama non sembrano in grado di esercitare un sufficiente credito per portare avanti un negoziato credibile.
Libano
L’attività di “Medical Care” a favore della popolazione libanese è svolta, quotidianamente, dal Reggimento Lancieri di “Aosta” grazie ad un abbondante scorta di medicinali raccolti in Italia che permette di far fronte ad un vasto spettro di patologie. Tali raccolte organizzate ed accentrate presso la sede palermitana del Reggimento Lancieri di Aosta hanno visto il coinvolgimento di numerosi attori locali come ad esempio la Caritas di Cefalù (PA) e la protezione civile della Bassa Romagna.
Nel contempo 8 dispositivi cardiobios (registratori trasmettitori elettrocardiografici trans telefonici) sono stati installati nelle infermerie da campo delle basi italiane in Libano. Con tale strumentazione gli ufficiali medici italiani sono in grado di collegarsi con il Reparto di Cardiologia del Policlinico Militare di Roma “Celio” per mezzo di un collegamento telefonico che permette di avere immediatamente una consulenza cardiologica da medici specialistici.
Operazioni di sminamento lungo la “Blue Line”
In Libano continuano le operazioni di sminamento dei militari italiani del 4° reggimento “guastatori di Palermo” per aprire corridoi sicuri all’interno dei campi minati stesi lungo la linea di demarcazione tra Israele e Libano. Dal 1 agosto è stata bonificata un’area di circa 270 metri quadrati. All’interno di essa i team di sminatori avanzano lentamente ispezionando centimetro per centimetro il terreno protetti dalle tute speciali.