La responsabilità della sicurezza nella città di HERAT, fino a ieri era sotto il controllo delle Autorità militari italiane, è passata alle Autorità locali.
Il passaggio delle consegne è avvenuto in due cerimonie distinte.
La prima si è svolta presso l’aeroporto di HERAT, la cui trasformazione in HUB internazionale è stata individuata dal governatore Saba come un segnale importante di ripresa economica e di speranza per lo sviluppo futuro del Paese.
La seconda si è svolta nella base di Camp Saphar, sede del 207° Corpo di Armata afghano per testimoniare gli importanti risultati raggiunti anche nel campo della sicurezza da parte delle forze di sicurezza afgane.
Alle due cerimonie hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani, il Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI) Gen. Giorgio Cornacchione ed il Comandante della Regione Ovest Gen. Carmine Masiello.
L’evento, svolto senza darne comunicazione preventiva per motivi di sicurezza, rappresenta un importante risultato sullo svolgimento della missione in Afghanistan per la Coalizione Internazionale e per l’Italia, in particolare, responsabile della sicurezza dell’area di HERAT. Ora le autorità locali dovranno provvedere in autonomia alla sicurezza, alla governance e allo sviluppo della città di HERAT. Si tratta di un primo passo verso la piena autonomia dell’Afghanistan che dovrebbe avvenire entro il 2014.
La provincia di HERAT, con una superficie di 43.259 Kmq e una popolazione stimata di 1.800.000 abitanti (etnicamente suddivisi in Pashtun 41%, Tajjki 29%, Turkmeni 7% e Aimaq, Biluci, Brahui Nurestani 13%), è la più importante tra le quattro province che costituiscono la parte occidentale dell’Afghanistan (Herat, Badghis, Ghowr e Farah). Confina ad ovest con l’Iran, a nord con il Turkmenistan ed è posta tra le province afghane di Badghis a nord – est, Ghowr a sud – est e Farah a sud. La lingua più diffusa è il Dari (molto simile al Farsi parlato in Iran). La totalità della popolazione è musulmana, equamente distribuita tra la confessione Sciita e quella Sannita.